Viterbo POLITICA

“Promuovere il turismo attraverso i prodotti d’eccellenza e agroalimentari del territorio.”

Sono significativi i dati del settore sviscerati oggi nella conferenza stampa presso Casa Tricolore, alla presenza del dott. Jean-Philippe Vaquier, professore di Marketing del Turismo e responsabile dello sviluppo turistico di diversi enti nel Lazio, del candidato al consiglio comunale Paolo Bianchini ed del portavoce del partito Giuseppe Talucci Peruzzi.

“Oltre 1159 imprese agricole sono attive nella città di Viterbo, quindi circa i 2/3 dell’intero territorio è a vocazione agricola. Un dato di vitale importanza per la nostra economia – spiega Bianchini – che va sicuramente intercettato e sostenuto con dei provvedimenti ad hoc.

In primis l’istituzione della Casa del Gusto all’interno di uno spazio comunale come può essere, ad esempio, la Pensilina del Sacrario, nelle vicinanze della stazione dei pullman, dove i turisti possono conoscere ed apprezzare tutte le tipicità locali e magari acquistarle. Luogo dove altresí fare cultura del territorio per i viterbesi stessi attraverso degustazioni, cooking show ed eventi.

La collocazione sempre alla Pensilina di una seconda sede dell’Enoteca Provinciale con la creazione di una sinergia e un collegamento turistico con la sede storica di Montefiascone e con il suo Comune che finalmente la sta rendendo operativa.

In secondo luogo, impegnare il Comune di Viterbo a dare il buon esempio con l’utilizzo dei prodotti del territorio in occasione di eventi istituzionali come il ricevimento per il Trasporto della Macchina di Santa Rosa.

Infine la creazione del Marchio DECO ( denominazione comunale ) per la promozione dei prodotti e produttori stessi aderenti.

E’ il professor Vaquier a specificare quest’ultimo passaggio: “Il marchio Deco è stato ideato dal prof. Veronelli proprio per slegare il riconoscimento di un prodotto tipico dalle lungaggini burocratiche dovute ai meccanismi di Bruxelles.

Il Deco viene infatti concesso direttamente dal Comune sulla base dell’applicazione di un preciso disciplinare e potrebbe essere un forte strumento di promozione turistica.

Circa il 70% dei visitatori che scelgono come meta l’Italia in realtà sono motivati anche dall’aspetto enogastronomico e quindi creare un circolo virtuoso tra aziende agricole, strutture dell’ospitalità e ristoranti diventerebbe la vera chiave di volta per il rilancio di una zona, come la Tuscia, caratterizzata dalle molteplici tipicità.

I turisti di oggi sono alla ricerca di esperienze, di sensazioni diverse da quelle che può fornire la classica visita al Colosseo e quindi aver la fortuna di poter sfruttare un bacino d’utenza come quello romano non è sicuramente un dato da sottovalutare.

I 2/3 dei turisti del Centro sono italiani, Viterbo non può più permettersi di farsi trovare impreparato di fronte alla straordinaria potenzialità che il territorio offre.”