Montefiascone LIBRI Presentazione del libro “Storia della Tipografia Silvio Pellico”, di Mauro e Anita Marroni
di Simona Mingolla

Grande partecipazione di pubblico all’inaugurazione, avvenuta il 16 luglio, della “Mostra-Laboratorio Didattico della stampa” presso l’ex Tipografia Silvio Pellico (via Oreste Borghesi 3/a, a  Montefiascone) e contestuale presentazione del libro “Storia della Tipografia Silvio Pellico”, di Mauro e Anita Marroni.

E non poteva che essere così, visto che dalla fondazione della tipografia del seminario da parte del Cardinale Barbarigo nel 1695, sino all’attuale Tipografia Silvio Pellico, trascorre un arco temporale che coinvolge un’importante fase storica di Montefiascone.

Presenti al taglio del nastro della Mostra permanente, Luciano Cimarello sindaco del Comune di Montefiascone, S.E.Mons. Fabio Fabene, Romualdo Luzi, Giancarlo Breccola e Renato Trapè, Consigliere delegato alla Cultura oltre che, ovviamente Mauro e Anita Marroni eredi di Eliseo che nel 1956 salvò la tipografia dalla chiusura meritando (anche per la sua virtuosa attività) nel 1965 una medaglia d’oro conferitagli dalla Camera di Commercio di Viterbo.

La Tipografia Silvio Pellico ha deciso di concedere, in comodato d’uso gratuito al Comune di Montefiascone, la gestione di questo spazio per una serie di obiettivi di crescita sociale… si ringrazia l’Amministrazione per la disponibilità e l’operato mostrati con entusiasmo, per realizzare questo progetto oggi divenuto realtà”, ha esordito Mauro Marroni. “Sentita l’idea, da subito è nato il desiderio di realizzare questo progetto – sottolinea il sindaco Cimarello - che mirava innanzitutto a far vedere ai ragazzi di oggi (che, a causa dell’uso delle nuove tecnologie, si stanno disabituando all’uso dei libri) come attraverso questi macchinari obsoleti (ma pur sempre funzionanti!) si possono materializzare parole e pensieri in scrittura…

Senza parlare della fortuna del nostro paese di essere scenario di una storia come quella di questa tipografia, divenuta oggi una realtà imprenditoriale importante della nostra città e che continua a produrre cultura, offrendo lavoro e supporto a chi ha voluto tramandare attraverso la carta stampata la storia e le tradizioni del nostro territorio. Noi puntiamo ai giovani, per cui lavoreremo subito per coinvolgere le scuole territoriali di tutti i livelli a visitare e sperimentare questo laboratorio”.

Era la tipografia di un seminario che diventò in breve tempo molto importante” - prosegue Marroni. – “Esso accoglieva seminaristi e convittori e i professori erano di elevata caratura. Da qui sono uscite persone molto preparate nel latino, come il latinista ufficiale del Vaticano, Mons. Antonio Pelosi.

Se poi si pensa a quante persone erano coinvolte per il suo mantenimento ed attività (circa 200 persone) possiamo dire che il seminario è stata la prima industria di Montefiascone che, pur nella fase di passaggio da Tipografia del seminario a struttura privata, ha sempre lavorato ininterrottamente: cosa particolare nel mondo artigianale!”

Sono rimasto meravigliato – continua S.E. Mons Fabio Fabene - per l’imponente opera di stampa svolta dalla tipografia dalle sue origini ad oggi, ma mi ha colto anche la nostalgia perché attraverso le stampe citate nel volume, si rivive la storia della nostra città e del territorio circostante poiché spesso la gente usava la tipografia del seminario per trasmettere notizie ed eventi del luogo.

Questo seminario fu uno dei maggiori seminari dell’epoca, qualificato centro di studi teologici ed umanistici, dove vari Papi indirizzarono loro seminaristi, così come vi studiarono giovani provenienti da tutta Europa. Fu proprio il suo fondatore, il Cardinale Barbarigo, che volle dotarlo anche di una “Typographia Seminarii” che stampasse in altre lingue, oltre il latino ed il greco”.

Quando anni fa Mauro mi parlò dell’idea di realizzare” – prosegue Romualdo Luzi – “quanto oggi stiamo inaugurando, io aderii e nell’introduzione di un piccolo fascicolo stampato qualche tempo fa, che anticipava questo volume, parlai di una meravigliosa avventura tipografica in quanto stiamo parlando di cinque secoli di stampa a Montefiscone in modo continuativo… ed il libro percorrendo la storia della tipografia del seminario racconta di un periodo di tensioni e di riforma della Chiesa Cattolica.

Barbarigo arriva nel 1686 e prende atto di una situazione del clero precaria e collegata ad uno stato di profonda ignoranza per cui progetta questo seminario per crearne non solo luogo di formazione dei sacerdoti, ma una vera e propria Università aperta a tutti…”.

Giancarlo Breccola è intervenuto parlando dei legami fra la Famiglia Barbarigo con la stampa: “Quest’anno è il cinquecentenario dalla morte di Aldo Manuzio: il vero padre della stampa, poiché colui che l’ha diffusa e portata ad un livello più importante.

In questa impresa, egli aveva trovato un partner in Pierfrancesco Barbarigo: ecco, dunque, che già due secoli prima della fondazione del seminario di Montefiascone, un altro Barbarigo favorisce l’evoluzione della stampa!... Poi Gregorio Barbarigo, fatto in seguito santo, istituisce a Padova la prima tipografia del seminario per stampare in proprio, risparmiando, libri nelle lingue proprie delle chiese orientali al fine di riuscire a creare un collante culturale per giungere ad un unione con le stesse…”.

Riprende Marroni: “Circa 5 anni fa realizzammo un opuscolo che raccontava la storia della Tipografia. Due anni fa, volendo ristamparlo pensai di integrarlo con un elenco di opere qui stampate, ma quando ho iniziato la ricerca di questi testi ho scoperto una ricchezza di opere strepitosa custoditi anche in biblioteche prestigiose. Tantissimo aiuto ho avuto da bibliotecari, addetti e amici per realizzare questa raccolta… per cui il libro è diventato il catalogo cronologico dei libri stampati da questa tipografia fin dalla sua nascita…

Oggi, dopo 320 anni, accanto alle più moderne macchine litografiche e digitali, la nostra tipografia offre ancora, ai clienti che lo desiderano, la possibilità di impreziosire i lavori inserendo anche parti stampate con gli antichi caratteri tipografici, in legno e in lega, che non sono andati dispersi. Perciò, abbiamo stampato le prime 32 pagine del libro con i caratteri mobili di quel tempo, su una carta che richiama quella antica!”.

Dopo il saluto conclusivo di Renato Trapè, la segretaria della CNA, Luigia Melaragni,  ha consegnato una targa alla tipografia da parte della CNA provinciale per l’eccezionalità temporale del suo lavoro e perché gestita da 60 anni dalla stessa famiglia.

L’omaggio del libro ai presenti e la visita alla Mostra, dove sono stati ricostruiti gli ambienti di un antico laboratorio tipografico, con i reparti di composizione, stampa e legatoria e dove i visitatori possono vedere e toccare con mano tecniche, strumenti, caratteri, macchine che per oltre cinque secoli sono rimasti sostanzialmente immutati, hanno concluso l’evento.