Viterbo POLITICA
Martina Minchella Consigliere Comunale PD

 

Martina Minchella 

Interrogazione urgente
Sig. Sindaco, il Senato ha approvato il decreto mille proroghe che vedrà la sua approvazione definitiva con il voto a settembre della Camera dei Deputati,

approvazione avvenuta con il voto della Lega e del Movimento Cinque Stelle, primo straordinario regalo alla città di Viterbo, con il concreto rischio di vedere persi i 17.000.000 di euro del piano delle periferie, stanziati dal governo Renzi prima e Gentiloni poi, evidenziando Sindaco come Viterbo sempre per volere di Palazzo Chigi aveva firmato per primo la Convenzione subito dopo le aree metropolitane.

Oggi vediamo con l’approvazione del mille proroghe il rinvio di almeno due anni dell’utilizzo di quei fondi, questo non le sfuggirà significherà perdere i finanziamenti e vedere arrecare a Viterbo un danno che non ha paragoni.

Stupisce, Sindaco, il silenzio dei nostri parlamentari, ma stupisce ancora di più il silenzio suo e dell’amministrazione, le chiedo pertanto di farsi promotore di un Consiglio aperto alla presenza delle associazioni di categoria, degli imprenditori del Poggino, degli imprenditori APEA, di tutti i parlamentari e Consiglieri Regionali e del Presidente Zingaretti.

Il rinvio Sindaco è l’anticamera della scomparsa di questi fondi in un bilancio della Stato già carente di risorse, un atto grave per tutte le città interessate, per Viterbo è un atto mortale che ci toglie un pezzo di futuro.

Il consiglio aperto è necessario prima che a settembre la Camera dei Deputati voti definitivamente il provvedimento, non possiamo perdere tempo.

Questo governo ci toglie la riqualificazione delle periferie e al di là delle chiacchiere leghiste la preoccupazione è anche per il completamento della Orte-Civitavecchia, su cui a tranquillizzare sono gli atti del Governo Gentiloni e del Ministro Del Rio, ma anche in questo caso esiste il rischio vero che i fondi vengano tolti, per questo Sindaco non perda un attimo, occorre una mobilitazione straordinaria della sua amministrazione oppure passerà alla storia come l’amministrazione delle occasioni perse.