Ferento EVENTI

Danza -teatro sulla lucida follia dell'imperatore

Dal "Caligola" opera teatrale di Albert Camus‚ elaborato in diverse versioni dal 1937 al 1958, testo incentrato sul delirio del potere, domani sera, martedì 25 luglio, nella splendida cornice dell'antico teatro di Ferento, va in scena "Caligola, Homme Absurde e Homme Révolté", spettacolo di danza teatro, drammaturgia di Tringali/Gatti; regia e coreografia di Aurelio Gatti, musica originale di Lucrezio de Seta. La messainscena è scabra e tutta al femminile: Caligola interpretato da Cinzia Maccagnano (in doppio con la figura della sorella/amante Drusilla - Vittoria Faro), Scipione ( il giovane poeta, pupillo e innamorato di Caligola – Elisabetta Ventura ), due soldati/ guardie , quasi amazzoni (Carlotta Bruni e Rosa Merlino) e la devota e sacrificata sposa Cesonia (Luna Marongiu). Cherea ( il senatore/filosofo che guida la congiura contro Caligola) è consegnato a Sebastiano Tringali, unica presenza maschile.

Camus lavorò a questo testo nel corso di vent'anni – dal 1937 fino alla versione "definitiva" pubblicata nel 1958. La rielaborazione fu profonda: le tre stesure definitive presentano rilevanti differenze. Nella versione del 1941 acquistano rilievo i personaggi dello schiavo Elicone e del letterato Cherea‚ filosofo materialista che fa da antagonista allo stesso imperatore.

L'opera inizia con la scomparsa di Caligola in seguito alla morte della sorella/amante Drusilla‚ un personaggio chiave sul quale gravita la “trasformazione”dell'imperatore‚ che viene descritto dai senatori come un principe ideale: un condottiero‚ generoso e amato dal popolo‚ ma con un difetto: amava troppo la letteratura. La narrazione di Camus è molto veloce come la trasformazione dell'imperatore... Caligola è in preda alla pazzia ma con i suoi comportamenti influenza e mette nella condizione di interrogarsi, costringe a pensare‚

mette in pericolo la normalità‚... il dramma di Camus si conclude con il discorso in cui Caligola comprende che la felicità è irraggiungibile ma anche il dolore non ha senso perché nulla dura a lungo: "...Ma non sono pazzo e posso dire perfino di non essere mai stato così ragionevole come ora. Semplicemente mi sono sentito all'improvviso un bisogno di impossibile. Le cose così come sono non mi sembrano soddisfacenti. [...] è vero‚ ma non lo sapevo prima. Adesso lo so. Questo mondo così com'è fatto non è sopportabile. Ho bisogno della luna‚ o della felicità o dell'immortalità‚ di qualcosa che sia demente forse‚ ma che non sia di questo mondo".

www.teatroferento.it

info biglietteria 328 7750233

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