Viterbo CRONACA Rausingal è rimasta fortemente colpita dallo splendido paesaggio che circonda il colle di S. Francesco
di Paolo Giannini

 

Il re Gustavo VI Adolfo di Svezia e Mario Moretti

Tale è stato il commento della dottoressa Birgit Rausingal termine di una giornata trascorsa nel sito archeologico di Acquarossa invitata dall’Istituto svedese di Studi Classici di Roma e dal proprietario del luogo il dott. Raffaele Rocchi.

Dopo aver visto i preziosi resti della zona monumentale portata alla luce negli anni 60/70 del secolo scorso dall'Istituto Svedese insieme al re Gustavo VI Adolfo di Svezia, suo conterraneo e amico, la signora è rimasta fortemente colpita dallo splendido paesaggio che circonda il colle di S. Francesco e dall’ospitalità offerta.

E proprio qui all’aperto, presso l’antico casale di S. Francesco, ha gustato il pranzo offertole in occasione del suo 90 mo compleanno.

Assieme a lei il figlio Finn Rausing  e altri svedesi giunti da Roma con un pullman che è riuscito a salire fino  alla sommità della collina,  grazie agli ultimi e recenti lavori effettuati nella prospettiva di valorizzare appieno gli scavi e le loro emergenze archeologiche uniche.
La zona monumentale oggi è in parte coperta e difesa dalle intemperie da una tettoia che pur ancor valida mostra gli inevitabili attacchi del tempo.

E’ necessario rinnovarla ed estenderla  e per questo notevole impegno finanziario si spera di trovare sostegno in Svezia. Lo stesso vale per la ripulitura di tutte le altre zone di scavo che conservano i resti delle più antiche abitazioni d’Italia.

La Signora Rausing è stata presidente (le è succeduto il figlio) della Fondazione Famiglia Rausing, che negli anni ha sostenuto finanziariamente i ricercatori svedesi che, dopo le grandi campagne di scavo, hanno lavorato alla pubblicazione dei molti e importanti materiali restituiti dal sito di Acquarossa.

Cosi ancora una volta ad Acquarossa la sinergia operativa dell’Istituto Svedese, della Soprintendenza alle Antichità dell’Etruria meridionale e del proprietario sta  conservando alla archeologia etrusca, alla Tuscia, un insieme di monumenti che sono il vanto della nostra terra.
… e che spesso stranieri amano e difendono più che le nostre genti.

Paolo Giannini

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