Viterbo EVENTI Assemblea 2015 della SFI/VT all’Hotel Salus Terme il 17 febbraio

 

Federico Zuccari, Hermathena, 1566-69, affreschi, volta.
Gabinetto dell'Hermathena, Palazzo Farnese, Caprarola

Restituire l'anima alla città.

Dieci anni di attività della SFI/VT-Società Filosofica Italiana sezione di Viterbo, per ricostruire in una visione unitaria il patrimonio filosofico della Terra di Tuscia, sino all’attualità rimossa delle dimissioni di papa Ratzinger.

Martedì 17 febbraio prossimo, nella Sala della hall dell’Hotel Salus Terme di Viterbo, riprendono i lavori della SFI/VT-Società Filosofica Italiana sezione di Viterbo.

Sorta dieci anni fa, il 17 febbraio 2004, la SFI/VT ha voluto legare il suo stesso atto di nascita alla celebrazione dell’anniversario del rogo di Giordano Bruno che, nel 2015, arriva al 415°.

Nella storia delle idee in Europa, G. Bruno rappresenta la massima espressione del polo laico di quella corrente di pensiero che va sotto il nome di Filosofia Ermetica. Simmetricamente, Egidio da Viterbo ne rappresenta il polo cristiano. In tale bi-polarità si può cogliere la missione e gli obiettivi che la SFI/VT si è posta. I quali, in estrema sintesi, consistono in una ricerca, socializzata alla cittadinananza, sul patrimonio di pensiero della Terra di Tuscia.

Qui hanno operato Musonio Rufo da Bolsena, il “Socrate etrusco” nel periodo di Nerone. Bonaventura da Bagnoregio, al quale bisogna ricondurre le motivazioni della scoperchiatura del tetto del conclave nel 1270, perché furono le sue prediche ad infiammare il popolo. Ed Egidio da Viterbo, vero ispiratore della Scuola di Atene di Raffaello e, in parte della Cappella Sistina di Michelangelo.

Una simile ricerca decennale, ha trovato nell’evento del “Festival dei Filosofi di Tuscia” nel 2006 a Viterbo, la più consistente occasione di coinvolgimento di studiosi e ricercatori di fama nazionale ed europea.

Da Claudio Moreschini dell’Università di Pisa, a Maurizio Malaguti dell’Università di Bologna, a Fabio Troncarelli dell’Università di Viterbo (promotore, insieme a Moreschini, dell’edizione nazionale delle Opere complete di Ludovico Lazzarelli, altro misterioso e affascinante filosofo ermetico viterbese), Saverio Ricci dell’Università di Viterbo, esperto del pensiero di Giordano Bruno, e molti altri, insieme ai vertici nazionali della SFI.

L’orizzonte di senso che si è delineato, configura un patrimonio di pensiero che, a tratti, lascia meravigliati. Perché, a saperlo leggere in una visione unitaria, si scopre una vocazione riformista trasversale ai diversi Filosofi e alle diverse epoche storiche.

Un’onda di pensiero riformista che, proprio con l’esito controriformista del Concilio di Trento, incontra il “blocco storico” più consistente. Il Concilio di Trento fu promosso da papa Alessandro Farnese, il cui legato a Trento fu il cardinale Reginald Pole. Questi, era il capo dell’ Ecclesia Viterbiensis, un circolo riformista, di cui facevano parte Michelangelo, Vittoria Colonna, la più grande poetessa dell’epoca, e molti altri filosofi e teologi insigni.  

La vittoria delle forze reazionarie, capeggiate dal cardinal Carafa, al Concilio di Trento, costituì, simultaneamente, la sconfitta dell’ Ecclesia Viterbiensis e la pressione ideologico/politica che portò al rogo di Giordano Bruno e al processo di Galileo. Con la conseguente involuzione della cultura italiana, che durò sino al Risorgimento.

Gli ultimi guizzi luminosi del Rinascimento morente, nel primo decennio del 1600, li troviamo, non a caso, nel Trionfo degli Dei, affrescato dai Carracci, nel palazzo Farnese di Roma.

Come è noto, l’onda riformista dell’intera Anima collettiva d’Italia, riprese nel Risorgimento che, anche nella definizione, si ricollega con lo spirito del Rinascimento. E, nel Risorgimento, abbiamo la fulgida figura di Francesco Orioli, ministro della Pubblica Istruzione nella rivoluzione di Bologna nel 1831, uomo di scuola, patriota, riformista e ricercatore di conoscenza, con i suoi studi di archeologia e sul mesmerismo.

Ora, dopo dieci anni di attività della SFI/VT, un nuovo tassello straordinario si aggiunge ad una storia dello spirito riformista di Viterbo; una storia tanto profonda e affascinante, quanto pressochè misconosciuta dalla gran parte della cittadinanza, anche cosiddetta colta e consapevole.

Si tratta delle dimissioni di papa Ratzinger l’11 febbraio del 2013. Secondo l’interpretazione proposta dal prof. Pasquale Picone, presidente della SFI/VT e preside dell’Istituto Statale “F. Orioli” di Viterbo, la vicenda delle dimissioni di papa Ratzinger sono strettamente legate al suo essere il massimo studioso internazionale del pensiero di Bonaventura da Bagnoregio.

A parere di P. Picone, che ha svolto una relazione su tali temi il 3 dicembre scorso a Villa Lante, in un seminario promosso dall’Unitus, si possono cogliere i prodromi, gli inizi, di questa vicenda, già in alcuni sintomi emersi con la visita di papa Ratzingere a Viterbo e Bagnoregio il 6 settembre 2009. Picone ne scrisse in un articolo apparso, quella stessa domenica, su Il Nuovo Corriere Viterbese.

Gli elementi di più concreto ottimismo, per la ripresa dei lavori della SFI/VT, intravisto dagli appassionati e dagli studiosi di questa Società, sono, da un lato il “mecenatismo rinascimentale di un management illuminato” (così definito da P. Picone) che l’Hotel Salus Terme esercita verso la SFI/VT.

Dall’altro, l’impegno recentemente assunto dal prof. Massimo Firpo, docente alla Normale di Pisa e accademico dei Lincei, che studia l’Ecclesia Viterbiensis da circa quarant’anni, di venire a Viterbo, appena gli impegni accademici lo consentiranno, per una lectio magistralis cittadina sulla storia dell’ Ecclesia Viterbiensis.

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LICEO ARTISTICO STATALE dell’ISTITUTO “F. Orioli” Viterbo
SFI/VT – SOCIETA’ FILOSOFICA ITALIANA Sezione di VITERBO

SIMPOSI dell’HERMATHENA

ASSEMBLEA 2015 martedì 17 febbraio 2015 -­‐
ore 17,30
Sala della hall dell’Hotel Salus Terme Strada Tuscanese, 26/28, Viterbo


Federico Zuccari, Hermathena, 1566-69, affreschi, volta,
Gabinetto dell'Hermathena, Palazzo Farnese, Caprarola
ASSEMBLEA 2015 martedì 17 febbraio 2015 -­‐ ore 17,30
Sala della hall dell’Hotel Salus Terme Strada Tuscanese, 26/28, Viterbo

PAROLE-CHIAVE
Genius Loci, Spirito degli Etruschi, Filosofia Ermetica, Musonio Rufo, Goffredo da Viterbo, Bonaventura da Bagnoregio, Annio da Viterbo, Pletone e Bessarione, EGIDIO DA VITERBO, G. Bruno, J. Dee, W. Shakespeare, Riformismo Viterbese, Ecclesia Viterbiensis, Michelangelo, Sebastiano del Piombo, Mito Etrusco nel Rinascimento Fiorentino, Ludovico Lazzarelli, Bosco Sacro di Bomarzo, Piccola Gerusalemme di Pitigliano, Mito di Fetonte di Bassano Romano, Stanza della Cosmographia pal. Farnese di Caprarola, Colle del Vaticinium, Tarsie marmoree Duomo di Siena, i Carracci, pal. Farnese di Roma, Controriforma, collez. Farnese al Museo Nazionale Napoli, Viterbo/Orvieto CITTA DELLE DI SAPIENZA, Nuovo Rinascimento Viterbese, F. Orioli, Ninfe, Fauni, Elfi, Muse, Dee, Aedi, Mito, Poiesis, Musica, Filosofia come Canto e Incanto, Bellezza, Nobiltà dello Spirito, Venerazione.

Dimissioni papa Ratzinger: 11 febbr. 2013. C. G. Jung: esito moderno della Filosofia Ermetica. Teoria della mente, pensiero visionario, breakdown, breakthrough, case work, storia personale, competenze relazionali, comunità formativa, controtransfert, creatività, empowerment, formazione permanente, funzione trascendente dell’organizzazione, immaginazione, intelligenza emotiva, inconscio organizzativo, insight, leadership risonante, leadership trasformazionale, motivazioni, organizzazione individuativa, pensiero sistemico, pluralità dei settings, problem solving, processo di individuazione, psicodinamica della vita organizzativa, management intermedio, modello olografico, nuova professionalita’ docente, sensemaking, setting scolastico, setting interno, setting organizzativo, sistema di deleghe, supervisione dei settings scolastici, teoria della complessità, transfert.

CHI VEDE L’INTERO E’ FILOSOFO. CHI NO, NO.
Platone

Presenta: prof.ssa Angelica Ridolfi
Podio di Lettura: prof.ssa Lorena Paris
Pianoforte: maestro Luigi Pancia

P R O G R A M M A
- lettura di brani dal Fedone di Platone e da G. Colli, Dopo Nietzsche. Come si diventa un filosofo;
- commemorazione del 415° del rogo di Giordano Bruno;
- liriche risorgimentali di Foscolo e Leopardi, con interludi musicali al pianoforte;
- resoconto attività, dalla fondazione nel 2004 ad oggi;
- patrimonio filosofico e culturale del territorio;
- progettualità, prospettiva e mission della SFI/VT
- riorganizzazione della struttura.


Imagination is more important than knowledge.
L’immaginazione è più importante della cognizione.
A. Einstein


ORGANIZZAZIONE dell’EVENTO prof.sse M. C. Baleani, V. Fontana, L. Gentile, A. Ridolfi Istituto Statale “F. Orioli” Via Villanova, snc -­‐Viterbo www.orioli.gov.it

Alla scuola, over ginnasio delle scienze, convengono Filosofi, con sentenze illustri et libri tenuti in mano con bellissime attitudini. Adornerà sommamente, ad immitatione degli antichi, quella statova da loro chiamata Hermatena, ove erano Pallade et Mercurio abbracciati, la qual i Filosofi antichi dedicavano et ponevano nei suoi Ginnasi, come ne fa in più luochi mentione Marco Tullio, dicendo ch' era l'ornamento de la sua academia, et intendevano per Pallade la sapienza et per Mercurio l'eloquenza.

Lomazzo G. P. (1584), Trattato dell'arte de la pittura, Pisa, Signum-Scuola Normale Superiore, 2005, pp.348-349.

Qui si rivela il profondo intendimento, per parte del poeta, del problema ch’egli si è posto. Se la tecnica epica gli consente di ridurre ad unità d’azione l’intervento divino e la naturale influenza educativa, col fare che Atena stessa parli a Telemaco sotto le spoglie dell’ospite anziano Mente, questo artificio gli è reso più agevole dal sentimento universalmente umano che ancor oggi conferisce per noi alla sua invenzione l’intima sua verosimiglianza: che nell’influenza liberatrice di ogni vera azione educativa, la quale da un ottuso impaccio scioglie tutte le energie giovanili a lieta attività, è insito un impulso divino, un miracolo naturale.

Come Omero, nel fallire del maestro di fronte all’ultimo e più arduo compito, quello di piegare l’animo di Achille votato alla fatalità, riconosce l’opposta influenza del demone, così, nel felice mutarsi di Telemaco da giovinetto irresoluto in vero eroe venera piamente l’opera d’una grazia divina.

In tutti i momenti culminanti, la coscienza e l’azione educativa dei Greci è pienamente consapevole di questo fattore imponderabile.
Jaeger W. (1953): Paideia. La formazione dell’uomo greco. Firenze, La Nuova Italia, p. 77.