Viterbo CRONACA Siamo costretti a prendere atto con profondo rammarico

 

Marcello Meroi

Meroi all’attacco del premier Renzi: “Il decreto per l’edilizia scolastica taglia fuori le Province: è questa la collaborazione richiesta dal ministro Lanzetta?”.

 

“Siamo costretti a prendere atto con profondo rammarico di come il premier Renzi consideri gli studenti degli istituti superiori alunni di serie B. Infatti un decreto del Presidente del Consiglio del 13 giugno scorso, ha concesso ai Comuni il beneficio dell’esclusione dal patto di stabilità negli anni 2014/2015 per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Peccato che questo privilegio non sia stato concesso anche alle Province che, non ci risulta siano state ancora abolite”.

E’ il commento del presidente della Provincia Marcello Meroi di fronte al decreto del premier Renzi rivolto a favorire i Comuni che hanno necessità di investire risorse sull’edilizia scolastica; provvedimento che però non è stato ugualmente esteso anche alle Province nonostante a queste competa tuttora la manutenzione degli edifici scolastici superiori.

“Appena pochi giorni fa – ricorda Meroi – avevo polemizzato con il ministro degli Affari regionali ed Enti Locali Maria Carmela Lanzetta per quella lettera giunta sulle scrivanie di tutti i presidenti di provincia ancora in carica, contenente l’invito a collaborare per garantire i servizi ai cittadini durante la fase transitoria di applicazione della riforma di riordino degli enti locali. Avevo giudicato quella lettera inopportuna, nel momento stesso in cui il Governo privava le Province delle risorse indispensabili a garantire detti servizi e comprimeva ulteriormente i limiti di spesa con il patto di stabilità.

Ebbene, mentre ai Comuni viene concessa con decreto del Presidente del Consiglio l’esclusione dal patto di stabilità degli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici, alle Province questa possibilità è invece negata, come se gli studenti degli istituti superiori non abbiano gli stessi diritti di quelli delle scuole materne, elementari e medie.

Eppure fu proprio Renzi all’atto del suo insediamento a rivolgersi a “quei pochi presidenti di provincia sopravvissuti” proprio in riferimento alla necessità di garantire la sicurezza nelle scuole, investendo risorse sull’edilizia scolastica. Evidentemente il premier deve aver dimenticato che le Province sono ancora nel pieno esercizio delle loro funzioni, nonostante il suo stesso ministro si rivolga ai presidenti chiedendo collaborazione.

Un atteggiamento che definire schizofrenico è forse un eufemismo. Ci auguriamo – aggiunge Meroi – che qualcuno riesca a far comprendere al nostro super indaffarato primo ministro che, allo stato attuale, la conformazione istituzionale del Paese è rimasta la stessa e che, l’edilizia scolastica per ciò che concerne gli istituti superiori continua a restare in capo alle Province. L’estensione del decreto anche alle Province sarebbe una boccata d’ossigeno importante per i nostri Enti, che potrebbero così meglio fornire quella collaborazione che sta tanto a cuore al ministro Lanzetta.

Peccato che – conclude – l’ultimo atto di Renzi dimostri al contrario la volontà di una collaborazione pretesa sempre e soltanto a senso unico”.

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