Viterbo CULTURA Lo studio di grafica e cartotecnica viterbese propone visioni inedite della Tuscia e non solo. Dagli studi personalizzati per le partecipazioni matrimoniali alle collaborazioni con gallerie d'arte, case editrici e festival nazionali
di Leonardo Vietri

 

In una città come Viterbo, le cose migliori sono celate. Nel cuore di San Pellegrino infatti si nasconde il laboratorio dello Studiovagante.

Immersi nei fogli, tra poster e bigliettini da visita, quaderni d’artista o libri, ci sono le creazioni di un vero e proprio studio artigianale a base di carta, disegni e grafiche originali.

Stefano Frateiacci, Francesca Tardani e Sonia Giambrone, hanno trovato l’alchimia perfetta e producono piccoli capolavori della grandezza di un biglietto da visita o di una partecipazione nuziale, scegliendo minuziosamente ogni particolare, dalla curatissima grafica alla tipologia di carta.

I disegni sono opera dell’artista Sonia Giambrone, che collabora ed espone in molte gallerie, e impreziosisce le copertine dei bellissimi taccuini d’artista e album fotografici esposti nei migliori bookstore e librerie viterbesi.


Cosa è Studiovagante per ognuno di voi?

Una fucina creativa dove si pensano cose. Un laboratorio in cui si sperimentano idee.

Dove ha avuto origine Studiovagante?

A casa di Stefano, forse a cena.

Ci descrivete la vostra rispettiva arte?

Nello studio fanno parte maestranze di grafica, disegno e legatoria.  Sperimentiamo la grafica in ogni sua declinazione, il disegno su una moltitudine di supporti e con tecniche differenti, tagliamo, pieghiamo e incolliamo la carta sia nella direzione della legatoria tradizionale sia creando oggetti che sintetizzano rilegatura, origami e kirigami.

Su cosa siete impegnati attualmente?

Stiamo lavorando alla costruzione della brand identity (identità aziendale, ndr) di una start-up legata al food, continuiamo a curare l’immagine di alcune aziende viterbesi, con nuovi prodotti, tra cui anche una mappa di Viterbo.

Stiamo costruendo un progetto editoriale fotografico e poi abbiamo appena ultimato una nuova collezione di cartotecnica progettata e realizzata a mano di tutto punto con quaderni e album fotografici.

Quali genere di lavori affrontate e quali vorreste trovarvi ad affrontare più spesso?

Affrontiamo lavori di tutti i tipi, sempre ovviamente nel nostro ambito. Curare identità aziendali in tutta la loro complessità, seguendo un percorso che vada dalla costruzione del logo all’allestimento fisico degli spazi espositivi e commerciali è quello che ci piacerebbe fare sempre di più, senza rinunciare ovviamente alle nostre piccole produzioni. Tra poco stamperemo un nostro gioco da tavolo, per esempio.

La vostra visione di “Viterbo Surreale” è qualcosa di estremamente raro e catapulta la città nell'immaginario contemporaneo. Come siete riusciti nell'impresa di svecchiare Viterbo dal solito cliché di vecchia cittadina medioevale?

Non sappiamo se ci siamo riusciti ma questo era il nostro intento. Viterbo, per quanto vaganti siamo, è la nostra città. Ci muoviamo in queste vie strette e grigie da anni e ognuno di noi ha immaginato nel tempo varie cose: “Ah… se a Viterbo ci fosse il mare!” oppure “Guarda, sembra che il campanile del Duomo si srotoli nell’aria…” o ancora “Quanto è buia, quando è buio, questa città!”.

Da quanti e quali immaginari è composta Studiovagante?

Molti, tutti quelli che ognuno di noi tre si porta dentro. E ognuno di noi ha un passato e una formazione completamente differente. Abbiamo passioni diverse. Chi l’arte, chi la storia, chi la letteratura.

Potreste indicarci alcuni volumi che usate come punto di riferimento per i vostri lavori? E se volete anche alcuni albi o illustratori che secondo voi più di ogni altro stanno sperimentando e ridisegnando gli immaginari contemporanei delle arti visive.

Saul Bass per tutti; “Gli elementi dello stile tipografico” di Robert Bringhurst per Stefano, “Foglio & Forma” di Paul Jackson per Francesca, Italo Calvino è il riferimento costante di Sonia.

Nel prossimo futuro quali imprese vi riservate di compiere?

Diventare autonomi nella stampa, sperimentare maggiormente l’artigianalità e poter continuare a lavorare insieme.

Anche in un campo abbastanza maturo e standardizzato come quello della partecipazione nuziale, riuscite a offrire un prodotto che è non solo personalizzato ma anche nuovo al genere. Potete parlarci di questa attività? Come viene svolta?

Nel settore delle partecipazioni nuziali, ci piace lavorare con i clienti aiutandoli a tirar fuori il loro immaginario e le loro suggestioni. Un lavoro maieutico per così dire. Una volta che abbiamo elementi sufficienti, ci divertiamo a reinterpretarli attraverso il nostro stile. Il prodotto che ne viene fuori è una sintesi dei loro desideri e della nostra creatività.

Il nostro cliente ideale ha le idee chiare almeno su ciò che non vuole, fiducia nelle nostre capacità e rispetto del lavoro altrui.

Oltre alle partecipazioni forniamo tutto l’allestimento grafico e cartaceo del matrimonio, dalle partecipazione al tableau, alle bomboniere, sempre di carta ovviamente.

Vorremmo proporre più spesso il servizio di Wedding Drawings, vale a dire disegni dal vivo degli invitati, degli sposi e di tutta le festa! Disegni che poi possono essere rilegati per dar vita a un vero e proprio libro illustrato.

Avete un portfolio sul web?

Il nostro sito non è ancora ultimato, è possibile però vedere alcuni dei nostri lavori sulla nostra pagina facebook: https://www.facebook.com/Studiovagante?ref=hl

Dove si possono trovare i vostri lavori?

A Viterbo siamo presenti presso il Bookshop del Museo del Duomo, al Magnamagna Prodotto Tipico e presso la Libreria Straffi, a Roma trovate nostre produzioni presso la Fox Gallery, in centro.

Leonardo Vietri