Viterbo LIBRI

Il 27 Maggio 2018 presso il “Museo del Sodalizio dei Facchini di S. Rosa”, situato nel cuore del centro storico di Viterbo, si è svolta la terza presentazione de Il senso non è fluido, romanzo d’esordio di Erica Polegri.

L’evento si è aperto con un’introduzione di Fabrizio Trapuzzano, archeologo e guida “Archeoares” del Museo, che dopo aver rivolto un ringraziamento per l’ospitalità al Sodalizio, nella figura del Presidente Massimo Mecarini, e aver specificato che si trattava della prima presentazione di libri in tale sede, ha fornito in modo puntuale e suggestivo numerosi spunti per addentrarsi nell’opera della giovane autrice viterbese.

«Personalmente non avevo mai affrontato la lettura di un romanzo onirico» ha dichiarato «e solo leggendolo ho potuto sperimentare in prima persona in che misura, in un romanzo del genere, sensazioni e narrazione riescano a mescolarsi in maniera a volte anche vorticosa, fornendo al lettore un senso posto a metà strada tra lo smarrimento e la consapevolezza. Le stesse sensazioni che sperimentiamo normalmente durante i nostri sogni».

Un intervento particolareggiato che ha messo in luce anche le caratteristiche stilistiche dell’opera: «La prima cosa che mi ha colpito è la minuziosa cura, da pittrice direi, con la quale Erica si sofferma sulle atmosfere del suo libro descrivendone colori, odori e rumori...».
E dopo le notazioni meteorologiche e paesaggistiche non sono mancati gli accenni ad elementi tipici del territorio viterbese: «Nel romanzo ritroviamo una natura molto familiare.

Paesaggi della Tuscia incorniciati da colline terrazzate e viottoli sterrati che, tagliando le campagne, sfociano poi in piccoli e raccolti borghi medievali. Descrizioni che denotano l’amore e il senso di appartenenza di Erica verso i suoi luoghi».
E il Museo del Sodalizio è stato dunque uno scenario davvero emblematico per una presentazione de Il senso non è fluido, perché, come ha ricordato Fabrizio, nel romanzo ci sono anche riferimenti al Trasporto della Macchina di Santa Rosa, ai Facchini e alla Santa.

A seguire, un variegato dialogo tra l’autrice e il padre, l’Ing. Marcello Polegri. L’intervista ha riguardato sia gli aspetti strutturali, formali e linguistici dell’opera, che quelli più fortemente autobiografici. «Un luogo a me molto caro è Villa Lante, forse è stato il primo a entrare nel romanzo», ha esplicitato la scrittrice, che si è poi cimentata nella lettura dell’episodio iniziale, ispirato proprio alla famosa Villa rinascimentale del viterbese. «È un romanzo onirico ma è molto radicato nel reale, perché appunto i sogni traggono linfa dalla vita quotidiana».

In una delle domande si è cercato di indagare meglio il titolo: che cosa rappresenta in fondo questo senso, che non è fluido? «Quella sul senso è per me una ricerca sul tempo, e in questo anche un tentativo di rivoluzione. In alcuni momenti, almeno per me, il tempo si condensa; sento che nella mia vita non scorre in modo uniforme, ci sono momenti in cui è serratissimo, e in questo io uso Sartre perché nella Nausea il tempo dell’Arte è diverso da quello della vita contingente; ha una durezza tutta sua, mentre la contingenza è fluida ma in senso negativo. Io vorrei che la vita fosse piena di momenti di senso».

Il senso non è fluido è stato pubblicato da “L’Erudita” (marchio di “Giulio Perrone Editore”) a Roma, nel Marzo 2018.

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