Nepi EVENTI

Domenica 9 Settembre 2018 – ore 20:30 Chiesa di S. Tolomeo, Via Garibaldi 165 Nepi (VT) – IT

I BASSIFONDI

Leonardo Ramadori - Percussioni

Stefano Todarello - Colascione basso e Chitarra

Simone Vallerotonda – Tiorba, Chitarre e direzione                             

ALFABETO FALSO
Quando le lettere nascondono qualcosa

Musiche di Giovanni Paolo Foscarini, Hieronimus Kapsberger, Antonio Carbonchi,

Ferdinando Valdambrini romano, Angelo Michele Bartolotti, Francesco Corbetta,

Alessandro Piccinini, Santiago de Murcia

La Nuova inventione d’intavolatura, per sonare li balletti sopra la chitarra spagniuola, pubblicata nel 1606 per mano di Girolamo Montesardo, fu un’opera che rivoluzionò in maniera radicale il modo di scrivere ed eseguire la musica per chitarra. Per la prima volta si proponeva un sistema assai pratico di notazione per chitarra: l’alfabeto. Esso consisteva nella corrispondenza di ogni accordo, sia esso maggiore o minore, ad una lettera. Questo semplicissimo modo di scrittura offriva la possibilità a chiunque possedeva una chitarra, amatore o professionista, di poter finalmente suonare una danza o accompagnare una voce, eseguendo le “lettere” poste sopra un semplice rigo, avente sopra indicato il ritmo. Il proliferare di opere stampate in notazione d’alfabeto, contenenti arie famose, bassi ostinati, danze, fu presto enorme.

Questo “linguaggio” era il tratto distintivo dei chitarristi, espressione di una preziosa e variegata tecnica di rasgueado o meglio picco e repicco, in grado di realizzare ogni sorta di ritmo. Accanto all’alfabeto ordinario, i chitarristi solevano utilizzare una sorta di alter ego complementare: l’alfabeto falso. Esso raccoglieva gli stessi accordi dell’alfabeto ordinario, sporcati da acciaccature e note estranee all’accordo. L’idea di accordo come colore armonico fu così, per la prima volta, messa in pratica dai chitarristi italiani del primo ‘600, che ne fecero il loro elemento peculiare e unico.

Il programma di questa sera rievoca un tipico ensemble seicentesco, in cui le opere più

rappresentative della prima metà del ‘600 italiano vengono rieseguite con lo stesso spirito di condivisione ed improvvisazione, tratto peculiare della maniera antica di far musica insieme.                                                                     (Simone Vallerotonda)

 

La maggior parte della musica del ‘600 e ‘700 per Liuto, Chitarra, Tiorba e Arciliuto, è stata immaginata e scritta con l’idea di esser suonata insieme ad altri strumenti. Autori come Kapsberger, Corbetta, Piccinini, de Visée, Granata, Weiss e molti altri, hanno scritto la loro musica con l’aggiunta della parte del basso continuo, oppure hanno trasformato la loro intavolatura per strumento solista, in una partitura a più voci, o hanno, in casi più espliciti, scritto direttamente musica per consort di liuti, o per liuto e altri strumenti. Numerose son le cronache dell’epoca che ci testimoniano una maniera di suonare questa musica “a più strumenti”. Spesso i chitarristi solevano farsi accompagnare da tiorbe, colascioni, liuti e viceversa. Sulla base di testimonianze scritte e di fonti musicali e iconografiche, nascono “I Bassifondi”, ensemble fondato da Simone Vallerotonda, che ha per obiettivo quello di riscoprire e offrire al pubblico questa musica in una versione da camera.  

Il loro debutto discografico “Alfabeto falso” è stato nominato negli ICMA 2018 (International Classical Music Award) tra i migliori dischi di musica strumentale barocca.    

 

The treatise Nuova inventione d’intavolatura, per sonare li balletti sopra la chitarra spagniuola (“A newly invented tablature for playing balletti on the Spanish guitar”), published in 1606 by Girolamo Montesardo, radically revolutionized the way to write and perform guitar music. For the first time, an extremely practical guitar notation was proposed: the alphabet. It consisted in the correspondence between any chord, whether major or minor, and a letter. This simplified way of writing finally enabled any amateur or professional musician who owned a guitar to play a dance or accompany a voice, by performing the "letters" written on a single stave with superimposed rhythmic information. The proliferation of works printed in alphabetical notation, including favourite tunes, ground basses, dances, was soon enormous. This "language" – conveying a precious and varied technique of rasgueado (aka “picco e repicco”, or quick strumming) capable of realizing any kind of rhythm – was a distinguishing feature for guitarists. Next to the ordinary alphabet, they used to employ a complementary alter ego of sorts: the false alphabet. It included the same chords as the former, but “dirtied” with extraneous and crushed notes (acciaccaturas). The idea of using chords as harmonic colour was therefore, for the first time, put into practice by Italian guitarists of the early 17th century, who made it their peculiar and unique element.

This evening's programme, mirroring a typical instrumental session in 17th-century Italy, features some among the most representative works of that period in the same spirit of sharing and improvisation – a peculiar trait of the ancient way of making music together.

                         

Most 17th-18th-century music for lute, guitar, theorbo and archlute was devised and written down to be played in consort with different instruments. Such authors as Kapsberger, Corbetta, Piccinini, de Visée, Granata, Weiss and many others either composed their solo pieces with an added continuo accompaniment or arranged them from the original tablatures into regular multi-part scores. Moreover, in some more explicit instances they wrote directly for a consort of lutes, or for lute and sundry instruments. Several period chronicles witness on how such multi-instrumental music used to be performed. Guitarists were typically expected to be accompanied by theorboes, colasciones, lutes – and vice versa. Relying on written testimonies as well as on musical and iconographic sources, the ensemble "I Bassifondi", founded and hand-picked by Simone Vallerotonda, aims at rediscovering and offering the audience that repertoire in chamber format.

Their debut album "Alfabeto falso” was nominated in the ICMA 2018 (International Classical Music Award) among the best baroque instrumental records.

               

Per informazioni:

http://www.festivalstradella.org/

http://www.festivalstradella.org/tickets/     

 

Nato a Roma nel 1983, Simone Vallerotonda ha iniziato gli studi musicali sulla chitarra classica. Affascinato dalla musica antica a 18 anni acquista un liuto senza minimamente saperlo suonare. Ha iniziato così a studiarlo con Andrea Damiani al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, dove si è diplomato col massimo dei voti. Ha successivamente conseguito il diploma di Master su Tiorba e Chitarra barocca con il massimo dei voti presso la “Staatliche Hochschule für Musik” di Trossingen, sotto la guida di Rolf Lislevand.

Si è laureato in Filosofia col massimo dei voti presso l’Università “Tor Vergata” di Roma e si è specializzato in Estetica col massimo dei voti e la lode, dedicandosi ai rapporti tra la musica del ‘700 e gli Enciclopedisti. Nel 2011 è risultato miglior classificato, nella sezione solisti, al Concorso Internazionale di Liuto “Maurizio Pratola” e vincitore del concorso REMA (Rèseau Européen de Musique Ancienne) nella sezione musica da camera. È solista selezionato dalla Fondazione Gioventù Musicale d’Italia.

 

Ha suonato nei teatri e nelle sale più prestigiose in USA, Australia, Sud America, Oriente, Europa, tra cui: Carnegie Hall di New York, Sydney Conservatorium, Teatro de la Ciudad a Città del Messico, Teatro Municipal di Santiago del Cile, Singapore Lyric Opera, Concertgebouw di Amsterdam, Wigmore Hall di Londra, Theater an der Wien, Theatre de Champs Élysées di Parigi, Casa da Música di Oporto, Liszt Academy di Budapest, Accademia Nazionale Santa Cecilia di Roma e nei più importanti Festival tra cui: Innsbrucker Festwochen der Alten Musik, Sferisterio Opera Festival, Lufthansa Festival of Baroque Music, Settimane Musicali di Stresa, Ravenna Festival, Festival di Beaune, Festival di Ambronay, Musikfestspiele Potsdam, Festival di Bruges, Festival di Utrecht, Festival Monteverdi di Cremona, Festival Hactus Humanus Danzig, Festival OperaRara - Kracow, Poznan Baroque Festival.

Ha registrato per importanti emittenti radio e televisive quali: RAI, ABC, BBC, Mezzo, France Musique, Radio4, Arte, Polskie Radio, Kulturradio, RSI, Radio Classica, Radio Vaticana e ha inciso per Naïve, Sony, Erato, EMI, Decca, Amadeus, Brilliant, Aparté, E Lucevan Le Stelle Records, Arcana Outhere Music.

Oltre alla sua attività di solista, collabora come continuista con vari ensembles tra cui: Modo Antiquo, Les Ambassadeurs, Imaginarium Ensemble, Mare Nostrum, Il Pomo d’Oro, Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Aperto anche alla sperimentazione, collabora con l’ensemble Soqquadro Italiano. Ha suonato con Vinicio Capossela… ma questa è un’altra bella storia!

E’ docente di Liuto a tempo determinato presso il Conservatorio di Musica “Antonio Scontrino” di Trapani. Collabora con i Conservatori “G. B. Martini” di Bologna e “L. Refice” di Frosinone, con cattedra a progetto.

Nel 2014 fonda “I Bassifondi“, suo ensemble con cui propone il repertorio per Chitarra, Tiorba e Liuto del ‘600 e ‘700 con il basso continuo. Il loro debutto discografico “Alfabeto falso” è stato nominato negli ICMA 2018 (International Classical Music Award) tra i migliori dischi di musica strumentale barocca.

È sostenuto dal CIDIM – Comitato Nazionale Italiano Musica, sia nell’attività solistica che in quella con I Bassifondi Ensemble.    

www.simonevallerotonda.com

www.ibassifondi.com

 

 

 

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