Viterbo POLITICA È sopraggiunta la necessità di aumentare le spese per i gettoni di presenza dei consiglieri

 

La macchina amministrativa costa, è un dato di fatto; non vogliamo ora stare qui a parlare se siano soldi spesi bene o no, ogni cittadino consapevole ed informato ha di certo la sua idea.

Noi dal canto nostro, applicando la diligenza del buon padre di famiglia, pensiamo che limitare sprechi e spese inutili sia la cosa da farsi prima di imporre nuove tasse ai cittadini già abbastanza vessati.

È sopraggiunta la necessità di aumentare le spese per i gettoni di presenza dei consiglieri (sic) in quanto è aumentato il numero delle convocazioni delle commissioni consiliari; la partecipazione del singolo consigliere a queste commissioni da diritto alla corresponsione del “gettone di presenza” e visto che i gruppi anche mono membro sono molti le spese purtroppo sono lievitate.

Premettiamo che da parte nostra pur rendendoci conto che la cosa non può essere risolutiva dei problemi economici del comune comunichiamo che il nostro consigliere ha già rinunciato volontariamente  al 30% del gettone di presenza spettantegli, come testimoniato dalla lettera che alleghiamo,  senza peraltro aspettare l'esito di una mozione presentata in tal senso. Un piccolo segno per stimolare gli altri colleghi consiglieri.

La necessità di implementare le risorse necessarie alla corresponsione dei gettoni di presenza percepiti dai consiglieri comunali, che ricordiamo ammontano a circa 52 euro lordi, impone, a nostro avviso, una riflessione sull’iter seguito dalle mozioni consiliari.

Ogni mozione dicevamo viene inviata alla commissione consiliare competente per una discussione preliminare a cui fa seguito l’inserimento della stessa nell’ordine del giorno dei lavori del consiglio comunale. È altresì noto che spesso le mozioni non necessitano di un vero e proprio approfondimento tecnico e che invece spesso le commissioni licenziano mozioni senza espressione di voto o comunque senza apportare proposte o modifiche sostanziali ai testi rimettendo la discussione integralmente al consiglio comunale;

Ogni commissione consiliare (tranne la quinta) prevede la presenza di 11 membri effettivi (con diritto di voto) e di tutti i capigruppo, appare evidente che ridurre il numero delle convocazioni di dette commissioni, senza ovviamente ledere alla funzione di ausilio che queste devono garantire al consiglio comunale, sia il metodo preferibile per diminuire in maniera sensibile i costi per l’amministrazione.

Si potrebbe perciò adottare un metodo di lavoro che preveda l’inoltro delle mozioni comunali alle commissioni competenti solo in caso di oggettiva necessità di approfondimento e valutazione tecnica inserendo direttamente all’ordine del giorno dei lavori del consiglio comunale quelle che invece non avessero tale necessità.

Si arriverebbe così a ridurre il numero di atti presentati nelle commissioni e, conseguentemente, il numero di convocazioni necessarie e una diminuzione delle spese.

Le mozioni da inserire direttamente all’ordine del giorno del consiglio comunale potrebbe essere stabilito dalla conferenza dei capigruppo, organo designato a questa funzione in ausilio al Presidente del consiglio comunale.

Invieremo a breve una lettera al presidente del consiglio comunale facendogli queste proposte, a nostro avviso di buon senso, proprio in un’ottica di riduzione delle spese della pubblica amministrazione, doverosa in un momento di tale diffusa difficoltà economica dei contribuenti; Ci sembra una proposta di facile condivisione da parte di tutte le forze politiche e invitiamo tutti i consiglieri a farla propria magari presentandola alla prossima convocazione della riunione dei capigruppo per la sua discussione.

MoVimento 5 stelle Viterbo

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