Ronciglione EVENTI
 
Si è tenuto nei giorni scorsi il Convegno "STOP ALLE TRUFFE AGLI ANZIANI", organizzata dalla Compagnia dei Carabinieri di Ronciglione e dal Comune di Ronciglione in collaborazione con il Centro Polivalente. Nella Sala Conferenze BCC di Ronciglione si sono ritrovati molti ronciglionesi, alla presenza del Sindaco, Alessandro Giovagnoli e del comandante dei Carabinieri della Stazione di Ronciglione, Alfredo Tamelleo.

Come scritto sul manifesto del convegno, "Ogni cittadino ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona", testo ripreso dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo.

Moltissimi i consigli per evitare truffe ed aggrssioni: non aprire mai la porta, anche in presenza di uomini o donne in divisa; non dare mai informazioni personali (password, codici, numeri); non cedere mai alle richieste di soldi o carte di credito. Ed in caso di sospetti, chiamare subito il 112 o il numero della Stazione di Ronciglione e richiederne l'intervento senza alcun timore. Importante anche condividere le informazioni con amici e vicini di casa, magari prendendo i numeri di targa o modello delle auto.

Nel corso del suo intervento, il Sindaco Giovagnoli ha annunciato la prossima installazione di 19 telecamere di videosorveglianza, distribuite tra  le vie di accesso al paese ed i punti cruciali di Ronciglione. "Un intervento necessario per aumentare la sicurezza della nostra Ronciglione e dei ronciglionesi. Stiamo terminando le procedure per l'affidamento e nelle prossime settimane contiamo di poterle installare."
 


RONCIGLIONE: FINO A SABATO AL PETROLINI "SOGNO D'INVERNO DI UNA NOTTE D'ESTATE"

Grandissimo successo per la nuova avventura del gruppo di attori amatoriali di Ronciglione, nata tre anni fa con "Il Pasticciaccio di Carnevale" ed in scena anche lo scorso anno con "Gentil Nocchiarolo"; un gruppo di attori non professionisti impegnati a riportare sul palco tradizionali novelle reinterpretate e riadattate secondo il costume, i personaggi e gli episodi della Ronciglione quotidiana.

In scena fino a domani, sabato 18 febbraio, il gruppo di vecchi e nuovi attori ripropone al Teatro Petrolini una versione liberamente tratta dalla shakespeariana "Sogno di una notte di mezz'estate", riprendendo i tratti principali della commedia scritta oltre 400 anni fa ed ambientata, nel testo originale, nella antica Atene.

Tutti da scoprire i personaggi trascinati con ironia ed irriverenza nella Ronciglione del XXI secolo, con la sua vita quotidiana fatta di parole urlate e sussurrate, segreti, giochi, trame e poteri più o meno forti. La Direttrice dell'Istituzione Progetto Teatro, Tiziana Mascagna: "Un lavoro che ha impegnato gli attori e tutto il gruppo dall'inizio dell'anno con testi in italiano, corretto in molti passaggi dalla lingua madre ronciglionese. Una vera impresa cimentarsi in una commedia di Shakespeare in così poco tempo: è stata un'avventura incredibile e dobbiamo dire che l'esame è stato superato a pieni voti. E' bello sentire le risate del pubblico dalla prima all'ultima scena, un coinvolgimento che denota quanto sia riuscito questo adattamento moderno di un testo sacro della storia della commedia".

Messa in scena ad opera di Maurizio Donadoni. A cura dell'Istituzione Progetto Teatro di Ronciglione

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La morte del carnevale

L’impiego di tipi umani o meglio, di “maschere”, a rappresentare le mille avventure della vita su un palcoscenico, risale al XVI secolo, a ciò che tutti conosciamo come “Commedia dell’Arte” e che ebbe origine proprio in Italia. 

Gli attori, pur non avendo davanti a se’ un testo compiuto, seguivano  comunque, uno schema di parti fisse, di ruoli sempre presenti in ogni possibile trama delle loro rappresentazioni e che li rendevano così facilmente riconoscibili al pubblico. Seppure con le debite modernizzazioni, certi caratteri della Commedia dell’Arte rimangono vivi e coinvolgenti nel teatro popolare contemporaneo: ci sono  maschere e tipi che portano sul palcoscenico la rappresentazione di quei pregi e difetti che poi, ciascuno di noi, non può non riconoscere in se’ stesso.

Quegli identici elementi di un teatro tanto radicato nella cultura italiana, caratterizzano da sempre il clima popolare e giocoso del Carnevale di Ronciglione ove la rappresentazione della sfrenata libertà del periodo carnevalesco parte da ogni piazza e strada del paese; tutti diventano “maschere” di una commedia che non ha confine e diventa vita. I Nasi Rossi, non sono che un esempio cittadino del tipo di maschera con caratteri precisi, originali e riconoscibili.

Tutti questi elementi si ritrovano, magistralmente rielaborati, nella commedia di Luciano Mariti “La morte del Carnevale” - con il Centro Teatro Ricerca di Ronciglione -  che ripropone i caratteri salienti di un’opera buffa, popolare e rappresentativa degli eventi del quotidiano, della vita e della morte che coinvolge tutti.

Lo spettacolo, comico e in dialetto ronciglionese, è ambientato nella Ronciglione del 1930. Ruota intorno alla figura di Pasquale Quaresima, soprannominato “Carnevale” per punizione, essendo l’unico ronciglionese a non aver mai “fatto carnevale”.

Carnevale è un uomo avaro, lercio, grifagno, è un “cravattaro”, che detesta tutti e da tutti è detestato; ha un'amante, Pompilia, una serva che negli anni è diventata la sua “moglie” sacrificando la propria vita  e un nipote, Cencino, perenne disoccupato. I due in maniera esilarante si contendono la sua eredità.

L’altra protagonista dello spettacolo è la Piazza ronciglionese che partecipa con orecchie curiose alla morte di Carnevale. Una morte molto particolare come scoprirà lo spettatore. 

I numerosi personaggi: la sarta, il ragazzo Carletto, la Signora, la cantante, donna Lalla, Sisinella, la studentessa, il calzolaio, lo zapponaro, il barbiere, il fornaio, il notaio e tre patafisici Becchini, danno vita a una rappresentazione vivace, ardita e scanzonata.

Ma lo spettacolo non è solo in questa storia: attinge un altro livello, simbolico, collegandosi  alla festa di carnevale, in cui il cerimoniale de La morte di Carnevale,  con il suo allegro funerale,  è centrale.

Il carnevale ci ha insegnato (si pensi alla cerimonia del martedì grasso) come vita e morte, sacro e profano, tragico e comico si alternino, in maniera inestricabile, secondo un processo indefinito di sfacimento e rinascita, come accade da sempre nel ciclo della natura. Nello spettacolo, dunque, lo spavento di fronte a quel limite assoluto che è la morte si relativizza, trasformandosi in un’ironia continua e in derisione. La risata assordante di carnevale, insomma, fa scappare a gambe levate perfino la morte.

Interpreti: Laura Altissimi, Salvatore Casini, Ines Ciaffardini, Alessio De Angelis, Costanzo Federici, Leonardo Lambiti, Francesco Laurenti, Peppino Lorusso, Giovanni Monaldi, Noemi Monaldi, Roberto Orlandi, Guido Reali, Laura Sperati, Simona Toparini, Enrico Venci.

Scenografia: Massimo Mariti. Realizzazione: PREFEDIL, Falegnameria MB.

Costumi: Angela Federici; Trucco: Sabrina Altissimi;

Manichini : Stefano Cianti;

Musiche Roberto Magnasciutti  e Roberto Orlandi; Vocal: Laura Altissimi;

Foto e Videoproiezioni : Sergio Ortenzi,  Matteo Moretti;

Scenotecnica e illuminotecnica: Giovanni Monaldi; Luci: Giulio Maltempi;

Parrucchiere: Enrico Bifone;

Organizzazione: Francesca Ceccarelli;

Drammaturgia (ispirata ad un omonimo testo di Raffaele Viviani) e Regia: Luciano Mariti.

Ronciglione, Sala del Collegio, corso Umberto I,

da lunedì 20 a sabato 25 febbraio 2017, ore 21.00 .      Info e prenotazioni 3394877705.