Tarquinia ELEZIONI
Angelo Conti, Liberi e Uguali, Candidato alla Regione Lazio

 

Abbiamo incontrato il presidente della Regione Lazio a Tarquinia e le domande da me fatte sono state chiare in merito alla gestione acqua.

Per noi l’acqua, che è un bene comune, deve essere gestita direttamente dai Comuni senza intermediazioni di società private. Nicola Zingaretti ribadisce il suo impegno verso questa direzione e, non solo, ribadisce che i bacini idrici della provincia debbano essere tutelati.

 L’acqua è un bene indispensabile e il patto generazionale, istituito con i cittadini, è proprio quello di restituire questo tesoro alle prossime generazioni. I cittadini chiedono questo. L’acqua non è una merce. Dobbiamo gestire l’acqua attraverso forme di diritto pubblico. Non ci sono altre maniere per salvare questo bene. C’è uno stretto rapporto tra cittadini e le risorse idriche che il territorio ha nei suoi bacini. Dobbiamo distribuire l’acqua a tutti, ma anche depurarla in modo da tutelare la salute dei cittadini e preservare l’ambiente.

Grazie alla legge n 5 del 2014 c'è la possibilità che i vari comuni si possano organizzare in consorzi e gestire autonomamente l'affare acqua. Ma Mancano i decreti attuativi, in poche parole, manca la volontà di fare quello che si era promesso. Questi, va ricordato, prevedevano la loro nascita entro sei mesi dall’entrata in vigore della Legge, ovvero entro il 9 ottobre 2014. Sono passati più di tre anni, e tutto tace. Solo ora, con la recente pubblicazione della Delibera Regionale n. 56 del 6 febbraio 2018 la Regione Lazio ha proceduto all’individuazione degli Ambiti Territoriali Ottimali di Bacino idrografico, in attuazione delle disposizioni della L.R. n. 5/2014 e della L.R. n. 9/2017.

La delibera prevede l’avvio “di un procedimento con la più ampia partecipazione della rappresentanza degli interessi degli Enti locali, delle associazioni di protezione ambientale e dei comitati per l’acqua pubblica presenti sul territorio regionale.” Speriamo che questo sia un passo significativo verso l’applicazione dei questa legge e non solo uno spot elettorale fatto a ridosso delle elezioni.

Lo scopo della ripubblicizzazione dell’acqua è semplice: abbassare le tariffe e far arrivare i proventi direttamente ai Comuni che potranno, così, rinvestirle in servizi per benessere dei cittadini. Il privato non deve più ottenere proventi facendo una speculazione su questo bene comune.

Intanto, nella nostra provincia la gestione di Talete, gestore unico del servizio idrico integrato Ato 1 Lazio Nord, è stata devastante: pur aumentando le tariffe, la società è sulla via del fallimento. Ora più di 90 lavoratori rischiano il licenziamento, anche se ai piani alti si continua a prendere lo stipendio.

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