Viterbo CRONACA Lo studio va digerito
di Claudio Santella

Faccio seguito alla mia chiacchierata che il Direttore ha gentilmente pubblicato nel giorno di inizio del nuovo anno scolastico, sotto il titolo “La Scuola che sogno” per rivolgere direttamente a voi, ad ognuno di voi, cari ragazzi, i migliori auguri.

 

E’ iniziato un nuovo anno scolastico e l’augurio che esso sia, soprattutto per voi, un anno proficuo è d’obbligo. Per me farvi gli auguri è anche un piacere, e ve li faccio di cuore.

Ogni anno, in questa occasione, ricordo una frase che era solito dirmi mio padre: “Fai la fame, ma compera un libro e gira il mondo”. E me la diceva con l’esempio. Questa stessa frase io giro a voi con lo stesso affetto con cui mi veniva detta; non prendetela alla leggera, ma riflettete su di essa, sul suo significato.

Il libro, ormai da tempo, è stato affiancato anche da altri mezzi di apprendimento, ma la sostanza non cambia. Sappiate che la vera attrezzatura per affrontare la vita la troverete in uno studio approfondito e serio, in uno studio soprattutto appassionato, unito ad una esperienza  fatta di conoscenze genuine e non in conoscenze superficiali tipiche di certe vacanze studio che di studio hanno solo il nome. Lo studio, in buona sostanza, va digerito.

“Studiare”: una parola che sembra un po’ fuori moda. Non è un esercizio facile, perché esige impegno, attenzione, costanza.

Fate attenzione, però, perché il vero studio non è soltanto apprendimento: richiede ricerca, analisi, riflessione, creatività ed alla fine apre ad orizzonti inattesi ed immensi.

In latino allo “studère” era accostato, come accezione primaria, proprio “l’appassionarsi”, e la passione allevia la fatica, rende insensibile il sacrificio, trascina.

In questo dovranno essere a voi d’esempio, e simmaci, i vostri insegnanti: esigete dai vostri insegnanti, pretendete da loro, costringeteli all’impegno, metteteli con le spalle al muro, fate sudare a loro le classiche sette camicie, ma ripagateli, e ripagateli stando lì con loro, al loro fianco, senza spostarvi di un centimetro nell’esigere esempi di comportamenti concreti e positivi; avrete soddisfazioni notevoli, e le avranno anche i vostri educatori.

Attenzione però, e qui sta il significato della seconda parte dello “studère” sopra riportato, perché bisogna coniugare lo studio con l’esperienza: la verità sul mondo non s’impara solo sui libri, occorre saper guardarsi intorno, osservare la natura, scoprire la verità nella ricerca, imparare, come diceva un mio vecchio professore, a saper leggere tra le righe, dove non sta scritto niente.

Buon anno scolastico allora, con l’affetto e la considerazione che meritate; buon anno scolastico a voi ed ai vostri “maestri”, buon anno scolastico, e perché lo sia, e perché lo diventi.

Claudio Santella

 

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