Viterbo SPORT
Mario Cipolloni

Dalla fine del passato campionato che Piero Camilli diceva: ...a Viterbo non si può fare calcio, Vendo la società. chi la vuole si faccia avanti...".

Ci siamo da ieri è ufficiale il passaggio di mano dalla famiglia Camilli ad un imprenditore o, una cordata di imprenditori,

Ancora non si sa chi è il nuovo proprietario, si sa solo che come ha detto il vulcanico, ormai ex patron, "è italiano".

In queste ultime ore sono continui gli incontri con i "nuovi patron", si stanno limando le ultime spicciole incombenze della vendita.

A questo punto, visto che, come ha detto Camilli, ai viterbesi non è assolutamente interessata la società gialloblu,  "nemmeno per regalo" è passato a vie di fatto con imprenditori definiti sicuri e che sanno di calcio.

Insomma , ancora una volta Piero Camilli è stato di parola, pur di non mandare in malora quanto di buono fatto nei suoi quattro anni alla Viterbese, stanco di sentire solo belle parole e pochi fatti, ha preferito venderla ad estranei. 

Certo, qualche errore, anche grosso l'ha commesso in quattro anni, ma tant'è ormai è acqua passata e la dietrologia su quello che poteva essere e non è stato non conta più niente.

Aspettiamo di conoscere, tra qualche giorno, i nuovi proprietari con la speranza di vedere sempre migliorata la Viterbese tanto come squadra quanto nella società.

A chi scrive ai tantissimi affezionati del calcio gialloblu non rimane da far altro che dire grazie alla famiglia Camilli per aver riportato la Viterbese nel calcio che conta, nel calcio professionistico.