Ronciglione LIBRI Per Ronciglione la ferita sanguinante è quella del 5 giugno 1944, il giorno del bombardamento

 

Quando in pochi minuti i sogni e la fatica di una vita vengono portati via da un boato improvviso, si crea una faglia nell'animo di chi ha vissuto l'esperienza che non si margina del tutto, nemmeno con l'aiuto del tempo.

Per Ronciglione la ferita sanguinante è quella del 5 giugno 1944, il giorno del bombardamento, un danno struttrale per il paese e una lesione nella memoria.

Questa la motivazione che ha spinto Bruno Pastorelli e Silvia Scialanca a creare "Ronciglione - Il bombardamento del 5 giugno 1944", un libro memoriale presentato nel pomeriggio di sabato 20 dicembre presso la sala della BCC di Ronciglione, piena di curiosi, amanti della storia e testimoni dell'avvenimento. Presenti il presidente della BCC, Giuseppe Ginnasi, il sindaco Alessandro Giovagnoli, gli autori del testo e il relatore Renzo Trappolini.

Dopo un breve e consueto giro di ringraziamenti, si è entrati nella specificità del libro, illustrando un testo forse unico nel suo genere per l'importanza dei documenti raccolti, concepito si per ricordare quel lontano 5 giugno, ma anche per analizzarne le cause, tutt'ora oscure e imprecise.

Non è chiaro, per esempio, il perchè quelle bombe - che distrussero il ponte, il duomo, il teatro ed un intero quartiere del paese - furono sganciate nonostante la legione tedesca avesse già abbandonato Ronciglione, un errore del fuoco amico? Cause segrete, che, nella legittimità, vengono indagate attraverso importanti documenti tratti dai diari militari del 12th Air Force, 57th Bombardment Wing 321th Bombardment Group.

A completare la narrazione, tra il documentaristico e il memoriale, foto delle macerie e degli edifici ristrutturati e ricostruiti. Una riedificazione però solo materiale, che non si armonizza con la frattura interiore di chi ha vissuto quel 5 giugno e che cerca ancora una ragione, finendo per ammettere che non c'è confutazione che regga.

Una raccolta apprezzabile anche per le numerose testimonianze raccolte; ogni racconto ha la sua particolarità per lo spaccato di vita: quarantasei vissuti diversi che in un giorno ordinario, senza un motivo e senza preavviso, si intrecciano e si incontrano di fronte alle duecento vittime.

La cerimonia si è conclusa con l'elenco delle 198 vittime sulle note del “Silenzio”, il Sindaco con la  fascia tricolore e i presenti in piedi in segno di rispetto.

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 I libri

di Mauro Galeotti

 

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