Vetralla RACCONTO TRA I FORNELLI - Emma!, Emmaaa!!! Viè giù! Corri che se divertimo un pochetto! –
di Emma, una casalinga di Vetralla

 

Caro Direttore, a volte la vita di una casalinga di provincia è davvero pesante e pure un po’ noiosa! Se non avessi trovato un po’ di svago col computer e con questo diario virtuale, non so come avrei fatto. Qui non succede mai niente …..

- Emma!, Emmaaa!!! Viè giù! Corri che se divertimo un pochetto! –

La solita Nena, che non s’annoia di certo, visto che tiene d’occhio tutti i movimenti della piazzetta!

M’infilo le scarpe mentre scendo, apro il portoncino prima che Nena lo butti giù e vengo sospinta, quasi a forza, verso l’unica panchina libera, in quel piccolo giardinetto che è stato sistemato davanti alla chiesa, tutt’intorno alla nostra bella fontana medievale. Oggi c’è il pienone. Tutte le panchine piene di donne che chiacchierano, sicuramente in attesa che figli e nipoti escano dal catechismo.

C’è Nonna Maria, giunonica fruttivendola in pensione, con al seguito la mite nuora Titina, sempre più magra e sempre più rassegnata all’egemonia della suocera; c’è Aida, trentacinquenne impiegata comunale, con uno stile un po’ mascolino, accompagnata dall’ormai inseparabile amica tedesca, sua ospite da almeno sei mesi; c’è la maestra Gianna, che ha cinque figli di tutte le età, eppure è sempre di buon umore. Più in là ci sono altre mamme e nonne che non conosco ed altre che parlano tra loro in un’altra lingua, quindi saranno rumene.

- Allora, Nena, m’hai fatto scapicollare giù dalle scale per quale grande evento?

- Zitta! Stai a sentì che dicono le comari qui dietro! Se so’ scatenate perché Aida ha sentito che forse un consigliere vuole proporre anche qui il registro delle unioni civili. Me sa che l’ha detto per provocare Nonna Maria, che “quelli là” li vede come er fumo nell’occhi! –

Un po’ perché oggi mi gira male e un po’ perché sono stufa di questa gente che giudica tutti, senza neanche conoscerli, ribatto, forse troppo decisamente e sicuramente a voce troppo alta, che quelli là sono quasi sempre brave persone e che hanno il diritto di volere bene a chi preferiscono, senza che tutti si permettano di denigrarli e lapidarli in piazza. Non l’avessi mai fatto!

Nonna Maria, classica matrona supercarrozzata, si alza di scatto, inviperita, travolgendo la nuora Titina, seduta in pizzo alla panchina e, invece di preoccuparsi di raccogliere quel mucchietto d’ossa che ha scaraventato a terra, mi arriva davanti, con l’indice alzato e tuona:

- Eh si! Adesso incoraggiamo pure le schifezze de l’INVERTITI!! Ommini che vanno in giro vestiti da femmina, femmine che se fidanzano fra de loro, padri de famiglia che divorziano e scappano col postino, mamme che vanno a vive co’ la bambinaia de li figli…. Sodoma e Gomorra!!! Ecco perché sta a rivenì il diluvio universale!

Oggi gira male proprio a tutti! Fortunatamente, Aida intercetta l’attenzione di nonna Maria, intervenendo con decisione: - Ma perché sparli di cose e persone di cui non sai niente! Quelli come te non si preoccupano di sapere come vivono e cosa pensano gli omosessuali e se sono persone valide e intelligenti, li bollano come perversi solo perché non li capiscono. –

- No no! A te t’ho capito molto bene, cara furbetta. Altro che “amica”, quella  vichinga che te porti sempre appresso, minimo è la tu’ “marita”! -

A quel punto la tedesca si para davanti ad Aida ed esplode: - Brutta serpe velenosa di campagna! Che ne sai del mondo civile, dove tutti hanno pari diritti e si sposano chi vogliono! Nel mio paese noi abbiamo potuto registrare l’unione civile, in tanti altri paesi è ammesso anche il matrimonio, solo l’Italia è ancora schiava di pregiudizi senza fondamento. Non mi sembra che gli uomini che violentano o ammazzano tutti giorni le povere donne siano gay, oppure che i pedofili e i genitori che maltrattano i figli siano omosessuali. Noi siamo sempre vittime, raramente carnefici, ci hai mai pensato?

Nonna Maria, rossa in viso e sull’orlo di un travaso di bile, lancia l’attacco finale: - E certo! Proprio bella gente! Ma se ve prostituite in tutti li modi, o fate li spettacolini sexi nei locali pei travestiti! De che parlamo? De brava gente?

Io, intanto, ho acchiappato Nena per un braccio e l’ho trascinata un po’ più indietro, con l’intenzione di defilarmi appena possibile e le sussurro piano: - Mamma mia! Stavolta ho fatto proprio una frittata! -

Inaspettatamente, interviene la timida Titina, tutti pensano che rincarerà la dose e invece… - E come si dovrebbero mantenere, persone che sono state lapidate fin da piccole e rifiutate dagli stessi genitori, costrette a scappare dal paese d’origine e vivere alla ventura, cacciate da qualsiasi lavoro appena i datori s’accorgono del “problema”! –

- Ma che dici, che straparli, sei impazzita? – Nonna Maria sta per divorare la traditrice, quando questa, ormai stappata come una bottiglia di spumante, la blocca con: - Ma de che parlate voi, sora Marì. Raccontate, invece, dove è finito vostro figlio minore, quando avete capito che l’orecchino e i capelli lunghi non erano un fatto di moda e che l’amico con cui passava tutti i fine settimana era il fidanzato. Avete detto a tutti che aveva vinto un concorso al nord, ma io lo so bene che l’avete cacciato con un calcio nel deretano e che adesso fa il cameriere a Copenaghen!

A questo punto, tutte le donne presenti, persino le rumene, hanno già cominciato a discutere animatamente, a gruppetti, ognuna dice la sua, è tutto un gesticolare e si sono formati due fronti contrapposti che, istintivamente, si sono schierati di fianco ad Aida o vicino a Nonna Maria.

In mezzo, sta passando Zi’ Michele, dopo l’abbondante ammazzacaffè consumato al bar di fronte e che, essendosi gustato tutta la scena, quando è di fronte ad Aida e compagna, le guarda disgustato e ringhia fra i denti: - Brutte LISBETICHE!

Nessuna delle presenti si è accorta che l’alterco ha richiamato fuori dalla sacrestia Don Guglielmo. Il prudente sacerdote si è mantenuto alla periferia del gruppetto e, a questo punto, sta silenziosamente battendo in ritirata, ma è troppo tardi, la tonaca ha catturato lo sguardo di Nonna Maria e viene raggiunto da un potente:

- “Don Guglie’, venite qui! Che dite Voi di questa faccenda? ” –

La piazza piomba nel silenzio assoluto, si sente solo l’acqua della fontana, per un interminabile minuto, durante il quale il povero prete cerca affannosamente nella sua testa una frase che non lo metta irrimediabilmente nei guai.

Alla fine la trova. Lancia un angelico sguardo circolare a tutte quelle donne, alza a mezz’aria le due mani nel classico gesto che precede la benedizione e mentre retrocede lentamente verso la porta della sacrestia, prima di sparirvi dentro, esclama: - Chi sono io per giudicare?

… Ecco, Direttore, ho ripreso a scriverle appena riguadagnata la porta di casa, per raccontarle questo buffo pomeriggio, ma adesso e tardi, sento che “l’orso Bruno” (mio marito) è rientrato e io non ho preparato niente per cena. Mi sa che mi tocca di fare la seconda “frittata” della giornata, per cavarmela. La saluterò più tardi ….

… Giuro che stavolta lo faccio abbattere, l’orso Bruno!

Si è presentato in cucina, affamato e impaziente come al solito e io, che stavo affannosamente armeggiando con le uova, il parmigiano, le zucchine velocemente ripassate in padella per poterle mettere nella frittata, ho cercato di distrarlo, raccontandogli la sceneggiata avvenuta in piazzetta. Un po’ la fretta e un po’ la foga del racconto, quando s’è trattato di girare la frittata, m’è scivolata la mano e la frittata è finita spiaccicata nel lavandino.

Bruno, vedendo la mia mortificazione, ha fatto il “signore” ed ha magnanimamente concluso che la potevo comunque ricomporre e finire di cuocere, certamente non sarebbe stata meno buona, anche se frantumata.

Mentre mangiavamo, ha chiamato mia cognata Ida, per dire che il nostro Robertino sarebbe rimasto a cena da loro, per stare un po’ col cugino e il bastardo dentro le ha risposto: - Beato lui! Almeno non è costretto a magnà la frittata sbriciolata di sua madre, dopo che ci ha ripulito il lavandino!

Emma, una casalinga di Vetralla