Viterbo SENTIMENTO E FANTASIA Da quando Giulio si è trasferito a Roma è diventato anche più orso, ma, stranamente, oggi si presenta cordiale
di Agostino G. Pasquali

 

Inizia da: Giulio e Valeria, la storia continua n° 1: Pizze capricciose

San Martino al Cimino

   Il giorno dopo Giulio, che ha momentaneamente accantonato i suoi rovelli, arriva a San Martino in compagnia di Daniela. Un passaggio veloce in paese per far vedere a Daniela il cartello del ‘Principato’ e raccontare brevemente quella stuzzicante storia, suscitando le risatine e il divertimento di Daniela, e poi arrivano a casa.

    L’effetto dell’incendio si vede già stando fuori, guardando tra le sbarre del cancello: una chiazza di terreno bruciato con residui di cenere, della larghezza di un paio di metri, e schizzi di detriti bruciati, sparsi intorno per effetto probabilmente di un forte getto d’acqua. Nessun danno a siepi, alberi o attrezzature.

     Il vicino che abita in un’altra villetta a destra di quella di Giulio li ha visti arrivare e ha riconosciuto il pulmino. E’ quell’Alfio di cui ho già parlato nella parte VII della prima serie di questa storia. Ora è un po’ invecchiato ed è diventato scontroso.

     Non ha mai avuto simpatia per Giulio e ha sempre evitato i contatti amichevoli: solo ‘buon giorno’ e qualche breve e insignificante commento sul tempo. Da quando Giulio si è trasferito a Roma è diventato anche più orso, ma, stranamente, oggi si presenta cordiale, saluta gentilmente, si fa presentare Daniela e le guarda significativamente le tette (ma allora è proprio un vizio!). Poi attacca direttamente il discorso su un argomento che lo interessa:

     “Ha visto? Che bello scherzo? L’incendio, voglio dire.”

     “Infatti ci sono venuto apposta, dopo che mi ha avvertito Giacomo.”

     “Lo sa che a me è successa la stessa cosa? Cioè… meno trambusto, perché la luce delle fiamme e l’odore di fumo mi hanno svegliato… erano circa le tre di notte… ho visto il fuoco e l’ho spento subito. Stavano bruciando solo due sacchi di foglie che avevo preparato per portarle al centro raccolta dei rifiuti. Ho fatto così in fretta che non se ne è accorto nessuno...”

      “Ma c’era fuoco anche qui da me?”

      “No, qui da lei è successo due notti dopo. Ma da lei non c’era gente in casa che potesse intervenire e le fiamme sono diventate alte e ben visibili, i cani abbaiavano, i vicini si sono svegliati. Non sapevamo che fare e per prudenza abbiamo chiamato i vigili del fuoco. Non le dico il pandemonio: sirene, lampeggianti e poi l’arrivo dei vigili con tutta l’attrezzatura.

Alla fine hanno usato solo una lancia ad acqua e hanno spento l’incendio senza neppure entrare dentro… ma tanto il fuoco si era quasi esaurito da sé. Sembrava la scenografia di un film catastrofico: tutta apparenza e poca sostanza. In questa stagione, e con le piogge che ci sono quasi tutti i giorni, non c’è pericolo che s’incendino erbe o cespugli secchi… è tanto se bruciano le foglie ammucchiate.”

      “Insomma, mi pare che alla fine vi siete divertiti. Qui non succede mai niente, è il posto più tranquillo del mondo…”

      “Beh, sì, in un certo senso. Lei doveva vedere quanti curiosi, a commentare, a pontificare sull’autocombustione, a pensare ad un razzo impazzito e addirittura ad ipotizzare che fosse caduto un drone, un meteorite… e chi fotografava con i telefonini, chi si faceva il ‘selfie’ con il fuoco alle spalle… ci è mancata solo la televisione e ci saremmo visti almeno sul TG3 regionale. A pensarci : che peccato che non è venuta RAI3!”

     Che si tratti di uno scherzo, o di un incidente, o di una tragedia, è sempre così : la gente pensa solo a comparire in TV. Prima il disturbatore  Gabriele Paolini e ora i suoi due epigoni (quello giovane grassottello con la faccia tonta e quello anziano con la penna a sfera in bocca) stanno  nei TG come  Renzi e Berlusconi e sono altrettanto conosciuti. Oggi Cartesio dovrebbe modificare la sua celebre certezza in : “Me video, ergo sum”.

     “Ma insomma, qual è stata la causa di questi fuochi?”

     “Non si sa. Si pensa ad uno scherzo o a un dispetto. Sa, con tutti questi extracomunitari ubriachi che girano di notte…”

     Pensa Giulio, ma non lo dice : “E ti pareva che non si dava la colpa agli extracomunitari? questi untori del XXI secolo?  Però potrebbero anche essere stati loro… o chiunque.”

    Come Giulio aveva ipotizzato, e un po’ sperato, e contemporaneamente temuto, Daniela gli propone di passare la notte qui a San Martino. Prima una cenetta romantica e poi… poi si vedrà. Ovviamente Giulio non sa dire di no, accende il riscaldamento e prepara per la notte.

     Intanto è venuto Giacomo a dare una sistemata al giardino, più che altro una pulita alla zona bruciacchiata (per rifare il prato si deve aspettare la primavera), Giulio lo aiuta volonterosamente mentre Daniela esce a fare una passeggiatina a piedi.

     Per la sera decidono di cenare in casa con cibi ordinati ad un ristorante lì vicino, che Giulio conosce bene e che, anche in passato, gli ha preparato lasagne e pollo alla cacciatora in vaschette termoisolate da portare a casa.

     E’ una cena calma e rilassata, con una Daniela insolitamente tranquilla e domestica, come una brava moglie che desidera coccolare e mettere a suo agio il marito prevenendo ogni suo desiderio. Prepara la tavola, fa le porzioni, la più abbondante per Giulio, partecipa alla conversazione con domande e battute spiritose, non contraddice mai. Ma quante Daniela ci sono? A voler usare una terminologia informatica oggi di moda, questa è la versione 5.0, molto migliore delle precedenti.

     Dopo cena c’è, inevitabile, un po’ di TV, che i due vedono in camera con un grosso 52” che sta appeso alto sulla parete proprio per facilitare la visione stando comodamente a letto. Daniela ha preparato un wisky  on the rocks  per Giulio, che sorseggia voluttuosamente, un goccio dopo l’altro… ma non riesce a vuotare il bicchiere… ché già dorme. Sono state la stanchezza del viaggio e la fatica per pulire il giardino (Giulio non c’è più abituato da quando si trasferito a Roma), è stato anche l’effetto rilassante del wisky e della TV noiosa, ma Giulio non ha proprio avuto voglia di approfittare della disponibilità di Daniela.

    Giulio si sveglia all’improvviso sentendo il rumore della porta d’ingresso che sbatte. E’ assonnato, si sente un po’ intontito e ha mal di testa (accidenti al wisky!), ma nota che è Daniela che sta rientrando, rossa in volto ed eccitata. E’ in pigiama, ma ha indosso un piumino lungo e due scarponi di Giulio.

    “Sapessi! C’è stato un altro incendio. Tu dormivi come un ghiro, io mi sono svegliata sentendo delle voci in strada. Mi sono alzata e incuriosita sono andata a guardar fuori. Si vedeva una luce gialla, mobile, in quella villa grande, quella molto bella, in fondo alla strada…”

    “Ma che ora è?”

    “Sono le tre passate. Allora, ti dicevo, ho pensato subito all’incendio. Ho trovato nell’armadio questa roba tua da indossare e sono andata a curiosare. C’era poca gente, ma allegra, come per una festa paesana. Abbiamo spento il fuoco e sono tornata…”

    “Abbiamo… spento?... Che vuoi dire?”

     “Che ho contribuito a spegnere anch’io. Guarda!” e mostra le mani sporche di nero, “Ma non pensare che mi senta un’eroina. Si è trattato solo di spegnere un piccolo falò a colpi di pala, con le pale che ci ha dato il proprietario.”

     Mentre Daniela fa una doccia, Giulio ricade in un sonno profondo e senza sogni.

*     *     *

     Giulio e Daniela sono tornati a Roma e ognuno riprende la sua vita, Daniela ha il lavoro e Giulio fa il pensionato: TV, giornali, passeggiatina, spesa al supermercato…

     A Giulio piacciono molto i vecchi film e ora ne sta vedendo uno che racconta la storia di una donna che fa la colf presso un ricco scapolo, misogino e avaro. La donna pensa che sarebbe una fortuna per lei farsi sposare. Si mostra disponibile e si fa ingravidare…

     A Giulio casca di mano il telecomando, resta senza fiato, gli tremano le mani…

     Un’ipotesi gli si presenta, probabile e orribile: e se Daniela facesse la stessa cosa con lui? e se l’avesse già fatto quella sera della cena…

     No, non è possibile perché Daniela gli ha detto di essere in menopausa precoce e quindi di non preoccuparsi della contraccezione… ma Daniela è così bugiarda!

     Che fare? Non ne ha la minima idea. In casi come questo Giulio fa come Rossella O’Hara: ci penserà domani. Dopo tutto domani è un altro giorno.

(Continua con… “Un’assicurazione più che obbligatoria”)

       Agostino G. Pasquali

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