dott. Giuseppe Di Prima

Aromaterapia. Con questo termine si intende la vasta terapia attuabile con gli estratti oleosi di alcune piante: estratti chiamati “oli essenziali”.

Chi si avvicina per la prima volta agli oli essenziali spesso rimane “ammaliato”; si crea una relazione speciale con alcuni aromi per affinità, per carattere, o perché rispondono in modo particolare a determinate esigenze ed umori del momento.

Si impara ad introdurli nella propria vita non solo per curare disturbi passeggeri ma anche per migliorare la qualità della stessa, per mantenere o ritrovare il proprio equilibrio psicofisico, per stimolare la creatività, per migliorare il rapporto con se stessi e con gli altri o anche, semplicemente, per il piacere di manipolarli e di percepirli, che si ripercuote positivamente su piani diversi dell’essere.

Ancora molto resta da approfondire e da sperimentare nel campo dell’aromaterapia che è una branca in grande sviluppo, ma della quale ancora non si conosce abbastanza. Gli oli essenziali sono miscele complesse di sostanze volatili ed odorose prodotte da molte piante e raccolte all’interno delle cellule vegetali sotto forma di minuscole goccioline dentro cavità tondeggianti dette vacuoli.

Benchè molto differenti tra loro, hanno in comune alcune proprietà: sono sostanze oleose che non si mescolano con l’acqua (anche se tracce d’olio nell’acqua sono sufficienti a trasmettere una certa profumazione). Sono solubili negli oli (mandorla, oliva, ecc.), nell’alcool ecc. sono anche, purtroppo, facilmente modificati dall’ossigeno, quindi non bisogna lasciarli a lungo a contatto con l’aria. La terapia affronta la concezione di benessere globale considerando l’uomo non solo dal punto di vista fisico, ma anche mentale, emotivo e spirituale. 

In tale ottica gli oli essenziali rappresentano una straordinaria, allettante e quanto mai piacevole possibilità per migliorare l’integrazione tra questi aspetti che nella vita di ognuno appaiono spesso poco integrati e in conflitto tra loro. L’aromaterapia rientra in senso lato nella fitoterapia ma rispetto ad altri preparati fitoterapici (tisane, tinture, estratti, ecc.) gli oli essenziali, che dell’aromaterapia sono i “protagonisti”, hanno peculiarità uniche: essi infatti sono costituiti da una miscela di molecole volatili e odorose che diffondono nell’aria e sono percepite olfattivamente.

Con gli oli essenziali si accede in modo immediato, intenso e diretto allo straordinario universo dei profumi naturali i quali costituiscono una tale armonia di aromi da essere tuttora inimitabili per ricchezza e complessività. Gli “aromi” esercitano una grande influenza sull’uomo perché le informazioni provenienti dal senso dell’olfatto sollecitano aree del cervello in relazione con gli stati emotivi, il tono dell’umore, la regolazione ormonale, l’aggressività, la sessualità ecc. 

A differenza degli altri sensi, le stimolazioni olfattive sono le uniche che arrivano alla corteccia cerebrale senza essere filtrate. Per questo un profumo o un odore è in grado di evocare in modo molto più vivido che non un’immagine o brano musicale, ricordi di esperienze che sembravano dimenticate. L’odorosità consiste nella capacità di essere rilevati  dal nostro olfatto e immagazzinato nella memoria come esperienza associata ad eventi. Attraverso l’olfatto gli oli essenziali esercitano la loro azione soprattutto sulla mente, cioè sulle funzioni psichiche come memoria e apprendimento, sull’umore, sulle emozioni, sulla componente neurovegetativa del sistema nervoso, cioè sulla relazione esistenti tra gli stati psicoemotivi e il funzionamento degli organi.

Enormi potenzialità sono offerte verso il campo delle terapie psicocorporee, nel trattamento dei disturbi psicosomatici e dell’umore, per il potenziamento delle risorse mentali ed emozionali ecc.

 Oltre all’azione attraverso le cavità nasali (odori), la volatilità permette anche un assorbimento attraverso le vie aeree e i polmoni poiché si miscelano con l’aria che inspiriamo. Altra grande peculiarità degli oli essenziali è la loro capacità di penetrare attraverso la pelle; attraverso l’applicazione esterna che si dimostra più sicura e meglio tollerata di quella interna (via orale), è inoltre possibile intervenire su problematiche organiche. 

La oleosità li rende liposolubili (solubili nei grassi) quindi in grado di superare la barriera delle cellule epidermiche e venire facilmente assorbite. Anche la via digestiva (orale) è utilizzabile, però con dosaggi calibrati e scelte ponderate di oli meno potenti; si usano concentrazioni molto basse veicolati in oli, miele, o soluzioni alcoliche. Ovviamente soltanto oli sicuramente non adulterati, controllati e garantiti.