Sutri CRONACA C’è bisogno di guardare oltre

 

Orlando è tornato a Sutri. Solo ai semplici è visibile, i cosiddetti normali non potranno vederlo. Non servono occhi che si fermano alla realtà delle immagini.

C’è bisogno di guardare oltre.

C’è bisogno della componente indispensabile che invece ha il giovane balbuziente, la fantasia.

 

Orlando gira per vie, vicoli  e piazze; il giovane balbuziente gli corre dietro e domanda a destra e manca se lo hanno visto passare. Nessuno gli crede, eppure Orlando è tornato a Sutri, davvero, grazie allo spettacolo che qui lo fa nascere, e il suo girovagare per Sutrium fa rievocare l’antica  storia e le leggende. 

Camminando per la città mostra gli angoli più belli e caratteristici che attraggono turisti, archeologi, studiosi d’arte antica, da tutto il mondo: La Necropoli, Villa Savorelli, la Torre degli Arraggiati,  Porta Vecchia, la Tomba etrusca del Mitreo, poi Tempio pagano e infine Chiesa cristiana che conserva l’immagine della Madonna del Parto e affreschi del 1200/1300  e quindi  l’Anfiteatro romano interamente scavato nel tufo, dove è stato ambientato lo spettacolo eccezionale e fantastico.

Questo il filmato che ha completato la prima dello spettacolo, svoltosi appunto all’Anfiteatro di Sutri, diretto e interpretato con grande bravura da Manuele Pica nel personaggio di Orlando e da due ballerine della compagnia di danza “ LES CADI’ ” della “Active Space” di Capranica e Vetralla, Daniela Gandrabur  in Angelica e Chiara Londero che ha interpretato la follia e Astolfo. Drammaturgia e Regia di Manuele Pica; Coreografie Federica Chiricozzi ;Video mapping e luci Simone Calcagni; Scena e costumi Sartoria Due; Service Chiave di volta.

Le belle coreografie dello spettacolo di Teatro-Danza, realizzate da Federica Chiricozzi,  sono state interpretate con eleganza e professionalità dalle ballerine, che hanno accompagnato gli spettatori nel fantastico mondo di Orlando dal suo innamorarsi di Angelica, la protagonista femminile, bellissima, coraggiosa e seducente dalle linee morbide e sinuose, alla follia, al combattimento, fino alla deliziosa interpretazione, della ballerina Chiara Londero, di un Astolfo al femminile,  che va sulla luna in punta di piedi, a cercare l’ampolla con il senno di Orlando per farlo rinsavire.

“Uno spettacolo, o meglio, un viaggio… ispirato dalla “Contaminatio”  dei testi di Ariosto, Turpino e Turoldo con un piccolo rifermento a quello di Calvino… “ Orlando innamorato”, “Orlando furioso”, “Chanson de Roland” e “Orlando di Calvino”, in cui si narrano le vicende amorose, valorose, eroiche e leggendarie della figura cavalleresca più rappresentata nel periodo carolingio, Orlando Paladino: Un personaggio a tutto tondo, lontano dagli ideali medievali, di cui si incarna solo pochi ridotti aspetti. Per la prima volta un prode combattente, un cavaliere senza macchia e senza paura si ritrova innanzi ad una situazione che non è preparato ad affrontare, l’amore per la bella Angelica, una fanciulla in fuga, in cerca di aiuto, perché costretta a sposare il re Tartaro.

Il nostro eroe, chiamato in aiuto da Angelica stessa, perché egli è il più valoroso dei Paladini, non può quindi che rimanere travolto e sconvolto da qualcosa che non riesce a controllare e gestire, qualcosa che lo porterà alla crisi più assoluta, fino alla pazzia … interrotta dalla famosa “ ampolla di Astolfo” sulla luna, col senno ritrovato.

Al suo ritorno, ciò che non ritrova più è la propria identità, perché le sue ultime vicende hanno ormai cancellato tutto ciò che di buono aveva realizzato fino a quell’incontro fatidico. Questa realtà che ritrova su di se dopo il “risveglio” e la crisi di non accettazione, lo condurranno con determinazione e coraggio in quella battaglia narrata nella “Chanson” … l’unica cosa che gli è rimasta ormai è Durlindana.”

Degna di lustro la precisa attenta regia, mirabile l’interpretazione del Paladino senza macchia e senza paura, che l’attore Manuele Pica ha interpretato con i suoi monologhi; in particolare avvincenti  il momento della follia e lo struggimento d’amore che lo porta alla pazzia “Io, che stimavo tutto il mondo nulla, senza arme vinto son da una fanciulla” (Boiardo).

Raimondo Chiricozzi
Presidente comitato provinciale AICS

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