Viterbo POLITICA
Rifondazione Comunista, Usb, Lavoro e Beni Comuni

Matteo Salvini

Il capo della Lega ex nord viene a Viterbo a parlare ai viterbesi dei problemi della città, in un comizio a sostegno del moderato candidato Arena… O no?

O è il neo-ministro dell’Interno nonché vice-premier, che viene a spiegare a mille pavidi viterbesi che loro ‘vengono prima’ e non se ne erano neanche accorti? E’ fin troppo evidente l’intento di alzare una cortina di fumo, al riparo della quale sarà più facile sparare balle, con argomenti inesistenti, da ritrattare il giorno dopo, con prospettive zero, salvo quella della guerra dei disgraziati contro i più disgraziati…

Il gioco non tarderà a scoprirsi. Anche perché questa storia la conosciamo da almeno novant’anni. Allora gli italiani in camicia nera acclamavano un istrione in divisa militare; e gli altri in esilio o al confino (che pacchia!). E sappiamo com’è finita. Oggi – è vero – abbiamo la Costituzione democratica del ’48, pagata dai nostri padri col sangue. Ma il consenso passa attraverso valanghe di social-idiozie; e non ci consola il fatto che si tratta ancora di una minoranza in camicia verde (il 17% di una maggioranza di votanti sempre più esigua), perché la ‘zona grigia’ degli indifferenti (o conniventi?) si sta maledettamente espandendo, come un cancro.

Karl Marx scrisse che, se la storia si ripete, la prima volta è come tragedia e la seconda come farsa. La tragedia del ‘900 non ci è piaciuta affatto. E la farsa del cacicco leghista non ci fa ridere neanche un po’.

In tempi di crisi, costruirsi un nemico – gli “altri”, gli “alieni” – su cui scaricare le frustrazioni e la rabbia sociale, prodotte dal malgoverno, fa un gran comodo per non assumersi responsabilità.

Tocca invece a noi, alla sinistra antiliberista, proporre soluzioni collettive capaci di ricomporre un’opposizione sociale e di unire migranti, precari, disoccupati, senza casa, pensionati, abitanti delle periferie. Insieme alle fasce sociali più deboli, senza differenze di colore della pelle e di paese di provenienza, dovremo mettere in campo una lotta unitaria alle diseguaglianze sociali, per invertire le priorità e rimettere al centro gli interessi delle classi subalterne.

 

 

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