Viterbo LIBRI
Leonardo Vietri

“Caccia allo zero. L’odissea di un matematico per svelare l’origine dei numeri” di Amir D. Aczel (Raffaello Cortina Editore).

Da dove provengono i numeri che usiamo oggi, quelli che vengono definiti indo-arabici? Per scoprirlo, il matematico e storico della scienza Amir D. Aczel, già noto al grande pubblico per aver approfondito temi di grande fascino come l’Entanglement quantistico e le ragioni per le quali la scienza non nega Dio, si è prodigato alla ricerca del primo zero attraverso territori inesplorati, attraversando l’India, la Thailandia, il Laos, il Vietnam e infine la giungla della Cambogia.

La K-127, lastra di pietra recante il più antico zero conosciuto al mondo fu scoperta nel 1891 a Sambor, sul Mekong, nel 1931 George Coedès l’aveva tradotta e aveva pubblicato la sua scoperta. La stele era stata portata al Museo Nazionale di Phnom Penh e poi, nel novembre 1969 era stata trasferita all’Angkor Conservation, a Siem Reap.

Nel 1990 un migliaio di reperti provenienti dall’Angkor Conservation era andato distrutto o rubato dai Khmer Rossi. La storia si complica enormemente quando sulla scorta dell’entusiasmo per il ritrovamento dentro il museo della stele, l’autore si lascia sfuggire la notizia a due restauratrici italiane che erano in visita in quel museo, cercando di prendere possesso della preziosa stele.

Dopo una serie di innumerevoli mail, articoli e rapporti diplomatici il matematico riesce a impedire sia il danneggiamento che lo spostamento della stele con la complicità del governo che si dimostra assolutamente onesto e ricettivo ai messaggi del matematico.

Alla fine di quest’odissea, storica, burocratica, avventurosa e matematica, si arriva veramente a comprendere quanto preziosa sia questa lastra di pietra che contiene le cifre 6 – 0 – 5 dove lo zero è rappresentato da un punto, che funge però da pietra angolare per tutto il nostro sistema numerico decimale.

Il primo esempio conosciuto di persone che utilizzavano un segno per indicare lo zero, importante quanto se non più della Stele di Rosetta ora si trova al Museo Nazionale della Cambogia, salvo altri (imprevisti) spostamenti.

Leonardo Vietri