Viterbo ELEZIONI
Confimprese Viterbo

 

Giancarlo Bandini, segretario di Confimprese Viterbo

Confimprese Viterbo, in vista della tornata elettorale al Parlamento nazionale e per la Regione Lazio, porta all’attenzione dei candidati i problemi annosi che attanagliano le imprese di questa provincia e che ne ostacolano la competitività.

Un insieme di problemi sempre aperti e fortemente avvertiti da chi vive e lavora nella Tuscia, e che da troppo tempo esigono di essere affrontati e risolti.

"L’insufficienza dei collegamenti viari, ferroviari e delle infrastrutture tecnologiche; il peso di un sistema burocratico farraginoso, la carenza di politiche sul turismo locale, in grado di promuovere le eccellenze di un territorio straordinariamente ricco di risorse naturali, storiche, artistiche e culturali, ma ancora poco conosciuto - afferma il segretario di Confimprese Viterbo, Giancarlo Bandini - Auspichiamo il completamento della superstrada Orte - Civitavecchia, il raddoppio della ferrovia e della Cassia per Roma e la realizzazione di una nuova ferrovia, con caratteristiche di metropolitana di superficie e la riapertura della ferrovia Civitavecchia – Capranica – Sutri – Orte. La realizzazione dell’autostrada Civitavecchia – Livorno e Il completamento dell’Interporto di Orte allacciandolo alla rete ferroviaria nazionale.

La nostra provincia - prosegue l'esponente di Confimprese - è a vocazione turistica, va valorizzato il termalismo della città di Viterbo, ma anche di altri siti legati alle acque salubri di cui è ricchissimo il nostro territorio, l’artigianato artistico legato alle secolari tradizioni di laboriosità delle comunità dell’area falisca di Civita Castellana, della Valle del Tevere, della costa maremma Laziale, del comprensorio montano dei Cimini, dell’Alto Lazio legato alla Via Francigena e al percorso degli Etruschi, oltre alla città di Viterbo e dei suoi incantevoli dintorni con siti archeologici e dimore storiche, il turismo congressuale. Il rilancio delle ex Terme INPS chiuse da 25 anni e lo stabilimento che si andrà a fare da parte di un privato al Paliano a sud della città possono dare nuovo sviluppo e occupazione. Altro argomento importante per le piccole e medie imprese è il problema del credito sempre più lontano in quanto i tassi sono elevati e richiedono garanzie. La Regione Lazio in questi ultimi anni è venuta incontro agli operatori economici mettendo in bilancio diversi milioni di euro (vedi Fondo Futuro). L’economia in provincia di Viterbo langue, sono molte le chiusure di attività commerciali e artigianali ubicate nei centri storici. La grande distribuzione fa la parte del leone.

E’ ora di dire basta alle grandi aperture di medie e grandi strutture di vendita. Siamo ancora fermi alla legge regionale n. 33 del 99. La proposta della nuova legge regionale il “Testo Unico del Commercio “approvato con DGR n.531 del 5 Agosto nel 2014 è ancora ferma presso il Consiglio Regionale per la definitiva approvazione. Per le attività economiche, pur avendo semplificato nell’anno trascorso diverse procedure del commercio in sede fissa e non solo, si rilevano ulteriori problematiche di carattere burocratico che appesantiscono le imprese privandole del vigore amministrativo utile alla produttività; tanto per fare un esempio sono in notevole aumento le discrasie nei servizi degli enti locali e addirittura forti disservizi, non solo nell’apparato economico, produttivo e tributario ma anche nella sanità. Occorre mettere a frutto la semplificazione già intrapresa a base regionale sulle attività produttive con una ulteriore semplificazione con le norme fiscali nazionali.

Gli enti locali e le regioni dovrebbero, a nostro modo di vedere, sollecitare il governo a snellire di burocrazia fiscale per impedire il latente stato di stagnazione economica e produttiva. Alla base di quest’ultima, oltre la crisi che dura da dieci anni, c’è la reale impossibilità di ogni imprenditore di intraprendere con serenità e impegno il proprio mestiere compromettendo la stessa produttività ed il valore aggiunto prodotto da quel 90% di imprese del paese che rappresentano la piccola, micro e media impresa; bloccare queste aziende con adempimenti fiscali ossessivi crea non solo perdita di competitività con gli altri Paesi, ma finisce col favorire il lavoro a nero a tutto svantaggio del paese. Proponiamo alcune semplificazioni ai candidati di ogni ordine e partito.

Tra le nostre proposte - afferma ancora Bandini - c'è la richiesta di abolizione di quegli adempimenti telematici che non solo avviliscono l’impresa ma costituiscono anche un eccesso: parliamo nel dettaglio di abolire lo spesometro, la liquidazione telematica iva trimestrale, gli studi di settore riunificando le dichiarazioni iva- irap e redditi in una unica dichiarazione con scadenze e date uniche per tutte queste. Per quanto riguarda la Sanità va risolto adeguatamente l’annoso problema dell'affollamento dei pronti soccorso, oggi con ridotta capacità di assistenza sul territorio di tutta la nostra provincia e di tutte le province della nostra regione

Siamo del parere che lo Stato attraverso gli enti locali, nei modi e nelle competenze previste dalla costituzione e dalla normativa vigente, debbano investire sulla salute del cittadino per il benessere del paese intero. Per ultimo - conclude - ci soffermiamo sulla formazione che a nostro avviso è di fondamentale importanza. Anziché supportare e finanziare corsi formativi brevi che talvolta non raggiungono gli obiettivi prefissati, siamo favorevoli ad una formazione mirata con una maggiore qualificazione da coordinare direttamente con le aziende.

Proponiamo che vengano dati incentivi a carattere di credito di imposta a favore di tutte quelle aziende che attivino piani formativi, che non siano i rituali stage, ma dei veri e propri rapporti di lavoro, inizialmente a tempo determinato, con carattere di formazione specialistica e continua durante il rapporto di lavoro. Proponiamo altresì che i dipendenti possano confrontarsi, per un periodo determinato durante il rapporto suddetto, anche con aziende europee, creando un partenariato attivo tra imprese italiane e quelle dell’Unione, finalizzando il tutto alla crescita e al miglioramento delle parti coinvolte, e raggiungendo come obiettivo finale il dipendente formato per garantire un migliore accesso al mercato del lavoro tramite successivi contratti a tempo indeterminato; premiando ulteriormente quelle aziende che puntino in maniera continuativa sulla ricerca e sulla formazione".

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