Viterbo CRONACA Credo che non occorra una super intelligenza per capire che quel ponte non sia stato costruito a regola d'arte
di Giuseppe Bracchi

 

Ambulante Senegalese trova portafoglio con 1600 euro e lo restituisce.

Ecco una buona azione che rifulge in tutta la sua straordinaria bellezza. E non tanto perché sia stato un extracomunitario a restituire il “tesoro”, ma perché è una prova in più della presenza della Legge di Dio nel cuore di ogni uomo, perché si è fatti ad immagine e somiglianza di Dio indipendentemente dal fatto di avere la pelle scura, gialla o bianca e che quando la libertà, di cui ciascuno di noi è dotato, si affida al bene e cerca la giustizia non può far altro che compiere la volontà di Dio.

Forse i colleghi del Corriere di Viterbo avrebbero fatto meglio a titolare l'evento con maggior risalto, ma senza voler insegnare nulla a chicchessia, spero solo che siano in tanti a leggere la lieta notizia, in un questo Italia di ladri e di mafie capitali, di sfruttatori e di puttanieri.

Al bellissimo gesto di cui sopra, fa da contraltare purtroppo la lettera di Marco Zappa (che conosco insieme al fratello Gianluca), il cui papà Ausonio fu barbaramente ucciso da tre rumeni nella sua villa per impossessarsi di denaro, beni e quant'altro.

Oggi uno di costoro potrebbe subire gli arresti domiciliari (da dove magari poi evadere con facilità e commettere altri reati!!!) e minaccerebbe, addirittura, secondo quanto scritto da Marco nella lettera, di far causa allo Stato italiano per le sue condizioni di salute in carcere.

Sono d'accordo, ci mancherebbe altro, che le pene inflitte dal giudice, come dichiara anche la nostra Costituzione, non debbano essere contrarie al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.

Ma tra le affermazioni di principio e la pena inflitta dal giudice, deve prima prevalere sopra ogni cosa, la pena inflitta. In Italia troppo spesso si dimentica chi subisce torti ed ingiustizie, chi subisce reati ed omicidi, in barba al più elementare senso di giustizia. Da una parte, sarebbe ora che i giudici cominciassero a leggere nel Codice penale il principio di effettività ed il principio di certezza del diritto e della pena. 

Che poi, a mio avviso, è un principio di civiltà giuridica. D'altro canto sarebbe ora che a Montecitorio si preoccupassero di più della sicurezza dei cittadini, con leggi che impediscano a chi commette delitti efferati di godere di benefici di legge nell'immediato, con sconti e sconticini di pena che gridano vendetta al cospetto di Dio e non solo.

Le carceri sono sovraffollate? Sono insalubri?

Se ne costruiscano di altre e di nuove. Di tasse mi pare che gli italiani, me compreso, ne paghino abbastanza, per spenderle in scorte da distribuire a vanvera come quelle che si vorrebbero assegnare (se non già assegnate) ad un Crocetta o ad un Marino qualsiasi.

In cauda venenum.

In Sicilia - toh, la patria di Crocetta- un ponte appena costruito ed inaugurato è crollato su stesso, mentre solidi centri storici resistono alle insidie del tempo e dei terremoti. Credo che non occorra una super intelligenza per capire che quel ponte non sia stato costruito a regola d'arte.

Ora ci sarà qualcuno che pagherà il conto?

In questo Italia di ladri, mafie capitali, festini, puttane e puttanieri, di scarcerazioni e sconti di pene, c'è da dubitarne assai! La parola al popolo sovrano. Ma che pensare di un'Italia, in cui il popolo è sempre meno sovrano e sempre più colonizzato?

Giuseppe Bracchi

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

chi è on line

Abbiamo 1075 visitatori online

 

 I libri

di Mauro Galeotti

 

Cartonato - pag. 246 - euro 25,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it

Cartonato - pag. 808, a colori
da euro 120,00 a euro 80,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it