Viterbo POLITICA
Contardo (Noi con Salvini - Lega Viterbo)
Enrico Contardo, Noi con Salvini – Lega Viterbo - Coordinatore comunale Viterbo
Progettare è bene, se si sa dove si sta andando.
Sarebbe opportuno che l’amministrazione Michelini rendesse nota la sua meta. Non ci sembra lo abbia fatto a inizio mandato, forse potrà farlo ora che è finito, il percorso si è concluso, e quindi può guardarsi indietro per capire se c'è stato un filo logico alle azioni, a dire il vero poche, intraprese in questo territorio.
Noi non siamo mai riusciti a capire da questa maggioranza come immagina la città di Viterbo tra dieci, quindici, venti anni. In altre parole: non abbiamo mai saputo che visione abbia per lo sviluppo di questo territorio. Nonostante ciò, arriva in commissione l’ennesima progettazione, stavolta sul centro storico, figlia non si sa di quale “sogno”.
Mi spiego meglio: chi ha compiuto le scelte all’interno del piano, dando allo stesso un orientamento piuttosto che un altro? Quale visione attuano?
Chi le ha condivise? Sentiamo spesso dire dall’assessore Saraconi che sono progettazioni partecipate. Ci farebbe piacere sapere da chi. Come e in che misura la città ha preso parte alle scelte? Quali gruppi di interesse sono stati coinvolti? Quali indirizzi hanno espresso? Sono stati recepiti nel piano?
Questa progettazione, secondo Saraconi, dovrebbe addirittura essere sposata dalla prossima amministrazione comunale e, magari, anche dalla successiva, come se non bastasse avere gestito la città cinque anni con i risultati che tutti possiamo facilmente constatare nel quotidiano. Affinché un piano possa compiersi nel lungo termine, nonostante l’alternanza del colore politico, andrebbe redatto, secondo noi, con il contributo e, comunque, la convergenza di tutte le forze politiche in campo, anche con quelle che oggi stanno dall’altra parte, ma domani potrebbero essere maggioranza e dunque dover portare avanti loro quello stesso piano.
Ma, a quanto risulta dalla commissione di qualche giorno fa, pare che nemmeno i consiglieri di opposizione conoscessero le linee del piano e le scelte operate. Chissà, magari ne saprà qualcosa Michelini, perché se quanto pianificato non andasse più in là dell’assessorato all’urbanistica, ci sarebbe seriamente da preoccuparsi. Riteniamo, comunque, che a cinque mesi dalla fine del mandato sia auspicabile che l’amministrazione Michelini renda conto il grado di attuazione dei suoi programmi, se ne ha avuti, più che farne di nuovi per il futuro, dicendo alle prossime giunte cosa fare.
I cinque anni di governo di questo territorio ci fanno pensare che questa amministrazione abbia poco da insegnare a quelle che verranno.
