Viterbo POLITICA
Paolo Bozzi Fratelli d'Italia Candidato al Consiglio Comunale di Viterbo

 Paolo Bozzi

L’Onu considera la famiglia come il “fondamentale gruppo sociale e l’ambiente naturale per lo sviluppo e il benessere di tutti i suoi membri, in particolare i bambini”.

Tra i temi trattati nei diversi anni ricordiamo la solidarietà tra le famiglie, famiglia e crisi economica, crisi di coppia e fragilità genitoriale. Ampio spazio venne dedicato anche al ruolo importante che i padri ricoprono all’interno del nucleo familiare, ruolo che si muove tra responsabilità e sfida quotidiana.

Sono molte le ricadute della politica nella “salute” di ogni famiglia ed è dovere di ogni politico prendere spunto da queste ricorrenze e trarne ispirazione.
In questa giornata mi piace onorare la mia splendida famiglia con le idee che mi piacerebbe vedere realizzate nella mia città.

Desidero scuole in cui genitori ed insegnanti sono accomunati dal nobile scopo della crescita sana e costruttiva dei propri figli, seguiti secondo modelli personalizzati che possano rispondere al meglio alle caratteristiche di ognuno.
Autismo, DSA, BES sono termini che sempre più frequentemente fanno il paio con scuola ed istituzioni. Spesso con un divario ancora troppo evidente tra bisogni effettivi, preparazione di genitori ed insegnanti e benefici ai bambini.

Penso anche a quelle famiglie vittime della crisi economica e di un mondo del lavoro aggressivo e spesso degradante, caratterizzato dalla logica del ricatto che tende ad una continua gara a ribasso di diritti e compensi.

Penso alle famiglie in cui i genitori si separano, alle ripercussioni sui figli, alle ripicche ed i ricatti in cui troppo spesso non vince nessuno.
Penso ai nonni che sempre più spesso invecchiano lontani dai prPaolo Bozzi - Candidato al Consiglio Comunale di Viterboopri cari, troppo impegnati a sopravvivere per poterli accudire come si faceva qualche decennio fa.

Penso alle famiglie in cui si desiderano figli che non arrivano e penso alle famiglie in cui ci sono troppi figli non accuditi come si dovrebbe.
Sono certo che una città debba costantemente monitorare questi fenomeni, ritagliare una fetta del bilancio per i servizi sociali, generare reti reali di solidarietà e strutture territoriali motivate e premiate nelle eccellenze.

Come risolvere?

Con scuole incentrate alla qualità, alla solidarietà e basate sul concetto di territorialità. Dotate di servizi aggiornati e di livelli differenziati di supporto agli studenti speciali.
Con centri territoriali per il supporto alle disabilità, che possano consentire l’acquisizione delle migliori capacità supportando nel contempo le famiglie.
Con l’attenzione amministrativa che possa supportare ed incentivare un tessuto imprenditoriale che accolga e renda soddisfatti lavoratori di ogni competenza, età ed estrazione sociale.

Con un riequilibrio della salvaguardia della famiglia e, nei casi irrisolvibili, nel riequilibrio dei diritti legali di mamme e papà, secondo un modello che sostenga ma non anneghi ne uno ne l’altro coniuge nei casi di crisi.
Con una città finalmente a misura di famiglia in cui vivere ed essere coinvolto al miglioramento continuo della società che ci circonda.
E voi… cosa desiderate per il meglio delle vostre famiglie? Ragioniamone insieme!

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