Viterbo LIBRI
Leonardo Vietri

“Umani e umanoidi. Vivere con i robot” di Roberto Cingolani e Giorgio Metta (Il Mulino)
Roberto Cingolani (fisico) e Giorgio Metta (ingegnere) si aggiungono alla collana Intersezioni della storica casa editrice Il Mulino, con un interessante studio sui contorni e i confini della robotica.

Presente nella nostra vita più di quanto pensiamo, la tecnologia da che mondo è mondo porta sempre nel suo grembo opportunità e pericoli, specialmente quando comincia ad assumere forme e sembianze umane – o umanoidi per la precisione. Sebbene il cinema di fantascienza (da Metropolis ad Alien, passando per Wall-E e Pacific Rim) tenda a fornirne una rappresentazione molto intensa e umanizzante, in realtà i robot seguono algoritmi di intelligenza artificiale e quindi sono sprovvisti di sentimenti, personalità ed emozioni – che noi continuiamo a proiettare su di loro per default.

Il libro dei due esperti nel settore – Cingolani è direttore dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e Metta guida lo sviluppo del robot umanoide iCub ed è professore di Robotica cognitiva all’Università di Plymouth – mette ordine sulle basi scientifiche della robotica (parlando anche di roboetica e dei nuovi paradigmi della scienza bioispirata) per poi trattare tecnicamente di quali e quannte parti si compongano i robot, per poi trattare sinteticamente quali siano le principali applicazioni dei robot (ad esempio, in sala operatoria).

Conclude il libro un gustoso e plausibile racconto del nostro prossimo futuro nel quale gli umanoidi robotici saranno più inseriti nel nostro agire quotidiano e una carrellata sugli attuali robot umanoidi presenti nel mondo, classificati secondo una serie di parametri che includono la dimensione, il possibile impiego (ricerca, tempo libero, assistenza domestica, industria, disastri ambientali e naturali) e il loro costo. Curiosamente il modello di cui sono presenti più esemplari nel Pianeta è di progettazione italiana ed è diventato la piattaforma umanoide più diffusa al mondo, (30 esemplari) anche grazie al fatto di essere stata rilasciata in modalità aperta (open source) per favorirne la diffusione. Si chiama iCub e ha un costo di 250mila euro – forse è ancora elevato, ma è la cosa più vicina al nostro futuro assistente robotico personale.

Leonardo Vietri