Roma EVENTI I tre ragazzi hanno costruito un prototipo in pochi giorni, inserendo il programma in uno smartphone

 

Ecco Aipoly: tre ragazzi permettono ai ciechi di “vedere” tramite l'intelligenza artificiale.

Presentata per la prima volta in Italia l'applicazione rivoluzionaria ideata da Alberto Rizzoli e altri due giovanissimi colleghi della Singularity University.

Una App che permette ai non vedenti di “vedere” grazie all'intelligenza artificiale. Si chiama Aipoly l'applicazione che consente di esplorare il mondo in maniera diversa attraverso una tecnologia che, grazie alle telecamere degli smartphone, comunica ai non vedenti ciò che stanno inquadrando con una voce guida.

Alberto Rizzoli (22 anni), Marita Cheng (26 anni) e Simon Edwardsson (27 anni), sono i tre giovanissimi fondatori che alla Singularity University, al parco di ricerca della NASA in California, hanno messo a punto questa rivoluzionaria app. Il non vedente può prendere il cellulare in mano e con la telecamera inquadrare tutto quello che ha davanti: bottiglia verde di acqua, piuttosto che mela rossa. Il cellulare scandirà in vivavoce tutto quello che la telecamera inquadra permettendo di sapere perfettamente quello che si ha di fronte.

I tre ragazzi hanno costruito un prototipo in pochi giorni, inserendo il programma in uno smartphone, ed una volta scattata una foto, dopo qualche secondo di attesa, hanno ricevuto una risposta dal programma: “bottiglia d'acqua”, il primo oggetto identificato da Aipoly. “Ci siamo resi conto - spiega Alberto Rizzoli - che i recenti sviluppi della tecnologia dei computer potevano aiutare anche a creare, grazie ai progressi dell'intelligenza artificiale, un'applicazione che potesse aiutare i non vedenti a “leggere” gli oggetti”.

“Nonostante i tanti progressi terapeutici - aggiunge Mario Stirpe, presidente della IRCCS - Fondazione 'G.B.' Bietti per lo Studio e la Ricerca in Oftalmologia ONLUS - purtroppo non è stato  vinto il rischio di cecità che colpisce un numero di persone che varia a seconda dei diversi paesi. L'innovazione di Aipoly descritta dal gruppo di ricercatori apre una nuova strada per un aiuto concreto a chi è stato privato della vista”.

Tutto è iniziato con una borsa di studio da 30mila dollari. I fondatori, dopo aver vinto la borsa di studio di $30,000 data da Google per attendere la Singularity University, vincono il pitch finale della medesima e il supporto di diversi grandi nomi della Silicon Valley incluso Ray Kurzweil, fondatore dell'università ed autorità mondiale nell'intelligenza artificiale e le tecnologie del futuro. Dopo il successo in Silicon Valley i tre ragazzi formano una partnership con Teradeep, anch'essa una startup ai limiti della tecnologia guidata da un italiano: Eugenio Culurciello dell'università di Purdue.

Una app che individua 1000 oggetti e 900 colori in tempo reale. Utilizzando una rete neurale istruita su un dataset di 10 milioni di immagini collezionate da Teradeep, Aipoly sviluppa “Aipoly Vision” un'applicazione per smartphone che permette di identificare circa 1000 oggetti diversi e 900 colori in tempo reale, come se la telecamera parlasse e avesse una mente propria.
Aipoly è stata rilasciata a Natale 2015 e arrivata nell'App Store il 5 Gennaio, proprio il giorno di inizio del CES 2016, l'expo di tecnologia più grande al mondo.

Dopo il successo del CES, il team è tornato a Melbourne per continuare a sviluppare la tecnologia. A febbraio Aipoly ha imparato l'Italiano e 5 altre lingue, e dopo sole 4 settimane dal rilascio era già stata utilizzata da circa 40,000 persone tra cui numerosi non-vedenti in tutto il mondo. Tra qualche settimana Aipoly espanderà la sua conoscenza a 5,000 oggetti, quindi cinque volte quella attuale.

Una tecnologia gratuita in aiuto di chi ha bisogno. I tre fondatori sperano di poter aiutare gran parte delle 285 milioni di persone non-vedenti al mondo rendendo questa tecnologia gratuita per chi non ha la vista ed accessibile a tutti, rendendola utilizzabile tramite tecnologie a basso costo. A gran richiesta dai propri utenti, soprattutto quelli in Giappone, Aipoly sta anche sviluppando un'applicazione separata che utilizza la stessa tecnologia per insegnare le lingue, e spera che possa aiutare anche i bambini a imparare i nomi delle cose, soprattutto quelli con difficoltà cognitive. Tra le sfide maggiori incontrate c'é quella della mancanza di fondi per supportare la causa in questione, poiché l'applicazione é stata resa gratuita per massimizzarne l'utilizzo, ed il
livello di avanguardia della tecnologia per il quale é difficile trovare talento a disposizione. Nonostante questo, il team riceve un grandissimo interesse in Australia e continua a crescere. Entro l'autunno 2016 rilasceranno un terzo prodotto che verrà annunciato nei prossimi mesi.
 
Chi è Alberto Rizzoli:

Alberto Rizzoli é un imprenditore Italiano e Co-Fondatore di Aipoly. Appena completati gli studi universitari ha fondato una startup per portare la stampa 3D nelle scuole del Regno Unito, permettendo a studenti tra gli 8 e 14 anni di imparare ad usare la tecnologia per costruire ed inventare piccoli progetti. Nel 2015 ha co-pubblicato “The Future of Business”, una raccolta di temi di 60 futuristi sul futuro delle industrie tecnologiche, vendendo 4,000 copie in tutto il mondo. A 21 anni e con due startup alle spalle, Alberto viene ammesso alla Singularity University dove sviluppa Aipoly, un intelligenza artificiale che permette alle telecamere dei nostri smartphone di capire ciò che stanno vedendo in tempo reale. A tre settimane dal lancio, Aipoly viene utilizzata da 40,000 utenti tra non-vedenti ed ipovedenti in tutto il mondo. Tramite Aipoly, Alberto ha vinto il CES video award, l'IT Invention Test, e diversi premi internazionali.

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