Viterbo SPORT Questo fine settimana si è tenuta a Modena l’ultima partita di campionato per la Union Rugby Viterbo

 

Il risultato finale è di 39 a 26 a favore della squadra ospitante, punteggio che, incrociato con la vittoria del Paganica, squadra da superare in classifica, sugli Emergenti Cecina, non lascia più dubbi sulla retrocessione in Serie C del Viterbo.

La partita con il Modena ha confermato quella crescita evidente dimostrata in tutte le partite del girone di ritorno, la quale però non è stata sufficiente a recuperare la mancanza di punti sofferta nel girone di andata. Nonostante questo è stata una bella partita, giocata con impegno da entrambe le parti e separata da appena 8 punti fino a 3 minuti dalla fine.

La retrocessione non è stata considerata certa fino all’ultima partita e anche per questo Marco Lanzi, il general manager della società, è soddisfatto del lavoro svolto dalla squadra:

«Il Modena era sicuramente la squadra migliore del campionato e nonostante questo i ragazzi hanno giocato alla pari. Il risultato sportivo è quello della retrocessione, è vero, però i risultati visti in campo fanno capire che c’è qualche riflessione da fare.

Abbiamo fatto una scelta ad inizio campionato, puntando sulle nostre forze, sui nostri giocatori e cercando di inserire più giovani possibili, ma è logico che quando si conta solo su ciò che si ha le cose diventano più complicate, soprattutto se consideriamo che una parte dei nostri giocatori cominciano ad avvicinarsi al limite di età. Le cose sono andate come dovevano andare, la squadra ha dato ciò che poteva dare e il Rugby è uno sport dove, se consideriamo anche il fattore fisicità, non si vince per caso e i valori in campo vengono quasi sempre rispettati. Per noi era una partita molto difficile, ma la squadra ha giocato bene e si è comportata in maniera esemplare sia come partecipazione che come voglia di fare. Con la retrocessione in vista si poteva giocare una partita rinunciataria, invece i ragazzi hanno onorato fino all’ultimo minuto l’impegno del campionato. 

Anche quest’ultima partita ha mostrato i progressi visti nelle fasi di ritorno del campionato, dimostrando che le basi, per poter fare bene e iniziare la nuova stagione puntando al ritorno in B, ci sono.

Un elogio va quindi a tutti i giocatori scesi in campo. Una novità è stato Bonucci che ha fatto un’ottima prova come mediano di mischia, ruolo per il quale si era allenato negli ultimi tempi ma inedito per lui in partita. Menzione speciale anche per Luigi Bocchino, che per limiti di età ha giocato contro il Modena la sua ultima partita.»

Il campionato è ufficialmente concluso, ma non è retorica se diciamo che il lavoro per la Società dura tutto l’anno. Questa settimana si terrà il primo direttivo post campionato e le attività estive  del Sandro Quatrini e della Club House stanno appena per iniziare.

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“Bene, anche questa è fatta!” è il concetto che, orgogliosamente e in vari modi avranno formulato gli organizzatori del Torneo di mini rugby Città di Viterbo. Il progetto, come ogni anno, era ambizioso, ma è stato portato a termine pressoché senza intoppi e con una certa soddisfazione.

Soddisfatto è anche il vice-presidente della società, Alessandro Pepponi, che, a poco più di una settimana, traccia un bilancio più che positivo delle due giornate del 25 e del 26 aprile:

«Penso che quelle del 25 e del 26 siano state due giornate stupende. Il torneo, tirando le somme generali, è andato molto bene, ed è un orgoglio per tutti noi poter dire che sono ventisei anni di fila che organizziamo un evento di questo livello. Grazie a una buona organizzazione, alla partecipazione dei genitori e alla qualità di accompagnatori e dirigenti della squadre ospitate, si è svolto tutto nel migliore dei modi. 

Quest’anno abbiamo coinvolto i Rams, la squadra locale di baseball, che grazie ai buoni rapporti ci ha dato supporto logistico mettendo a disposizione campi e spogliatoi. Anche Meschini, proprietario dei campi da calcetto, ha messo a disposizione gli spogliatoi e queste due collaborazioni dimostrano che di fatto  esiste un vero centro sportivo di Santa Barbara.

Altro orgoglio, per quanto dopo tanti anni consuetudine, è stata la per niente scontata presenza della delegazione di Bucarest, un fatto che consolida la fratellanza sportiva tra l’Italia, la Romania e le rispettive società sportive. Non a caso nella nostra tradizione abbiamo avuto fortissimi giocatori Rumeni.

Oltre ad essere, a mio parere, una delle manifestazioni di sport giovanile più importanti della città, credo che Città di Viterbo sia considerato uno dei top tornei di Mini Rugby in Italia. La presenza di oltre 45 squadre vuol dire che abbiamo ospitato senza nessuno intoppo tra i 700 e gli 800 ragazzini e questo significa che oltre al gioco è stato dato da mangiare a tutti: giocatori, accompagnatori e dirigenti. A questo proposito è stato bellissimo il contributo da parte degli Old, che hanno fatto mangiare chiunque ne aveva bisogno. Fondamentale è stata anche la partecipazione da parte dei vari membri della società Union Rugby Viterbo, dagli organizzatori ai genitori.

L’unico intoppo, per fortuna risolto senza troppi problemi, è stata la situazione logistica riguardante i parcheggi. La zona di S. Barbara intorno al centro sportivo presenta numerose criticità sotto questo aspetto e ci auguriamo una collaborazione dell’amministrazione e dei vigili urbani per gli eventi futuri.

A livello sportivo, oltre alla bellezza di vedere girare con la palla bambini sotto i 6 anni e tutte le altre  fasce di età, salendo di categoria, soprattutto la 14 dove l’aspetto tecnico si vede un po’ di più, ci sono state partite di buon livello. Ma il minirugby è anche molto altro, in particolare è un modo di vivere lo sport oltre la competizione. Queste giornate servono per far conoscere tra di loro i ragazzi, per conoscersi tra le varie società, avere momenti di incontro, poi viene la parte sportiva.

Abbiamo avuto il piacere di avere tra le persone che premiavano un uomo che ha significato tanto per la nostra storia, Franco Ascantini, noto anche come “il professore”, il quale ha fatto la storia del rugby italiano nonché del rugby Viterbese. È anche grazie a lui che sono nati allenatori come Ruggero Grassotti, grazie al quale il Viterbo arrivò in serie A. Oltre ad Ascantini abbiamo avuto anche la presenza di Simon Picone, ex nazionale, e come delegazione del comune ringraziamo l’assessore Barelli che ci è venuto a trovare durante la giornata.»

Il Rugby non ha mai conosciuto la fama del calcio, forse anche per la sua natura, tecnica e difficile da comprendere se non si ha un minimo di conoscenza delle regole, aspetto lontano dallo sport “cugino” al contrario molto più facile e immediato. Forse il rugby non sarà mai il primo sport d’Italia, ma il confronto viene spontaneo e per fortuna, anche grazie alla visibilità data al 6 nazioni negli ultimi anni, sono sempre di più le persone, anche profane, che si avvicinano alla palla ovale.

Speriamo che sempre più giovani possano avvicinarsi a questo sport, perché il suo futuro, anche nei valori civici che il confronto fisico e il lavoro di squadra sa trasmettere, sarà un giorno responsabilità dei giovani rugbysti di oggi. È per questo che il torneo Città di Viterbo non è solo una giornata di gioco tra bambini e giovani ragazzi, ma un investimento per il futuro dello sport e della società. 

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