Viterbo LIBRI

La pubblicazione del volume "Viterbo e i Giubilei del Rinascimento" si collega alle iniziative presentate in occasione  dell’inaugurazione dell’Associazione Culturale “RinascimentiAmo: un futuro per il passato”, programmate per il suo primo anno di attività, il 2016, in coincidenza con l’apertura dell’anno giubilare della misericordia indetto da papa Francesco.

Lo studio dei cinque giubilei che attraversano il Rinascimento con cadenza venticinquennale in un arco temporale di cento anni (1450-1550), ha consentito di evidenziare le variazioni delle sue espressioni di religiosità, di cultura e arte, e di ricercarne le ricadute su Viterbo, ultima città importante lungo la cosiddetta via francigena percorsa dai romei provenienti dal Nord Europa.

Va sottolineato che la strada percorsa dai pellegrini – che compare evidenziato in una pianta del territorio disegnata Leonardo da Vinci – nel tratto dopo Viterbo, era la via Cimina e non la Cassia romana.

Infatti, quest’ultima era caduta in disuso in periodo medievale; quando Viterbo assunse un ruolo importante nell’alto Lazio divenendo anche sede di Papi, venne privilegiata la via Cimina –  considerata al tempo dei Romani una selva impenetrabile – che acquisterà ancora più importanza in periodo rinascimentale, con lo sviluppo dei centri appartenenti ai Farnese (come Caprarola, Carbognano, Ronciglione, Nepi) collegati ad essa con strade a raggiera lungo i crinali dei monti Cimini, a est del lago di Vico.


Itinerario da Acquapendente a Roma in una mappa redatta da Leonardo da Vinci nel Codice Atlantico con indicati i centri attraversati dalla cosiddetta via Francigena

Sarà solo nel ‘600 per la rivalità tra i Farnese i Barberini, che la politica del papa Urbano VIII Barberini cercherà di isolare i territori farnesiani evitando che la strada passasse da Ronciglione deviandola a Monterosi, ripristinando così il percorso dell’antica Cassia romana.

Nel volume, attraverso la storia dei cinque Giubilei indetti in un arco temporale di cento anni (1450-1550) oltre a leggere le variazione delle espressioni di religiosità, culturali e artistiche, sono state ricercate le loro ricadute su Viterbo, con i contributi di Simonetta Valtieri, Enzo Bentivoglio, Daniela Gallavotti Cavallero e  Salvatore Enrico Anselmi.

La scelta per la copertina del volume della Flagellazione di Cristo di Sebastiano del Piombo, commissionata nell’anno giubilare del 1525, in un periodo particolarmente  ‘critico’ per la Chiesa attaccata sia dai Luterani che dai Turchi, oltre che per il suo significato simbolico – una Chiesa idealizzata nella perfezione di un corpo di Cristo indenne dalle violenze inferte dagli eretici e dagli infedeli – ha inteso  ‘rilanciare’ all’attenzione questa splendida opera artistica, che nel ‘700 era considerata “il miglior quadro della città”, ma che oggi appare troppo oscurata dalla Pietà, realizzata dallo stesso artista per lo stesso committente.

Simonetta Valtieri
Presidente dell’Associazione culturale RinascimentiAmo

 

 

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