Viterbo POLITICA Ci scrive Giovanni Maria Santucci (FondAzione)

Il Consigliere comunale di FondAzione
Giovanni Maria Santucci

Egregio Sindaco di Viterbo, non credo si possa andare avanti così.

Se nemmeno su un tema come quello del Trasporto della Macchina di Santa Rosa, che tradizionalmente ci ha sempre visto tutti uniti, siamo riusciti a discutere e trovare soluzioni condivise, mi chiedo: ma sul lavoro per i nostri figli, sulla raccolta dei  rifiuti che in tanti, troppi abbandonano sulle nostre strade, sulla rinascita del centro, sulla questione dell’arsenico come faremo a condividere una via di uscita per la nostra città ed i nostri concittadini?

Eppure ieri, in tanti ci abbiamo provato nelle fila della maggioranza e in quelle dell’opposizione, fra gli uffici e i semplici cittadini presenti. Se per la prima volta una delibera per il trasporto viene approvata in commissione e consiglio, in poco più di due giorni è perché c’è stata la disponibilità da parte di tutti a decidere, assumendosi ciascuno le proprie responsabilità per essere davvero una volta tutti d’un sentimento. Ma onestamente, se nemmeno di fronte a ciò, si riesce a discutere è perché la giunta porta in consiglio pratiche che i consiglieri non conoscono, su cui i pareri dei dirigenti non concordano, e che gli assessori non spiegano.

E lei? Lei sembra non saperne mai nulla! Discutere così con un sindaco che ad ogni critica minaccia inutili querele o promette “passaggi sul personale” non intimorisce, ma soprattutto non ci fa fare passi in avanti! Ma era necessario mancare di rispetto al Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa come fatto in questa vicenda con atti e dichiarazioni che non fanno onore a nessuno?

Era indispensabile negare la religiosità della festa nascondendosi dietro cavilli burocratici?

Era necessario portare in consiglio una pratica che evidentemente non era né completa né definita in larga parte?

Era necessario escludere Consiglio e cittadini da una decisione così sentita?

Era indispensabile privilegiare l’ispirazione della nuova macchina ai principi dell’EXPO 2015 invece che a quelli di una viterbesità sentita e amata?

Mi chiedo c’è buon senso in tutto ciò?

Fermiamoci, fermatevi in nome di quella luce che la sera del 3 settembre illumina vie e volti della nostra amata città. 

Il Consigliere comunale di FondAzione
Giovanni Maria Santucci

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