Viterbo RACCONTO NOIR In qualsiasi struttura sociale umana, piccola o grande, per quanto democratica e ugualitaria possa essere, non c'è mai una vera e completa parità tra i componenti
di Agostino G. Pasquali


Riassunto della prima serie (parti 1-4)
Tre dipendenti dello stabilimento della SPUV s.p.a. muoiono in circostanze sospette.
Franco Natali (pensionato, ex dipendente della SPUV) e Ugo Destaffano (giornalista) indagano, ipotizzando che ci possa essere qualche collegamento tra le morti e l'azienda, ma non trovano alcuna prova o indizio che possa valere per una denuncia.
Però il giornalista Destaffano riceve pressioni da parte del senatore Ullifredi affinché cessi ogni indagine che potrebbe compromettere il buon nome dell'azienda. Anzi a Destaffano viene offerta una buona occasione di lavoro a Milano. Destaffano accetta l'offerta e suggerisce a Natali di farsi una bella vacanza.

Se vuoi puoi scaricare in PDF sul tuo computer tutto il racconto completo, dalla parte prima alla quarta, clicca qui

5. Franco e Luciana Natali vanno in vacanza
     In qualsiasi struttura sociale umana, piccola o grande, per quanto democratica e ugualitaria possa essere, non c'è mai una vera e completa parità tra i componenti perché si stabilisce sempre una gerarchia, che può essere formalizzata con leggi o regolamenti oppure si costituisce di fatto, per cui comunque c'è sempre un capo che si comporta da capo, proprio come avviene nelle strutture sociali naturali (branchi) degli animali.
     Non c'è ragione di stupirsi per l'esistenza di questa gerarchia da branco perché gli esseri umani derivano dagli animali, come ci ha spiegato la teoria dell'evoluzionismo, e quindi conservano, più di quanto si possa immaginare, le caratteristiche del comportamento animale. E' vero che qualcuno ancora crede nel creazionismo, ma si spera che anche qui Papa Francesco dirà la sua autorevole parola e darà un suo contributo per eliminare certe idee antiquate.
     Del resto se guardiamo alla politica, che è la quintessenza dell'organizzazione sociale, notiamo che, da quando i Greci hanno teorizzato la democrazia (Platone, circa duemilacinquecento anni fa), la parità non è stata mai realizzata, neppure attraverso lo strumento del voto. Come dice oggi Grillo?  “Uno vale uno, ogni testa un voto”, ma chi comanda alla fine è solo uno, Grillo appunto, e guai a contraddirlo: la testa che non è d'accordo viene cacciata. E meno male che la ghigliottina non si usa più... se no, povera testa!

     Nella coppia uomo-donna, che è la forma di società più elementare che esiste, si verifica la stessa situazione: uno dei due comanda e di solito chi comanda è la donna. Qui potrei dar ragione alla teoria creazionistica, basata sul racconto biblico, perché la prima donna, Eva, prese subito il sopravvento e sappiamo come andò a finire. Questo modello di gerarchia vale dove la Bibbia è un testo sacro, com'è da noi. Per l'Islam ovviamente non vale la Bibbia, ma vale il Corano e anche lì la gerarchia c'è, immancabile, ma è al contrario: comanda l'uomo, ubbidisce la donna.

    Quello che ho esposto è il pensiero di Franco Natali, ma non ho esitazione a dire che lo condivido.

     Dunque Natali, accogliendo il suggerimento di Destaffano, pensa che sia bene andarsene per un po' lontano dalla città, dimenticare funerali e sospetti, e perché no?... andare a sciare.
     Franco Natali è stato in passato un appassionato della montagna in tutte le stagioni ed è stato un discreto praticante dello sci. Non l'ha fatto mai a livello agonistico anche perché ha cominciato a sciare a quarant'anni suonati, ma si è impegnato ad imparare bene fino al punto che non c'è pista 'nera' delle Alpi che non abbia disceso, o, come dice lui, 'domato'.
 
     Quando la moglie, che è impiegata comunale, torna dal lavoro, Franco Natali è pronto a offrirle una bella settimana di vacanza. Sa però che se propone direttamente a Lù, sua moglie Luciana, di fare una vacanza in montagna, lei si opporrà e dirà:
     “Ma no, è inverno, fa freddo. Siamo anziani. Non sarebbe meglio un viaggio in un paese caldo? magari in Africa?”
     Perché Lù, come ho spiegato sopra, è capobranco, non può accettare senza discutere un proposta del marito e, se la discute, la deve stravolgere. Proprio come in politica fa la sinistra della sinistra. Intendo qui parlare del partito democratico, e chiedo scusa per il paragone azzardato… però mica tanto.

     Perciò Natali propone astutamente:
     “Sai, Lù? Tutti queste tristezze e le morti dei colleghi mi hanno fatto pensare che sarebbe una buona cosa andarcene, tu ed io, a fare una vacanza per qualche giorno, magari una settimana. Ma, tu sei occupata, non credo che puoi prendere le ferie; se ti va faremo un weekend …”
     “Come? non posso prendere le ferie? Io, che tiro la carretta, che non mi ammalo mai?… le chiedo subito, le ferie. Se ti va partiamo domani. Per dove?”
     “Avrei pensato… un volo low cost… l'Africa… c'è il sole… lontano dal freddo, dall'umido… dalla neve…”
     “ No! L'aereo è pericoloso, di questi tempi. E l'Africa proprio no! Con tutti i disordini che ci sono, e l'Isis,  e le primavere arabe… ma perché voi uomini che fate politica…”
     “Politica? Chi? Io?”
     “Non mi interrompere, se no perdo il filo… ecco, l'ho perso. Che stavo dicendo?… va bbè… non era importante. Invece lo sai che mi piace l'idea della neve? Sono cinque o sei anni che non facciamo la settimana bianca. Io direi di tornare in val Pusteria. Ti piaceva tanto, no?”
      Franco Natali si congratula mentalmente con se stesso: “Visto, come son furbo? Come volevasi dimostrare!” Questo pensa, ma dice invece con aria falsamente rassegnata:
      “Se proprio ti va, io sono d'accordo. Se ottieni le ferie, domani che è sabato partiamo. Perfetto per la settimana bianca.”

     Nel pomeriggio Luciana telefona in ufficio al suo dirigente per chiedere le ferie. Il 'dottore' sarà in ufficio? Come no! Quello sta sempre in ufficio, vive per l'ufficio, ci starebbe anche di domenica se l'ufficio fosse aperto.
     Un'altra telefonata serve per prenotare una camera all'albergo 'Schneewittchen' di Riscone-Brunico in val Pusteria, dove i coniugi Natali sono stati già varie volte.
     Preparativi veloci nel pomeriggio: bagagli, auto rifornita di carburante e giro di controllo della casa.  Domani mattina presto si parte.


*     *     *


     La mattina seguente, sabato, pronti a partire. Ultimi controlli da brave persone coscienziose: finestre chiuse, acqua e gas bloccati, allarme anti intrusione inserito, tele vigilanza avvisata, preghiera ai vicini di telefonare in caso di anomalie, e per scrupolo anche un ultimo controllo alla cassetta delle lettere.
     “Ma l'hai controllata ieri mattina...” osserva Luciana.
     “Non si sa mai, potrebbe essere arrivato qualcosa più tardi. Mica lo possiamo lasciare lì per una settimana.”
    Franco Natali apre lo sportellino della cassetta postale e ci trova la consueta dose di pubblicità, ma proprio in fondo, dove di solito nemmeno si guarda, c'è una strisciolina di carta. La prende e legge un avviso lasciato dal portalettere, il quale rende noto di non aver potuto consegnare  una raccomandata per assenza del destinatario e che la raccomandata resterà in giacenza presso l'ufficio dei portalettere dove potrà essere ritirata personalmente o a mezzo delegato ecc… e tutta una serie di istruzioni sul come, quando ed eventuale pagamento di una tassa. E Franco Natali nota che l'avviso è stato lasciato da ben dieci giorni, ma nessuno se ne era accorto.
     Che fare? Rinviare la partenza? Certo che no. Partire, nonostante il dubbio che sia qualche cosa di importante? Sì, questa è l'ovvia soluzione che viene scelta: tanto si tratterà della notifica di una contravvenzione stradale o di un addebito di Equitalia. Peggio di così?

     Essì, potrebbe essere peggio, al peggio non c'è mai limite. Così pensano i pessimisti oppure gli scaramantici che credono di  allontanare i guai pensando male.   
     Franco Natali è scrupoloso e anche pessimista, ma non è scaramantico, e perciò si innervosisce e sa già che l'incertezza gli rovinerà un po' la vacanza, se non tutta almeno la prima parte, almeno per qualche ora, finché non avrà metabolizzato il 'rospo'. Ma comunque avvia il motore e parte.

              (Continua con… 6. Sulla cima del Kronplatz, clicca qui)

Agostino G. Pasquali

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