Viterbo INTERVISTA

Andrea Stefano Marini Balestra candidato al Consiglio comunale di Viterbo

D.: Durante la campagna elettorale Ella ha incontrato molte persone, cosa chiedono alla nuova Amministrazione Comunale?

R.: All’unisono: un cambiamento! Ho chiesto a tutti, cosa intendete per cambiamento?

Praticamente all’unisono: un nuovo modo di governare la Città, senza schemi di politica nazionale, senza lobbie, senza interessi di partiti, senza logiche spartitorie di potere e con la massima praticità ed efficienza come fa un buon padre di famiglia.

E’ proprio questo quell’indirizzo che Noi della Lega vogliamo attuare a Viterbo!

D’accordo, un’amministrazione di ente locale non può solo essere governato con logiche aziendali, una politica sempre esserci. Però, quello che è avvenuto nella politica nazionale (per es. l’insospettato connubio “Movimento5Stelle” con “Lega Salvini”) ritenuto necessario per governare l’Italia, non ci deve riguardare più di tanto.

La politica nazionale è un’esperienza diversa rispetto quella amministrativa che riguarda il particolare la Città di Viterbo. Il centrodestra a Viterbo è unito e solido, nelle sue articolazioni, con solo sfumature, ha per interesse primario il rilancio della Città di Viterbo a prescindere di quanto possa accadere a Roma.

         Un’ipotesi pertanto di cambiamento è proprio quella che vede quattro liste unite con il Sindaco unitario nella persona di Giovanni Arena, persona di indubbia esperienza amministrativa, ma che sarà affiancato da una squadra giovane di assessori e consiglieri di maggioranza che porteranno a compimento nel quinquennio della Consigliatura il programma presentato agli elettori.

         L’amministrazione comunale di Viterbo che verrà, possiamo assicurare sarà autonoma dalle scelte di politica nazionale e potrà esserlo solo se nell’interesse dei viterbesi.

“Prima i viterbesi” è il nostro motto.

D.: Le casse comunali sono allo stremo. Come pensate di realizzare il programma senza tante risorse?

R.: La passata Amministrazione di sinistra ha sperperato ogni possibile risorsa correndo dietro ad iniziative ideologiche di nessuna utilità per la Citta, anzi, l’ha danneggiata con una politica di austerità, poi risultata inutile.

Noi vogliamo che, innanzitutto gli Uffici tributari del Comune perseguano il loro scopo, per es., addebitando ai cittadini il loro giusto tributo in tempi certi e mai allo scadere della prescrizione (vedi ingiunzioni IMU alla fine di dicembre scorso), poi soprattutto agiscano con oculatezza amministrativa evitare ogni spreco per mala gestio burocratica. Il rinnovo dei Dirigenti del Comune perseguirà questo intento.

Per es. ogni contratto che verrà stipulato dal Comune per i vari servizi esterni, a parte ogni interferenza di ogni tipo, dovrà essere vagliato in tempi rapidi ed adottato solo se nell’interesse dei cittadini viterbesi.

Evitando sprechi e spese “ideologiche” potranno recuperarsi risorse per attuare il programma che prevede sgravi di tributi comunali per gli insediamenti produttivi e commerciali e per il recupero edilizio abitativo nel centro storico.

D.: Come immagina la Viterbo del futuro?

R.: Viterbo cresce, in poco più di quindici anni i suoi cittadini risultano aumentati del 5%, però i residenti nel Comune, non iscritti nei registri ufficiali, portano la popolazione presente di almeno un altro 10%. Militari, universitari siano essi studenti e docenti, sono la maggioranza di questi oltre i funzionari pubblici.

Per Viterbo, pertanto, che assolutamente non deve mai diventare un “dormitorio” di Roma, necessita uno sviluppo proprio, perché molte attività di ogni tipo ormai difficili nella Capitale sono possibili nel nostro territorio. Un sano decentramento da Roma a Viterbo di molte attività è ben gradita, però comporta interventi di natura tecnica e sociale perché la nostra storica collettività non ne soffra.

La Città ha ormai un bacino di “utenza” che si avvicina nei giorni feriali di oltre centomila presenze non più supportabili da vecchi piani regolatori. La nuova Amministrazione si dovrà pertanto far carico di un rinnovato piano del traffico cittadino, di aperture di nuove viabilità che consentano sopportare l’aumento del traffico automobilistico evitando inquinamenti, quindi assicurare scorrimento veicolare con la realizzazione di nuove “rotonde”, eliminazione impianti semaforici obsoleti e revisione totale della disciplina delle ZTL, nonché adeguare i servizi di ogni tipo a tale numero di persone.

Di pari passo, l’aumento di residenti comporta incremento di richieste sociali che dovranno essere assicurate in primis a favore di classi disagiate come gli anziani, in costante aumento, ed i disabili per i quali, per es., un migliore controllo del territorio coordinato con la Polizia locale ed altre forze di polizia, dia sicurezza e tranquillità.

         In definitiva, senza enormi esborsi, ma con razionalizzazione delle attuali risorse anche nella speranza della fine acuta della crisi, sarà possibile dare risposte alla cittadinanza.

D.: La sua Carta di identità lo dà nato nella prima metà del secolo scorso, quindi ha un’età in cui si desidera tranquillità e riposo, Ella, invece, si rimette in gioco.

Perché?

R: Perché ho sempre lavorato e non sono capace di farne a meno.

La salute che il buon Dio mi da mi ha dato e speriamo continui, consente di poterlo fare. Nella vita ho fatto l’imprenditore agricolo, l’avvocato e negli ultimi anni il magistrato onorario (ex GdP di Viterbo e Ronciglione). Ho avuto possibilità in questi settori di essere vicino alla gente al mondo dell’industria e del commercio e poi anche come dirigente sportivo. Questo bagaglio non voglio che finisca.

Desidero metterlo a servizio dei cittadini. Chi mi conosce sa che non mi sono mai vantato di qualche traguardo raggiunto, nemmeno in campo agonistico sportivo dove ancora oggi gareggio con regolarità. Un incarico al Comune, anche da semplice Consigliere Comunale che però tutti i giorni può essere a disposizione dei cittadini, è l’obiettivo che mi prefiggo.

Non sono uomo da chiacchera al Bar o al Circolo.

         Il mio motto sin da giovane è stata la descrizione che ne fa Alessandro Manzoni del Conte di Carmagnola “i fatti seguivano la parola” .

         Bene, la mia praticità, lontano da argomentazioni teoriche astratte, è stata e sarà il mio stile di vita. Questa praticità la metto a disposizione dei cittadini di Viterbo.

 

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