Viterbo CRONACA Scomparsa di Nello Celestini, il sindaco Michelini: "Viterbo ha perso un grande uomo, indelebile il ricordo del suo legame con la città e con santa Rosa"
 
 
Il sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini
 
Fatica e devozione. Sulle sue spalle sacchi di farina ogni giorno e la Macchina di Santa Rosa ogni tre settembre. Il lavoro quotidiano al consorzio agrario e la sua grande passione per la nostra Santa. Questo è stato Nello Celestini per gran parte della sua vita. Un uomo che racchiude il significato della viterbesità più autentica, più vera.
Il sindaco Leonardo Michelini lo ricorda in questo modo Nello Celestini,  "padre" del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa, facchino, esempio di vita, di fede e devozione. "Conosceva lo spirito di sacrificio, sapeva cos'era la fatica - aggiunge il sindaco -. Adorava i "suoi leoni", i facchini.

Li ha seguiti per tanti anni davanti la Macchina, da presidente del Sodalizio, poi da capofacchino, e poi ancora da presidente onorario di quel sodalizio che lui stesso ha fondato. Ha saputo trasmettere quei valori preziosi e indispensabili che fanno di uomo un vero facchino, degno di portare sulle proprie spalle la nostra Rosa".
Presente a quasi tutte le cerimonie dedicate alla santa patrona.

Ogni 3 settembre e non solo. "Ricordo lo scorso 27 maggio al palazzo papale in occasione del trentesimo anniversario della visita pastorale di Papa Giovanni Paolo II a Viterbo. Il pontefice a cui Nello aveva stretto la mano in occasione di quel trasporto straordinario della Macchina di Santa Rosa del 1984.

Un uomo forte e coraggioso, come in molte occasioni ha dimostrato di essere. Mi viene in mente la sera del 3 settembre 1986. La tragedia sfiorata all'arrivo di Armonia celeste davanti alla basilica di Santa Rosa.

Con la fede nel cuore e la grinta di un leone trovò il coraggio e la forza di rimettere in piedi una situazione di grande difficoltà e pericolo. Quel suo coraggio lo trasmise a tutti coloro che erano sotto la Macchina, chi piegato sulle ginocchia, chi fortemente provato dal peso e dal dolore. "Raga', tiramo su sta Machina".

Oggi, a quasi trent'anni da quel 3 settembre, ricordiamo lo spavento dei presenti, la forza dei facchini, il coraggio di Nello e il pensiero di tutti a santa Rosa. 
Era un uomo libero, nel pensiero e nello spirito, un uomo di grande coerenza e moralità, fortemente attaccato alla tradizione della sua Viterbo. 

Nello era facchino nel cuore, non solo con il fisico. A Nello vogliamo dedicare un riconoscimento speciale per l'inestimabile contributo che ha dato a questa città durante la sua vita. Lo faremo in occasione delle prossime festività di Santa Rosa - conclude il sindaco -. A nome mio personale, di tutta l'amministrazione e dell'intera città di Viterbo, le più sentite condoglianze alla famiglia di Nello, ai figli Lorenzo e Laura, e a tutto il Sodalizio Facchini di Santa Rosa". 

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