Viterbo SPORT
Mario Cipolloni
Abbiamo fatto tutti gli scongiuri di questo mondo, abbiamo invocato san Pallone, abbiamo fatto la macumba, abbiamo acceso ceri, candele e scacciato i porta sfortuna per antonomasia, abbiamo contornato il nostro collo e i polsi delle mani con erbe che ci hanno indicato come porta fortuna e aglio.
Abbiamo tenuto nella mano destra per novanta minuti un ferro di cavallo e nella sinistra un grosso corno rosso, ad ogni azione dei grigi abbiamo fatto corna e toccato..., abbiamo anche rimembrato uno degli scongiuri del grande Totò aglio, frattaglie e bicuornie quant'altro.
Insomma, abbiamo sperato nel miracolo calcistico, niente è servito, l'Alessandria è troppo forte per tutte le altre squadre del girone A, anzi è una squadra che dovrebbe essere subito inserita nella serie superiore.
Fino al termine del primo tempo, seppur sotto di un gol ancora c'era qualche possibilità poi, purtroppo, la debacle nell'ultima mezz'ora. Un 4-0 che non ammette repliche, né se né ma.
Messo in un canto l'attaccamento per i colori gialloblu, ci inchiniamo allo strapotere dei grigi di Braglia e per fortuna che Iannarilli in tre/quattro occasioni si è superato limitando il punteggio tennistico e forse anche più al passivo.
C'è da aspettarsi qualche mossa improvvisa del patron, soprattutto nel molto remissivo modo di giocare.
E allora aspettiamo la partita di giovedì 8 dicembre quando la Viterbese giocherà contro il Siena.
Non resta che ingoiare il 4-0 e sperare, contro i bianconeri toscani, che la Viterbese disputi una partita diversa, meno rinunciataria.
Diversamente...
Mario Cipolloni
