La Quercia CRONACA Liberò il capoluogo della Tuscia dalla peste

Marini, Aquilani, Patara, Bizzarri e Barelli

"Tutti con torce di cera con ducati d'oro conficcati in essi e pianete di damasco...", così scriveva Niccolò della Tuccia , in occasione della prima processione del Patto d'amore avvenuta il 20 settembre 1467 ed a distanza di secoli anche domenica 14 settembre 2014, Viterbo ha reso omaggio alla Madonna della Quercia.

Nel calendario dei festeggiamenti alla Patrona della Diocesi, che liberò il capoluogo della Tuscia dalla peste, è la celebrazione della Messa solenne, che si è tenuta in questa seconda domenica del mese di settembre, alle 10,30.

Officiata dal vescovo di Viterbo, Lino Fumagalli, concelebrata dal rettore del santuario della Madonna della Quercia don Massimiliano Maria Balsi e da don Angelo Massi.
Una basilica gremita di fedeli, per onorare la Vergine Maria e rinnovare quello stretto legame che di lì a poche ore è stato compiuto con la solenne processione delle Confraternite di Viterbo e della provincia.

Si respirava una particolare atmosfera mista a fede, fervore ed un  affidamento alla Madonna che nel 1647 liberò i suoi figli da una terribile pestilenza, venerata in una pittura su tegola del maestro Monetto, apparsa prodigiosamente proprio su una quercia.

"Un legame fatto di gratitudine, di fiducia per la Madonna che accompagna la nostra vita - come ha affermato nell'omelia il vescovo Fumagalli - una Madre che ha cura dei suoi figli, anche se a volte non rispondono in modo onorevole". È questo, infatti, il valore di questo legame, patto d'amore tra Viterbo e la Madonna della Quercia, rinnovato nel corso dei secoli, proprio come oggi nel santuario a Lei dedicato.

"Non possiamo dubitare dell'amore materno di Maria - ha continuato il vescovo - un amore filiale che si fonda sul dono di Gesù sulla croce. Un ascolto a Maria che sia carico non solo di affetto, ma soprattutto di volontà di attuare la Parola, fidandoci del Figlio, anche se all'apparenza può sembrare impossibile o contro le norme della natura, sicuri che vi consolerà, sosterrà".

Fidarsi, affidarsi, come quando Viterbo dovette affrontare una prova durissima, come ora nel Terzo Millennio, mentre la città dei Papi rinnova il suo indissolubile patto con la Madonna della Quercia.

Tra le autorità presenti: l'assessore Giacomo Barelli in rappresentanza del sindaco di Viterbo, la consigliera Daniela Bizzarri, il consigliere comunale Giulio Marini, il sindaco di Vetralla Sandrino Aquilani e il capitano della Polizia locale, Rita Patara.

Tra le associazioni: il Sovrano Ordine di Malta Delegazione di Viterbo-Rieti,  l'Ordine del santo Sepolcro, la Confraternita della Madonna della Quercia.

I canti della Messa sono stati eseguiti dalla Corale "Santa Maria della Quercia", con all'organo il maestro Matteo Biscetti.

Laura Ciulli

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