Viterbo POLITICA

Arci Viterbo dice No a questa riforma della Costituzione.

“I no che aiutano a crescere”: Arci Viterbo dice No a questa riforma della Costituzione. Le ragioni della scelta in vista del Referendum del prossimo 4 dicembre saranno esposte durante l’incontro con Vincenzo Vita lunedì 28 novembre alle ore 18 presso il Circolo Il Cosmonauta, in via dei Giardini 11 a Viterbo.

Oltre al Senatore e presidente della Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, interverranno il presidente di Arci Comitato Provinciale Viterbo Marco Trulli ed Enrico Mezzetti, Presidente Anpi Comitato Provinciale Viterbo.

Questa riforma diminuisce la possibilità dei cittadini di dire la loro e allontana i cittadini dalle politiche regionali e dalla gestione del territorio. “Non siamo innamorati del bicameralismo perfetto – scrive Arci – ma non possiamo accettare di non poter eleggere i senatori che saranno nominati tra i consiglieri regionali e i sindaci non si sa come, non si sa quando. Riportare tra le competenze esclusive dello Stato molti ambiti dei quali prima si occupavano le Regioni rischia di allontanare gli enti regione e dalle scelte dei cittadini”.

Questa riforma rischia di marginalizzare il ruolo delle opposizioni e allontanare i cittadini dal voto. “L’elezione del Presidente della Repubblica, l’elezione di un terzo dei membri del Csm, la dichiarazione di guerra, l’approvazione della legge di amnistia e indulto rischiano di essere decise solo dal partito che vincerà le elezioni anche per colpa della legge elettorale. L’abnorme premio di maggioranza e i capilista bloccati, nominati dalla leadership dei partiti, - spiega Arci – determinano un sistema iper-maggioritario che non ci piace. Anche a noi sarebbe piaciuto migliorare la nostra Costituzione ma la riforma proposta la rende più confusa, non più efficace, diminuisce di pochissimo i costi della politica a fronte di una preoccupante diminuzione del pluralismo e del protagonismo dei cittadini. Avremmo voluto – conclude l’associazione – che la riforma fosse il frutto di un percorso più condiviso, meno conflittuale, più coerente con i valori della carta costituzionale nata dalla Resistenza”.

Vincenzo Vita, oltre che senatore e presidente della Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, è stato vicepresidente della 7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali) e membro della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.