Viterbo RICORDI I Bagnaioli capirono che sarebbero andati incontro ad un "pestaggio" giornaliero
di Bruno Matteacci

Bagnaia negli anni '50 (Archivio Mauro Galeotti, copiala...)

Quello che sto per raccontare ha del sacro e del profano, ma all'età che avevamo quando accadde il fatto, quello che primeggiava nella maggioranza degli amici del gruppo era, senza dubbio, la partecipazione spirituale alla sacra processione del Cristo Morto.

Ci trovammo al solito posto, davanti alla Chiesa di santa Maria del Suffragio, che è a metà del Corso Italia.

Erano tempi in cui il popolo apprezzava ed ammirava la processione del Cristo Morto, tutto terminò e la processione rientrò in Chiesa.

Stavamo davanti alla Chiesa del Suffragio, prendemmo i dovuti accordi su come e dove ci saremmo ritrovati a processione ultimata.

Facemmo, come si diceva all'epoca,"un paio di vasche" giungendo agli estremi della via, dalla "svolta" a "Piazza del Comune" e ritorno, poi "a cavallo delle nostre gambe" partimmo, destinazione Bagnaia, per essere lì alle ore 21 circa.

L'appuntamento era in un noto locale sito sulla piazzetta, all'interno del paese. Non fu difficile ritrovarci, anche se con qualche decina di minuti di ritardo. Tutti eravamo seduti intorno ad un tavolo in attesa del cibo ordinato.

Ci fu qualcuno, che per spavalderia dette modo ad alcune ragazze di non gradire il comportamento dei giovani di Viterbo e si lamentarono con i loro concittadini che ci aspettarono sul ponte di Bagnaia con cattive intenzioni.

Ricordo che uno di loro ci disse: "O saltate dal ponte o ve rompemo 'l grugno".

Molti dei miei amici avevano bevuto un po’ troppo, io che ero astemio presi, in compagnia di Angelo, le difese del gruppo ricordando che avremmo pure preso qualche ceffone, ma quelli di Bagnaia non l'avrebbero passata liscia quando li avremmo trovati a Viterbo dove venivano, tutti i giorni, per motivi di lavoro.

La trattativa durò pochi minuti in quanto i Bagnaioli capirono che sarebbero andati incontro ad un "pestaggio" giornaliero da parte dei giovani di Viterbo.

Soddisfatti dell'esito della discussione, ma turbati per la spavalderia di qualcuno, facemmo ritorno nelle nostre abitazioni.

Bruno Matteacci

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