Viterbo POLITICA Lo ha detto ieri il deputato del Pd alla festa de l’Unità di Vignanello

 

A sinistra Alessandro Mazzoli e Rino Orsolini

“Per vincere la sfida del lavoro e della ripresa, dobbiamo affrontare un duplice problema: riformare l’Italia e cambiare alcune scelte in sede europea. Se non ripartono gli investimenti nel nostro Paese, è difficile parlare di nuova occupazione.

Parte consistente di questo problema sta in Europa, ed è qui l’impegno del Governo: reindirizzare le politiche per superare l’austerity. Per le regole che ci sono oggi in Europa, nel nostro Paese i diversi livelli istituzionali non possono usare alcune decine di miliardi disponibili in virtù di un patto di stabilità che dobbiamo rispettare. L’equilibrio di bilancio va modificato per sbloccare risorse da investire”.

Lo ha detto il deputato del Partito democratico, Alessandro Mazzoli, partecipando ieri pomeriggio alla festa dell’Unità di Vignanello. All’iniziativa hanno partecipato e preso la parola anche il segretario del locale circolo Luigi Minelli, il consigliere comunale di Oriolo Romano Emanuele Rallo che ha fatto da moderatore, il presidente provinciale del Pd Andrea Egidi, Rino Orsolini di Federlazio, il sindaco Vincenzo Grasselli, l’assessore regionale al Lavoro Lucia Valente, il segretario della Cgil Carlo D’Ubaldo e il consigliere regionale Pd Enrico Panunzi. Presenti anche i ragazzi del consiglio comunale dei giovani di Vignanello e di Vallerano.

“Non era scontato – ha detto Egidi - che la festa dell’Unità tornasse a Vignanello dopo tanti anni di assenza. E’ frutto del lavoro di tanti gruppi dirigenti locali che con coraggio hanno deciso di promuovere questo appuntamento”. L’assessore Valente ha invece illustrato alcune delle principali iniziative adottate dalla Regione per creare posti di lavoro. “Il Lazio – ha detto - sta soffrendo molto ma ha la fortuna di essere amministrata da persone che si sono subito rimboccate le maniche. Abbiamo cercato di dare risposte contro la disoccupazione, partendo il 1° maggio con la Garanzia Giovani, ovvero la prima vera politica attiva del lavoro per i ragazzi fino ai 29 anni che si mette in piedi nella nostra regione e che stanzia 137 milioni in due anni. Si tratta di un programma europeo che ci ha consentito di rimettere in rete i centri per l’impiego. Cerca di garantire l’occupabilità dei giovani perché orienta le politiche attive del lavoro personalizzandole in base alle competenze della persona che si ha di fronte. Al giovane che si iscrive – ha aggiunto Valente - diamo un voucher regionale che potrà spendere se sceglie l’accompagnamento al lavoro tramite le agenzie deputate. Sulla formazione, dobbiamo prima capire i fabbisogni e poi predisporla. Sono previsti bonus occupazionali per le imprese che assumono giovani”.

Orsolini ha criticato l’articolo 18 e dichiarato: “Sono le imprese a creare lavoro e hanno bisogno che la politica sburocratizzi il Paese”. Il segretario Cgil D’Ubaldo ha invece replicato che il nodo sta nel creare occupazione, non nello smantellare i diritti dei lavoratori: “Il centro per l’impiego di Viterbo – ha citato come esempio - è composto per l’80% di precari. Quando scade loro il contratto, le pratiche degli ammortizzatori non vanno avanti”.

Panunzi ha invece dichiarato: “I comuni dovrebbero aprire uno sportello giovani per dare informazioni in merito a bandi e opportunità. Far girare le informazioni è fondamentale per ottenere risultati concreti. Serve sinergia tra le istituzioni. In provincia di Viterbo il 48% dei giovani sono disoccupati e il 23,6% non lavorano né studiano. E’ un problema anche sociale. Dobbiamo rivedere il sistema formativo che – ha accusato - spesso sinora serviva più ai docenti che ai giovani”.

Mazzoli ha quindi ricordato alcuni dei principali provvedimenti in cantiere a Bruxelles: “Sono stati annunciati alcuni interventi, ovvero – ha detto il deputato - 200 miliardi di euro della Bce messi a disposizione degli istituti di credito nazionali da usare come credito in favore delle imprese e 300 miliardi di euro per politiche di sviluppo che saranno stanziati dalla Commissione europea. A livello nazionale abbiamo approvato il decreto Poletti che ha modificato la disciplina dei contratti a termine e di quelli di apprendistato. C’è poi la legge delega che discuteremo alla Camera nei prossimi giorni che riformerà gli ammortizzatori sociali per superare la cassa integrazione in deroga, individuando altri strumenti di sostegno, oltre alle politiche attive del lavoro, la semplificazione delle procedure e degli adempimenti, il riordino delle forme contrattuali”.

“Sull’articolo 18, vogliamo puntare – ha concluso - a un contratto con tutele crescenti: un lavoratore potrà fare ingresso in un’azienda con un contratto  fino a tre anni, se confermato si attiva quello a tempo indeterminato che prevede pure l’articolo 18. Serve poi una significativa riforma fiscale nel paese: la leva fiscale deve essere usata per aiutare l’innovazione e il lavoro”.

A chiudere la manifestazione, la proiezione del film di Walter Veltroni “Quando c’era Berlinguer”, presentato da Mazzoli.