Viterbo LIBRI
Emanuela Dei

Mircea Cartarescu

Spazio Pensilina si arricchisce di scrittori internazionali: Liliana Gheorghe ha presentato presso la sede del Distretto Turistico del Comune di Viterbo, le opere dell’autore Mircea Cartarescu.

Scrittore, poeta e saggista rumeno, Cartarescu è nato a Bucarest nel 1956. Più volte candidato per il premio Nobel, la sua scrittura e forma espressiva provengono dalla “Blue jeans generation” degli anni ottanta. I suoi punti di riferimenti, nella letteratura, vanno da James Joyce a Frank Kafka passando per Thomas Pynchon.

In Italia è conosciuto per il romanzo “Nostalgia” del 1993, dove racconta gli anni della sua giovinezza in una Bucarest folle e visionaria. Con “Travestì” poi, 1994, affronta il tema dell’ermafroditismo, in un mondo disseminato di violenza e incubi. Victor, il protagonista, attraverso la scrittura, riacquisterà la memoria di un tempo, quando il suo corpo ospitava ambe due i sessi.

Con la trilogia: “Abbacinante. Ala Destra”, “Abbacinate. Il Corpo” e “Abbacinante. Ala Sinistra” conosciamo meglio la visione che l’autore ha sulla vita attraverso i ricordi della sua infanzia. Gli sviluppi della rivoluzione rumena sono raccontati e vissuti con dolore da un giovane Mircea. Il protagonista nasce in un bordello della città e il futuro che lo aspetta è una carriera nella criminalità organizzata. Il giovane, però, non privo di una coscienza, ripercorrerà gli avvenimenti di un Paese ormai allo stremo, e grazie alla sua fantasia, che produce una miriade di personaggi grotteschi e caleidoscopici, raggiungerà la redenzione dei suoi peccati.

Ma forse, il più bello e toccante rimane sempre “Perché amiamo le donne” del 2009. Una raccolta di racconti sulle donne che hanno amato l’autore. Questo, come egli dice è un omaggio alla femminilità, un omaggio alla parte migliore del mondo: Che siano bruttine o bombe sexy, che abbiano quindici o diciassette miliardi di anni, che dormano a occhi aperti o appaiano in sogno come presenze saturnine, Cartarescu sceglie di omaggiare le donne "perché sono donne, perché non sono maschi, e nient'altro".

Emanuela Dei