Viterbo ELEZIONI 4 MARZO
 
Luisa Ciambella, candidata nella lista del Partito democratico per il Consiglio regionale del Lazio
 
“Riaffermare il diritto alla casa per i cittadini della Tuscia è una prerogativa che dobbiamo affrontare senza tentennamenti”. Luisa Ciambella, candidata nella lista del Partito democratico per il Consiglio regionale del Lazio, rimarca la necessità di intervenire per affrontare il tema dell’emergenza abitativa che, purtroppo, interessa molti cittadini della Provincia.
 
“Solo nella città di Viterbo sono 800 le famiglie che attendono un alloggio popolare, e oltre 2000 in tutta la Provincia – spiega Luisa Ciambella -. Queste persone aspettano da troppo tempo l’assegnazione di una casa e forse per molti di loro resterà un miraggio per la congenita assenza di investimenti. Nella fase attuale le assegnazioni, circa una cinquantina all’anno, riguardano esclusivamente immobili riacquisiti dalla lotta alle occupazioni abusive. Un numero decisamente esiguo rispetto alla necessità complessiva, tanto che ormai molti cittadini sono giunti alla conclusione di non presentare domande e anche i Comuni non stilano più nemmeno la graduatoria. Inoltre c’è un’ampia fascia di popolazione, costituita principalmente da famiglie monoparentali, da madri separate con figli e da giovani coppie, che pur non rientrando nei parametri di accesso all’edilizia residenziale pubblica, non riesce a sostenere i costi di un canone di locazione”.
 
“In questi anni la Regione Lazio – aggiunge il candidato del Partito democratico - si è impegnata per rivedere la governance dell’Ater e razionalizzarne gli sprechi a partire dal costo dei Consigli di amministrazione, ma non può essere soltanto questa l’azione di risposta all’emergenza abitativa. Serve un’azione concreta d’investimento immobiliare rivolto alle manutenzioni, alle ristrutturazioni e alle costruzioni di nuovi strutture. Serve una nuova politica della casa che sappia rispondere ai bisogni di quella ampia fascia di popolazione che non ha i requisiti di accesso all’Edilizia residenziale pubblica, rispetto alla quale l’edilizia agevolata non è una soluzione sufficiente. Diventa necessario realizzare nuove costruzioni. Oppure prevedere l’acquisto di nuovi immobili sostenuto da finanziamento regionale o, eventualmente, mediante i ricavi delle vendite degli alloggi Ater anche attraverso piani finanziari a lungo termine, coperti da un canone mensile concordato.
 
“Serve soprattutto – conclude Luisa Ciambella - che la Regione sia consapevole del fatto che la situazione di Roma è ben diversa da quella delle Provincie ed in particolare da quella di Viterbo. Tanto più la costante emergenza romana, non può assorbire tutte le risorse da destinare alle politiche per la casa per far in modo che tutti i cittadini del Lazio abbiano le stesse opportunità. Affrontare l’emergenza abitativa significa investire sui giovani e sulle famiglie, dando la possibilità alle giovani coppie di costruire nuovi nuclei familiari e ad avere figli”. 
 

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