Viterbo CRONACA Gli angeli stanno in cielo con Rosa e Nello
di Mauro Galeotti

Nello Celestini al centro, alla destra dell'uomo in grigio, sfila per raggiungere la Trinità, anni '50 (g.c. Tino Berni)

Su questo quotidiano parliamo poco di morte, morte di persone, bare, foto di ragazzi felici con accanto la loro cassa di legno, mamme disperate accanto ai loro figli deceduti.

La vita non è morte, è vita, e se qualcuno come Nello Celestini è voluto salire lassù per raggiungere Rosa, la patrona di Viterbo, ebbene, bene ha fatto.

Nello rivedrà Rosa nella sua Chiesa Santuario lunedì 16 febbraio 2015, alle ore 10, accanto a quel corpicino duecentesco disteso, in eterno riposo, ma vivo ancora oggi.

Ho dedicato oltre 45 anni della mia vita per raccogliere storia, oggetti, santini, manifesti, reliquie di Rosa e del Suo mondo, un fiore mai appassito, un fiore carico di rugiada, che ha stregato anche me.

Tutto il raccolto, come fosse mietitura di biondo grano, l'ho pubblicato nel 2009 su un pesante volume di cinque chili: "Rosa piccola... già Santa".

Sì, Rosa, fresca acqua pura che ora sta dissetando Nello, con Lei, accanto a Lei.

Sì, Rosa, caldo fuoco vivace che ora sta riscaldando Nello, con Lei, accanto a Lei.

Sì, Rosa, genuina terra antica, che avvolge Nello, con Lei, accanto a Lei, per sempre.

Uniti, finalmente, per tutta la vita!

Nello Celestini sulla destra accanto all'uomo in grigio, anni '50 (g.c. Tino Berni)

Quello scricciolo di bambina che tanto ha scosso il cuore di Nello, da creare in lui il desiderio di far nascere un gruppo di uomini, uniti, i facchini, e tutti insieme in un sentimento unico, ritrovarsi sotto le pesanti assi della Macchina di santa Rosa ogni 3 Settembre, per elevare ancora più su, tra le nuvole, accanto al Signore, la bianca Patrona della bontà.

Solo il 3 Settembre i Viterbesi ricordano Rosa, la Macchina, i Facchini, il Monastero, le suore e Nello Celestini, il veterano, il presidentissimo, come lo chiama il Sodalizio dei Facchini di santa Rosa.

Poi tutto cade nell'oblio!

Poi tutti dimenticano, ognuno va per la sua strada e non si curano del Santuario che per raggiungerlo si deve entrare Porta della Verità, percorrere Via Mazzini, Via Casa di santa Rosa e arrivare in Via santa Rosa, per poi trovare un segnale stradale che invece di farti voltare a destra, verso la Chiesa, ti obbliga a voltare a sinistra per raggiungere Piazza Verdi e allora giri a destra per Porta della Verità... e il giro, come una filastrocca, non finisce mai.

Peccato!

Noi Viterbesi sappiamo la strada per santa Rosa, ma un turista no, anche perché nessuno ha mai pensato di collocare segnali adeguati.

Passerà alla storia Nello Celestini, un uomo buono, semplice, modesto, simpatico, affettuoso, sorridente e continuerà ad esserlo dopo le 19,30 del 14 febbraio 2015, quando ha iniziato a salire i gradini del cielo.

Per salutarlo lunedì 16 febbraio 2015, alle ore 10,30, nella Chiesa di santa Rosa lui è lì che ti aspetta, che ci aspetta.

Nello, siamo tutti di un sentimento, accanto a te e santa Rosa nel giorno degli innamorati, san Valentino, che hai scelto per raggiungere, quale innamorato, la Verginella viterbese.

Un pensiero a Lorenzo e alla famiglia.

il tuo amico Mauro Galeotti


Gubbio, 1981, Palazzo dei Consoli. Gemellaggio tra il Sodalizio dei facchini di santa Rosa e i ceraioli dei Ceri di Gubbio.
Sulla sinistra, segnato con la freccia, è Giuseppe Buzzi, con lui sono: Armando Stacco; Bruno Cappellaro; Marcello Celestini; Marcello Sensi; Nello Celestini; Luigi Chiocchia; Alfredo Alunni; Claudio Fraccaro; Giorgio Bassanelli; Alberto Ciorba; Assuero Ginebri; De Angelis; Luciano Scardozzi; Germani e avanti a tutti Lorenzo Celestini.
(g.c. di Giuseppe Buzzi)

Viterbo, 3 Settembre, primi anni '80, trasporto della Macchina di santa Rosa, ideata e costruita da Maria Antonietta Palazzetti.
Con la fascia a tracolla sono a sinistra Giuseppe Buzzi, guida, e a destra Nello Celestini, capofacchino. I facchini, prima fila ciuffi, sono, da sinistra: Bruno Gemini, Plinio Moretti, Giorgio Bevilacqua, ? , Sergio Corbucci, Luigi Matteucci, Remo Patara, Bruno Cappellaro, Lorenzo Celestini, Sambuci.
(g.c. di Giuseppe Buzzi)

 

 

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