Viterbo POLITICA
Andrea Stefano Marini Balestra

Verrà giù qualcuno dal cielo per raccogliere le olive comunali?

Altro che “Casa di vetro” l’amministrazione comunale viterbese a guida Michelini appare un clan!

E’ risultato recentemente che il semplice affidamento a soggetti interessati di cogliere le olive nei parchi comunali, contrariamente al passato, sia stato in affidamento diretto con determina dirigenziale fuori dalla pratica di un esperimento di gara pubblica volta a consentirne in piena trasparenza l’affidamento.

         L’esempio di una banale mancata gara pubblica per la raccolta delle olive nelle proprietà comunali, che per la presenza di centinaia di “piantoni” non è poi cosa da poco considerato il valore dell’olio di oliva quest’anno attestato sugli 8/9 euro al kilo, risulta essere stata concessa amichevolmente ad una cooperativa che non risulta esistere da nessuna parte e composta nemmeno da chi abbia nome e cognome e regolare iscrizioni negli albi previsti.

E’ apparso anche che la raccolta sia stata praticata da personale non professionale, anche se con mezzi tecnici attuali, però in pieno dispregio di norme di sicurezza e sanità e neppure conosciuto il risultato in termini di quintali di olive raccolte e della loro resa in olio, certamente sovrabbondante per le esigenze di mantenere accese lampade di un solo altare di una chiesa per un anno intero.

Poi, se veramente gli amministratori sono in una “casa di vetro” ci daranno conto, alla fine della campagna olearia, del risultato e di quanto in soldoni le casse cittadine avrebbe potuto ottenere dalla vendita del raccolto, dedotti gli oneri di raccolta e le spese di molitura. Se non lo faranno, si andrà per una denuncia alla Corte dei Conti per l’eventuale danno erariale per il mancato introito da un bene comunale.

         Da questo particolare e dal modo in cui gli organi comunali, Sindaco in testa, si sono arroccati distribuendo menzogne a quanti anche ufficialmente in Consiglio hanno chiesto spiegazioni la dice lunga sul modus operandi della Giunta Michelini e dei suoi assessori.

         Costoro, nell’ormai finalmente prossima cessazione del mandato (ma sempre troppo tardi per i danni che hanno provocato alla Città ed ai loro concittadini), nella certezza che mai potrebbero essere nuovamente spendibili come futuri amministratori stanno agendo per mettersi al sicuro ogni tipo di comportamento che ha tutta l’aria di essere uno stile da clan. Non chiamiamolo mafioso, perché il termine così abusato è senza preciso significato, ma certamente tipico di chi protegge ed assiste chi gli pare e come gli pare, buggerandosene in modo antidemocratico di ascoltare la minoranza in Consiglio e la maggioranza dei cittadini che solo se saranno accecati o stolti o per ringraziamento di posizione personalmente godute potranno rieleggere a Viterbo una consigliatura di sinistra, soprattutto se ad etichetta PD.

         Il fattarello dell’assegnazione della raccolta delle olive ad una inesistente cooperativa che ha utilizzato fuori legge lavoratori stranieri è stata la cartina di tornasole che ha dato la prova di quanto è avvenuto nei precedenti quasi cinque anni di consigliatura.

Incarichi e prebende solo agli amici degli amici, manifestazioni di ogni tipo appaltate a sconosciuti e purtroppo incapaci (vedasi, per es. inesistenza di un “cartellone” di qualche cosa presso il rinnovato Teatro dell’Unione).

Si è visto come manifestazioni culturali, sportive ed economiche siano state effettuate al ribasso per la manifesta incapacità degli organi comunali di saper scegliere gli organizzatori che sono apparsi sempre essere gli stessi che sin da prima non sono apparsi capaci di organizzare sagre di paese come mercatini di cianfrusaglie con contorno vario preteso culturale come presentazione di opere, anche letterarie di infima categoria anche nelle migliori piazze cittadine cosi sottraendole alla piena visita dei turisti.

         E’ andato al ribasso anche il Trasporto della Macchina di Santa Rosa!

Nessuno è stato capace di farlo trasmettere in diretta nemmeno da Rai tre.

         Del resto, che cosa ci si può aspettare da chi compie scelte politiche sulla base di quelle prese più in alto a fuori dalla città e soprattutto con la logica del clan, cioè di favorire solo gli amici elettori delle sinistra!

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