Viterbo POLITICA Non ce la sentiamo di fare insinuazioni su questo strano caso

 

Quando si dice che è meglio nascere fortunati piuttosto che ricchi, è cosa vera, almeno stando alla notizia dell’elezione a presidente del collegio dei revisori dei conti del Comune di Lorenzo Ciorba, padre di Marco, attuale presidente del consiglio comunale, un’elezione avvenuta per estrazione che lo ha visto favorito rispetto ad altri otto candidati alla prestigiosa carica.

Non ce la sentiamo di fare insinuazioni su questo strano caso, su una  “estrazione a sorte” che ha messo sul podio dei revisori dei conti  un personaggio imparentato con una delle più alte cariche in seno al consiglio comunale, ma quello che indigna veramente, è il fatto che, come al solito, per nomine di questo tipo e altre questioni che riguardano “poltrone e poltroncine”, tutto viene espletato con la massima urgenza.

Con una maggioranza sempre compatta e puntuale mentre, ed è questa la vera indecenza, per tutte le questioni urgenti e improrogabili che interessano la vita dei cittadini, si trovano mille scuse per mandare deserte le adunanze del consiglio comunale e delle commissioni, perseverando  una situazione di stallo assolutamente incompatibile con le funzioni che dovrebbero espletare il sindaco e la sua giunta.

A quando la discussione e le soluzioni per i mille problemi che complicano la vita alla gente di Viterbo? A quando un minimo di interesse dell’amministrazione comunale sulla sorte dei tanti lavoratori licenziati non solo dalle aziende di commercio, ma persino dalle strutture sanitarie? A quando la dimostrazione di sensibilità sulla sicurezza dei cittadini, sulla viabilità, sullo sviluppo della città e sul rilancio dell’economia viterbese?

Su queste tematiche, da oltre due anni, la giunta Michelini si è distinta soltanto per una colpevole latitanza, per un menefreghismo senza eguali, sorretta e discolpata dalla maggioranza dei consiglieri fin troppo orgogliosi di sedere nella bellissima aula di palazzo dei Priori, ma senza portare iniziative e progetti utili alla collettività che li ha eletti con la speranza di cambiare Viterbo in meglio.

Purtroppo, l’unica vivacità politica che dimostra l’attuale amministrazione Michelini, si riscontra soltanto nei casi di dimissioni, subentri, nomine e quant’altro, che riguardano gli “addetti ai lavori”, magari aiutati anche dalla buona sorte che fa palesare, nel Comune di Viterbo, la nomina di due presidenti, strettamente imparentati, forse come unico caso nazionale sin qui appurato.

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