Viterbo CRONACA Da lassù, caro Nello, continua a stare vicino ai tuoi amici facchini
di Lutor (Luigi Torquati)

 

Nello Celestini è andato a trovare santa Rosa

Non posso fare a meno di aprire questa rubrica senza sassate, ma con un abbraccio, una stretta di mano, un caro saluto ad uno dei più grandi personaggi viterbesi: Nello Celestini.

Se ne è andato a trovare la sua S. Rosa, in silenzio, forse solo pensando al suo sodalizio che ha voluto fortemente, senz’altro dispiaciuto di lasciarlo in balia di un’amministrazione che non capisce niente.

Da lassù, caro Nello, continua a stare vicino ai tuoi amici facchini, sostienili nella loro fatica, guidali come hai fatto per anni, insieme a loro continua a gridare “Viva S. Rosa” e manda qualche angelo a schiarire le idee agli incoscienti comunali.

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Prima di fare questa puntata delle Sassate, volevo aspettare la nomina del Presidente del consiglio comunale di Viterbo, poi, ho considerato che non solo c’è da aspettare ancora qualche giorno, ma, visto come stanno le cose, molto probabilmente andrà a finire ancora più in là. Serra o non Serra? Il PD preme, ma accordi precisi ancora non ci sono; quelli delle cinque stelle non vogliono che il consigliere De Dominicis rivesta la vicepresidenza, non si lasciano corrompere.

Vedremo come andrà a finire, certamente per il vivaista Michelini avere un Serra come Presidente, andrebbe bene, potrebbe essere utile per mantenere una… “temperatura” costante in aula.

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Ho letto la lettera inviata da Di Prospero, dopo aver preso conoscenza del parere della Commissione che ha scelto la nuova Macchina di S. Rosa. Mi è sembrata una lettera tranquilla in cui, pur ribadendo le sue idee, sembra meno propenso ad un ricorso al TAR.

Questo perché non vuole causare ritardi o addirittura bloccare la nuova macchina. Ha chiuso la lettera dicendo: “In questi giorni, con S. Rosa nel Cuore, rifletterò su quanto accaduto e prenderò, con molta serenità e, soprattutto, con grande responsabilità, una decisione in merito alla questione”.

Un ottimo senso di responsabilità e di viterbesità.

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Ho letto anche il sogno di Pier Maria Cecchini: la direzione artistica del Teatro Unione. Dice Cecchini: “Mi piacerebbe richiamare grandi personaggi intorno a questa importante struttura, per rendere grande la città. Ho sempre amato questa città e voglio mettermi a disposizione e mettere a disposizione la mia carriera di oltre trenta anni per aiutare chi vuole fare questo mestiere e avvicinarsi all’arte.

Vorrei che Viterbo venisse riconosciuta per la sua grandezza storico-artistica e che torni a essere un centro di cultura con festival e manifestazioni di livello, tali da richiamare tantissima gente. Voglio, infine, vedere un teatro pieno di giovani che hanno voglia di fare e che studiano e poi creare una compagnia teatrale stabile che vada in giro per l’Italia con la sigla di Viterbo. Opero sul territorio e non sono di quelle persone che fanno promesse per poi andarsene”.

Egregio signor Cecchini, lei ha vissuto tanti anni a Viterbo, c’è cresciuto, ha portato molti suoi lavori nella nostra città, ha continuato a frequentarla, di conseguenza la conosce molto bene; le è mai capitato di vedere qualche amministrazione, in generale, affidare, ad esempio, una pasticceria ad un pasticcere? Magari preferiscono affidarla ad un geometra prendendo la scusa che si tratta di “coni”.

Io mi auguro che il suo sogno si avveri; sarebbe una delle poche cose indovinate dall’amministrazione Michelini e sarebbe un bene per la nostra città. Auguri, sig. Cecchini, auguri sentitissimi.

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Stavo scrivendo queste sassate, quando in televisione, che tenevo accesa in sottofondo, è stato presentato un promo per un prossimo spettacolo (non ho fatto in tempo a vedere il titolo). C’era un attore che diceva la seguente frase “Faccio solo ciò che mi reca vantaggio”. Vuoi vedere che era un deputato o senatore italiano!

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Deputati che stanno facendo schifo. Mi domando: se un gruppo di operai improvvisamente, senza alcun permesso, fa casino in mezzo alla strada, interviene la Polizia per disperderli e, se necessario, arrestarne qualcuno; se a scuola c’è un gruppetto di studenti che anche qui fa casino, vengono chiamati i genitori e qualcuno rischia la sospensione per un tempo x; se in un ufficio un qualsiasi impiegato butta all’aria le scartoffie, magari in faccia al capo ufficio, rischia il licenziamento.

Allora questi esseri immondi che noi paghiamo, che si permettono di schiamazzare, buttano all’aria le varie carte, fanno un casino del diavolo, si menano, perché non vengono puniti? Sospensione sia dall’aula che dallo stipendio.

Altra idea: un’ora davanti a Montecitorio in mutande, esposti al pubblico ludibrio.

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Il grande Berlusconi, in senso d’età, s’intende, si sente tradito da Renzi che non ha voluto ascoltarlo per la nomina del Presidente della Repubblica e, addirittura, ha designato Mattarella che certamente non è simpatico al Berlusca. Che fa allora ‘sto vecchietto? Passa all’opposizione e boicotta le riforme, tentando di fermare quelle poche azioni valide che si stanno portando avanti, per cercare di migliorare la situazione italiana. Quello che meraviglia è che ancora c’è chi lo segue, non rendendosi conto che, soldi o non soldi, anche lui, come tutti gli esseri mortali, è vicino al pannolone.

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Il più accanito e cattivo di tutti, è Brunetta. Ma c’è da scusarlo, quasi tutti quelli con piccoli difetti, se non hanno sviluppato una sufficiente intelligenza, pensano di potersi far valere di più con l’ignoranza e la cattiveria. E’ un difetto di noi umani.

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Adesso non mi venite a dire che ho sposato Renzi. Purtroppo, mi sono già sposato due volte (con donne s’intende), ho avuto, nel passato, simpatie politiche, ma è da tempo che ho deciso di non fidarmi più di alcuno che sia già in politica. Ho avuto esperienze troppo negative per avere fiducia in qualcuno.

Per Renzi, dico soltanto che sta tentando di fare qualcosa di valido e l’andamento del mercato ce lo dimostra, così come siamo un pochino più apprezzati nella Comunità Europea; la Merkel non ci ama, ma ci sopporta meglio. Però, se Renzi, oltre ad avere contrasti esterni, se li trova pure in casa, tutto rimane più difficile.

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Non sono molto d’accordo con quei pochi (visti gli ascolti) detrattori del Festival di Sanremo. Indubbiamente, specialmente per quelli di una certa età come me, il Festival era migliore (e lo rimane) quando si cantava con semplicità, la musica era orecchiabile, non c’era tutto questo pop odierno.

Dobbiamo, però, ammettere, che quest’anno il tutto è migliorato in confronto alle recenti passate edizioni. La conduzione di Conti ha dato più vita allo spettacolo e gli stessi ospiti, certamente di spessore, lo hanno senz’altro innalzato; per gli interventi di alcuni comici un po’ di allegria c’è stata e le canzoni, come tutte le cose nuove, hanno bisogno di tempo per essere apprezzate.

C’è da considerare anche che sono 65 anni che il festival è divenuto ormai un appuntamento per milioni di italiani e, specialmente in tempi come gli attuali, una pausa come questa forse ci potrà far bene.

D’altra parte, quando sei anni fa ho veduto l’ultima Macchina di S. Rosa, l’unica cosa che ho saputo dire è stata: mandiamola a Viareggio, vinciamo il primo premio.

Le novità, le modernità, sono dure da digerire, specialmente la musica, che non passa dalla bocca, ma dal cervello e soprattutto dal cuore.

E poi sapete che vi dico? Le prime due classificate sono anche le mie preferite.

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A proposito di Sanremo e di comici. Tanti si sono dati da fare sui giornali, su facebook, ecc. a stigmatizzare il comportamento di Siani e la sua battuta con il ragazzino un po’ grassoccio. Addirittura si sono mossi i politici, qualcuno ha chiesto di incontrare i dirigenti RAI, forse per decretare il “No entry” a Siani, per il futuro.

Indubbiamente si è trattata di una indelicatezza che però successivamente si è capito che, forse, è stata voluta, essendo il ragazzo un attore che ha recitato in un film con Siani stesso; in pratica: pubblicità.

Io, personalmente, non l’avrei fatta quella battuta, nemmeno per pubblicità, ma bisogna riconoscere che le battute che fanno ridere sono sempre un po' cattive.

In merito alla vicenda leggevo su facebook alcuni commenti:

“Farne una questione di Stato lo trovo ridicolo, leggo delle cose sui social ben più gravi e volgari. In linea di massima dovremmo darci tutti una regolata, ma per ben altro ancora”.

“Si pontifica sulla libertà di espressione quando si beffeggiano icone religiose, ma ci si indigna per una battutella che solo la ricerca della polemica ad ogni costo, può trovare offensiva”.

“Siani è uno dei pochi che nonostante sia in vista, faccia film e guadagni, cerca di devolvere soldi per la propria terra. Ma si sa, fai 100 cose buone e nessuno ne parla, fai una battuta e gli haters dotati di connessione a internet, sono pronti a saltare in testa. Quando sarete costretti ad andare a curarvi nell'ospedale in cui ha devoluto i soldi, spero vi chiedano prima il login su twitter”.

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Parliamo di sport. E’ con rammarico che devo constatare come la maggior parte dei giornali non sportivi, non dia il dovuto risalto agli sport diversi dal calcio e dalla pallacanestro.

Su “La città” qualche cosa dice Ivano Aidala, ma mi sembra che sia passato sotto silenzio il titolo italiano nel tiro con l’arco indoor, conquistato da Anastasio Anastasia, l’atleta di Tarquinia che ha messo in bacheca anche un bronzo italiano nella prova a squadre.

Già nel 2014, con il terzo posto nella gara internazionale di Berlino, aveva dimostrato un notevole crescendo e questo titolo italiano era da aspettarselo.

Bravo il Comune di Tarquinia che, già nel 2012 e nel 2013, ha premiato l’atleta e pensiamo che lo farà di nuovo nella prossima premiazione dei vari sportivi cornetani.

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Ancora sullo sport, ma, caro Mauro, perdonami la cattiveria finale. Abbiamo letto con grande orgoglio che nella IX edizione dei Campionati Italiani Assoluti Invernali Paraolimpici, che si è disputata a Napoli per la corsa alle qualificazioni per i Mondiali IPC Swimming che si terranno a Glasgow dal 13 al 19 luglio 2015, il nostro atleta Alessandro Pacchiarotti della Vitersport Libertas, ha conquistato ben due argenti.

“La città”, forse per evitare furti, per alcuni giorni gli ha messo a fianco ben due “agenti”.

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E chiudo, come aperto, senza sassate. A Mario Olimpieri un grazie, non per la citazione, ma soprattutto per la comunione di idee. Hai ragione, una sassata dice ben poco, la mannaia sarebbe senz’altro più efficace.

Lutor