Viterbo POLITICA

Jacopo Malachin (Lega)

Nel nostro Paese siamo finalmente tornati a parlare di Italia e di italiani.

Nella nostra città dovremo iniziare a parlare sul serio di Viterbo e dei viterbesi. Una città dimenticata dalla politica di questi anni. E mai compresa, realmente, per il grande valore che ha, con la sua storia, i sui straordinari paesaggi che sono anche la culla di prodotti locali di eccellenza, oltre che attrazione turistica, i suoi scorci antichi che ci rimandano l’immagine e la percezione di una città a misura d’uomo, ancora oggi, nonostante lo sviluppo urbanistico moderno. Viterbo può realmente tramutarsi nella citta dei nostri “sogni”.

Può diventarlo veramente, con una classe di amministratori capaci e consapevoli. Ma soprattutto con una politica che voglia veramente bene a questa città. Capacità e amore per la terra che viviamo, è quello che ci porta in modo naturale a prendere le decisioni e i provvedimenti più giusti.

Quello che ci spinge a rendere il nostro Comune una città sempre migliore, dove si possa vivere bene. È proprio su queste basi che la Lega ha avviato in Italia quella rivoluzione del buonsenso che il 10 giugno possiamo portare anche a Palazzo dei Priori, introducendo anche a Viterbo una nuova visione nella gestione della città rispetto al passato.

Quella “idea” di governo cittadino che stanno sperimentando con successo ormai da anni i territori gestiti dalla Lega con grande efficienza e massima attenzione verso la popolazione. Nel nostro governo del “buonsenso”, anche a Viterbo, diventa prioritario e doveroso, quanto naturale, pensare alla sicurezza dei cittadini, argomento molto sentito da chi, come me, veste da venti anni un’uniforme, occuparsi della cura degli spazi urbani, puntare a uno sviluppo che si muova nella prospettiva di una smart city, garantire l’accesso a servizi di qualità, con particolare attenzione alle famiglie, a chi risiede nel nostro territorio da tempo e contribuisce alla sua crescita e, più in generale, a tutte quelle fasce deboli dimenticate in questi ultimi anni da una politica che si è sempre più allontanata dalla vita reale per arroccarsi su strampalate ideologie.

Il 10 giugno i viterbesi avranno finalmente la possibilità di scrivere la parola fine alla storia di degrado e abbandono della città, scegliendo chi, dell’attaccamento consapevole al proprio territorio, ne ha fatto una bandiera.

 

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