Eleonora Rava

Viterbo CULTURA SUPER PARTES

L’esperienza e la competenza dei religiosi in campo amministrativo, finanziario e diplomatico e il loro ‘esser al di sopra delle parti’ ne favorirono l’utilizzo all’interno delle istituzioni comunali medievali. 

Ma almeno altri due fattori sembrano degni di nota per Viterbo: l’avanzata del Popolo e il suo ritorno alla ‘fede guelfa’.

Nella seconda metà del Duecento a Viterbo il comune popolare sembra, infatti, avere bisogno di tutti, a tutto ricorre, di tutti si serve. E cerca,  in  modo particolare tra i religiosi di ogni ordine e grado, persone fidate e di esperienza che garantiscano il buon andamento della gestione dell’apparato comunale su fronti diversi.

È stato citato il ritorno ‘alla fede guelfa’. In seguito all’occupazione del Patrimonio da parte di Federico II e all’alleanza conclusa con i viterbesi attorno agli anni quaranta del Duecento, Viterbo aveva avuto la sua ‘fase ghibellina’(salvo un breve periodo, tra il 1244 e il 1247).

Con la morte di Federico II (1250), la città fu nuovamente soggetta a Roma. Questo fatto implicò una serie di provvedimenti volti ad ostentare la devozione alla Santa Sede e a riacquistare la fiducia del Pontefice: se nella prima metà del secolo tredicesimo, per esempio, era stato possibile che, tra gli ufficiali comunali, comparissero anche noti eretici, dopo il ’50 si fece piazza pulita di tutti coloro che erano sospettati di eresia, e tra i camerari comparivano per la prima volta dei cistercensi dell’abbazia di San Martino in Monte.

Questo ed altro viene narrato nel contributo di Eleonora Rava, On the trail of religious in the medieval communes of Viterbo and Tuscia, presente nel volume Churchmen and Urban Government in Late Medieval Italy, a cura di Frances Andrews dell’Università di St. Andrews (Regno Unito).

Il volume sarà presentato lunedì 17 febbraio alle ore 16:30 a Roma  presso la prestigiosa sede dell’Istituto Storico Italiano per il Medioevo, in piazza dell’Orologio 4.

L’evento è stato organizzato dal Centro Studi Santa Rosa da Viterbo e vedrà la presenza di relatori di chiara fama internazionale: il prof. Attilio Bartoli Langeli,  docente di paleografia e diplomatica in diverse università italiane (nonché membro del Comité international de Paléographie), che coordinerà la presentazione; il prof. Mauro Ronzani dell’Università di Pisa e il prof. Giorgio Chittolini dell’Università di Milano.

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