Viterbo POLITICA
Alessandro Mazzoli Deputato del Partito democratico

Alessandro Mazzoli Deputato del Partito democratico

Congresso provinciale, il deputato spiega perché appoggia la prima donna in corsa per la segreteria.

“Al Congresso provinciale del Pd sosterrò Manuela Benedetti come candidata alla segreteria. Mi convincono la sua proposta, l’esperienza professionale e politica che porta con sé e la sua idea di partito. Manuela, nonostante sia giovane, non è una candidata improvvisata. Ha un’esperienza politica e amministrativa che le consente di affrontare tutte le questioni aperte. In questi anni è stata vice-segretaria provinciale ed ha sempre lavorato con un fortissimo spirito unitario con tutti i circoli e con tutto il partito. È espressione del territorio. E noi abbiamo bisogno di ripartire da lì se vogliamo ricostruire una sintonia con i problemi reali. Rappresenta una novità importante. Per la prima volta il Pd può scegliere una donna come segretario provinciale. Non sembri banale. Può essere una svolta vera.

Considero Manuela Benedetti la candidata realmente unitaria in questo confronto congressuale. Perché al di là delle dispute sulle componenti o sui pezzetti di componente che eccitano alcuni tifosi, Manuela gode di una stima trasversale che è figlia della necessità di un partito rinnovato e unito. Lo dico perché penso veramente che sarebbe servito un Congresso unitario in cui si fosse fatto lo sforzo sincero di unire il PD in uno dei momenti più delicati della vicenda politica.

Basti pensare a questo 2017. Abbiamo subito una scissione alcuni mesi fa; c’è stata nel paese un’emorragia di iscritti; le ultime tornate elettorali amministrative non sono andate bene; ci avviciniamo a scadenze molto impegnative. Insomma, tutto suggeriva di avere pazienza e determinazione per compattare il PD, per reagire e rilanciare l’iniziativa nel rapporto con la società. Perché è lì, nel rapporto con la società, che dobbiamo recuperare.

Personalmente, avendola sollecitata più volte, mi sarei aspettato una proposta del segretario uscente in questa direzione. In modo forte e chiaro. Anche conoscendo la sua sensibilità. Invece è stata compiuta una scelta diversa che mi auguro sarà spiegata nelle prossime settimane di discussione perché, per ora, risulta incomprensibile. Si dice che bisogna riprodurre a livello provinciale lo schema e le dinamiche del Congresso nazionale perché questo sarebbe indice di chiarezza politica. In realtà questa è una logica divisiva che non ha nulla a che vedere con l’oggetto della discussione e con i problemi che dobbiamo affrontare.

Il Congresso nazionale c’è stato. Renzi è il segretario di tutti noi. Nessuno disconosce quell’orientamento. Ma i congressi locali non possono essere la semplice riproposizione di quello nazionale perché finiremmo per avere un partito bloccato e incancrenito in logiche ristrette di corrente in cui il territorio e i problemi reali non contano più niente.

Tra l’altro, ieri, in Direzione nazionale, Renzi ha aperto alla coalizione (non era questa la sua proposta al Congresso di sei mesi fa) e ha ottenuto l’unanimità sulla sua relazione. E le sue parole sono state: ”Chi alimenta polemiche con i compagni di partito sbaglia. Dobbiamo giocare tutti insieme, chi non gioca con la squadra fa fare gol agli avversari”. Dunque, di quale linea e di quale chiarezza si sta parlando?

Per il partito provinciale le nostre necessità, accanto a quella di scegliere la guida della federazione, sono: come deve vivere la nostra comunità politica; come miglioriamo la nostra organizzazione sul territorio; con quali idee e programmi ci candidiamo a rappresentare una parte larga di cittadini di questa terra. Lo ripeto, in un periodo delicato per noi. E in un momento nel quale l’Italia si è messa alle spalle la recessione, ma la crescita non è ancora sufficiente per restituire fiducia alla parte più debole del paese che, peraltro, in questi anni si è ampliata.

Penso sinceramente che abbiamo bisogno di un Congresso provinciale dedicato ai temi fondamentali dello sviluppo locale, anche in considerazione di tutte le novità che sono intervenute grazie all’azione dei governi nazionali e della Regione Lazio. E mettendoci tutti nella condizione di raccontare questo cambiamento. Ecco, io credo che dovremmo fare questo. E per farlo penso che la scelta migliore sia quella di Manuela Benedetti. Proprio perché è la risposta giusta e necessaria ad un’iniziativa chiusa e senza slancio.

Ho letto, in questi giorni, dichiarazioni e commenti sul nostro Congresso che non condivido assolutamente e vorrei dirlo. Chi pensa che questo Congresso provinciale serva a preparare le candidature per le elezioni del 2018 sbaglia. Ad oggi non c’è la legge elettorale per le politiche ed è in discussione la stessa legge elettorale regionale. Introdurre questo argomento significa strumentalizzare la discussione e non avere a cuore la vita e il lavoro del PD, che è di tutti.

Ovviamente questa discussione sarà fatta, e sarà fatta a tempo debito. Quando saranno chiare le regole elettorali, quando saranno chiare le eventuali alleanze e quando tutti insieme valuteremo le esperienze di questi anni e le opportunità per il futuro. Un partito serio fa così. Nel rispetto di tutti e senza scadere nelle aggressioni personali, come pure è accaduto in questi giorni.

Io chiedo un sussulto di dignità alla nostra discussione interna per riuscire a cogliere veramente la portata dei problemi e delle sfide che abbiamo davanti. E il mio augurio è che questa occasione di partecipazione democratica sia raccolta nel modo giusto, cioè per rendere un servizio alle nostre comunità”.