Viterbo POLITICA Il gettone di presenza del Comune di Viterbo ammonta a 53.45 euro

 

Federico Fracassini
Movimento Patriae, Fronte dei popoli europei 

“Copiate pure, certo… purché siate in grado di farlo bene!

Mi sembra che le proposte relative ai gettoni di presenza per i consiglieri comunali non vadano per il verso giusto e siano pura demagogia, andando dalla riduzione del 30% fino all’ultima idea di legarlo alla durata dei consigli.

Noi lo abbiamo detto a dicembre, nella conferenza stampa di presentazione del Movimento Patriae – Fronte dei popoli europei: il gettone va tolto e basta”. Con queste parole Federico Fracassini, coordinatore provinciale del movimento, ricorda la sua proposta ufficializzata ormai mesi fa ed oggi tornata in auge con aggiustamenti che di fatto ne annullano i benefici.

Il gettone di presenza del Comune di Viterbo ammonta a 53.45 euro, che moltiplicato per una presenza media, tra consigli e commissioni, di 12/15 riunioni diventa una sorta di stipendiuccio di 600/800 euro. Moltiplicato per 12 mesi, e considerati i 32 consiglieri, i cittadini di Viterbo sopportano un costo amministrativo di circa 200mila euro.

“Non poco, se consideriamo che rappresentare i propri cittadini è una scelta libera e democratica – prosegue Fracassini – e come ebbi modo di dire a dicembre, non dovrebbe avere alcun rimborso, come avviene per le riunioni condominiali. In questo caso ogni proprietario partecipa per prendere decisioni e non percepisce nulla. Pensare di fissare un limite temporale peggiorerebbe solo la situazione dei costi per dipendenti e uffici, costretti magari ad attendere il superamento delle soglia per garantire il pagamento. Altrettanto inutile una decurtazione parziale. Su questa battaglia abbiamo il supporto di Umberto Ciucciarelli e degli amici di Unione della Tuscia, con loro siamo pronti a raccogliere firme tra i cittadini per ricordare ai consiglieri il loro impegno: amministrare la città rappresentando tutti i viterbesi”.

Patriae condivide la proposta della consigliera Sberna, la prima a consigliare le convocazioni serali. “In questo modo – conclude Fracassini - si otterrebbero numerosi vantaggi: il primo sul lavoro, nessuno è costretto a lasciarlo e quindi non serve alcun pagamento a copertura, chi il lavoro non ce l’ha più usare le ore libere per cercarlo; i cittadini potrebbero assistere direttamente ai consigli di Palazzo dei priori, in tranquillità e di persona, senza prendere giornate di ferie, non tutti sono così attrezzati con lo streaming e la sua ‘cinepresa’ diventerebbe superflua; infine il risparmio, che siano 200mila euro, più o meno a seconda delle attuali presenze, potrebbe essere destinato ad attività sociali, molto più utili rispetto al gettone, e magari un 30% dell’importo per finanziare progetti meritevoli, mirati alla valorizzazione del territorio e alla gratificazione dell’attività politica di ogni consigliere. Un esempio potrebbe essere la sistemazione di un giardino, il restauro di un’edicola e altri interventi difficili da pianificare come amministrazione e facili da individuare come rappresentante della comunità”.

Patriae – Fronte dei popoli europei lancia di nuovo la sua proposta: se nessun consigliere dovesse accoglierla e portarla in consiglio comunale partirà una raccolta firme, che sarà annunciata a breve con tutti i dettagli. A quel punto saranno i cittadini a richiederla e difficilmente si potrà rimanere ciechi e sordi davanti all’espressa volontà della città.

Movimento Patriae, Fronte dei popoli europei 

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

chi è on line

Abbiamo 518 visitatori online

 

 I libri

di Mauro Galeotti

 

Cartonato - pag. 246 - euro 25,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it

Cartonato - pag. 808, a colori
da euro 120,00 a euro 80,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it