Capranica EVENTI
Prof. Carlo Maria D’Orazi
La Chiesa della Madonna del Piano in Capranica negli anni '20 (Archivio Mauro Galeotti)
Si terrà a Capranica sabato 3 novembre alle ore 17:00 presso la Sala “Kimairah”, sita in via Romana 62 vicino al Municipio, una conferenza sul tema: “La Chiesa della Madonna del Piano in Capranica e l’architetto Jacopo Barozzi detto “Il Vignola””.
L’avvenimento culturale fa parte del ciclo di conferenze per la stagione 2018-2019 voluto dal Centro Ricerche e Studi di Capranica, di cui è Presidente il prof. Carlo Maria D’Orazi, e dall’associazione culturale “Kimairah”, di cui è Presidente l’architetto Antonio Barella di Roma; l’intero ciclo di conferenze si svolge sotto l’ègida del Comune di Capranica con l’ausilio dell’Assessore alla Cultura dr.ssa Silvia Valentini.
Relatore della conferenza sarà il prof. Salvatore Enrico Anselmi di Viterbo storico e critico d’arte, dottore di ricerca presso l’Università degli Studi della Tuscia.
Studioso delle committenze nobiliari di età barocca in area centro-italiana -con particolare riferimento alle famiglie Farnese, Giustiniani e Maidalchini-Pamphilj- il prof. Anselmi è stato anche autore di numerosi saggi pubblicati in atti di convegni e riviste specializzate oltre ad aver pubblicato diverse monografie tra le quali ricordiamo “Committenze a Orte in età barocca” (2006), “In lilio decor. Committenze farnesiane in Tuscia tra XVI e XVII secolo” (2009), “Viterbo e i Giubilei del Rinascimento. Storia, personaggi, opere” (2017).
La conferenza di Capranica illustrerà lo sviluppo della chiesa della Madonna del Piano, elaborata su progetto del Vignola, i cui lavori furono iniziati nel 1558, su richiesta del Cardinale Ranuccio Farnese e della madre Gerolama Orsini, e ultimati nell’ottavo decennio del XVI secolo.
La chiesa, che aveva anche una cupoletta, purtroppo non fu eretta a regola d’arte, anche perché il Vignola non poté seguire i lavori impegnato com’era nel cantiere di Palazzo Farnese a Caprarola.
L’edificio presentò subito dei problemi di staticità che ne causarono il crollo nel 1631; la chiesa fu ricostruita in tempi brevi e dell’opera originale del Vignola rimane ancora oggi la facciata.
